LA MOZIONE DELLA CONSIGLIERA CARLA CASCIARI (PD) TORNA IN COMMISSIONE PER APPROFONDIMENTI E STUDIO

(UNWEB) Perugia  L'Aula di Palazzo Cesaroni ha deciso di rinviare in Commissione per ulteriori approfondimenti la mozione proposta dalla consigliera Carla Casciari (Pd) che sollecita la Giunta regionale ad “instaurare in Umbria un sistema di filiera corta che sappia valorizzare la qualità della carne ottenuta dall'attività di contenimento dei cinghiali”.

“Con questa mia mozione - dichiara la consigliera - ho chiesto la creazione di un sistema che preveda il conferimento degli animali abbattuti nella caccia da contenimento e la loro lavorazione presso mattatoi specificatamente autorizzati e a disposizione delle squadre. La filiera, oltre alle istituzioni regionali e locali, al Dipartimento di prevenzione e del Servizio sanitario e agli Ambiti Territoriali di Caccia, potrebbe coinvolgere attivamente anche i Parchi dell'Umbria, luoghi di maggior presenza delle specie di ungulati, con l'obiettivo finale di creare un marchio locale da promuovere anche sui mercati nazionali ed internazionali”.

L'esponente del Partito Democratico evidenzia come “il quadro faunistico regionale sia profondamente cambiato negli ultimi decenni, con un progressivo abbandono delle zone rurali alle quali è corrisposto un aumento dei cinghiali. Non si ha più una prospettiva di protezione della specie, ma piuttosto si è attenti alla sua conservazione e gestione, con un contenimento della specie che avviene con l'abbattimento selettivo oltre che l'attività venatoria. La Regione Umbria ha disciplinato il prelievo venatorio del cinghiale riconoscendo agli Ambiti Territoriali di Caccia il compito di adottare i piani annuali di gestione della specie per il raggiungimento e il mantenimento di una presenza di cinghiale compatibile con la salvaguardia delle colture agricole, dell'ambiente e della fauna. Nonostante ciò in Umbria sono ancora ingenti i risarcimenti per i danni in ambito agricolo e per gli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica. I risarcimenti pesano sul bilancio regionale per quasi 2milioni di euro l'anno, con un aumento dei sinistri (501 nel 2014) a fronte di un aumento dei risarcimenti (un milione 640mila euro sempre nel 2014). Per questo con la legge regionale 18/2016 sono state ridefinite le strategie regionali, prevedendo l'istituzione di un fondo destinato ad interventi attivi di prevenzione del danno da fauna selvatica sulle attività antropiche”.

“Si tratta di una tematica molto attuale - conclude la Casciari - ed è per questo che sono molto soddisfatta del voto di oggi con cui il mio atto verrà riportato nella competente commissione per i necessari approfondimenti. Sarà l'occasione per studiare con maggiore attenzione il tema dell'abbattimento selettivo ed, attraverso un'analisi accurata, arrivare a delle soluzioni concrete per permettere la creazione in Umbria di una nuova 'economia' locale ed allo stesso tempo per creare le condizioni per l’instaurazione di un sistema di qualità delle carni di selvaggina che poi finiscono sulle nostre tavole”.


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