(UNWEB) “E' di queste ore la notizia che il nuovo amministratore dell'azienda spoletina Maran, Marzapane chiederà il concordato preventivo con tutte le conseguenze del caso per i suoi 300 lavoratori.
Ancora, alla Tagina di Gualdo Tadino, l'impresa di ceramiche più grande dell'Umbria con 200 lavoratori all'attivo, continua lo sciopero ad oltranza perché non sono stati pagati gli stipendi. Alla Colussi si sta trattando da mesi per gli esuberi così come alla Perugina. Per finire con i 700 operai della ex Merloni che sono tornati a chiedere l'intervento del governo per sbloccare lo stallo venutosi a creare tra la Jp Industries e le banche che rischia di penalizzarli pesantemente e con la ex Novelli di Terni che è ad un passo dal fallimento. Tutte queste vertenze, che coinvolgono le principali imprese umbre, dimostrano quanto sia alto il prezzo che il comparto industriale sta pagando per un modello e politiche di sviluppo vecchi e superati. Per anni, infatti, nella nostra regione si è fatto leva soltanto sulla mano del pubblico, senza peraltro investire seriamente neanche sulle infrastrutture, e quando non è stato più possibile farlo, sono emerse tutte le fragilità del tessuto locale”. A dirlo è Adriana Galgano, deputata di Civici e Innovatori-Energie per l'Italia, commentando le notizie relative alle crisi in atto nelle principali aziende della regione.
“Discutibile è anche la modalità con cui vengono gestite le vertenze – continua – visto che vanno avanti per anni, con grosso dispendio di risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali, senza quasi mai concludersi in modo positivo per le imprese e i lavoratori coinvolti. Per la ripresa dell’economia e delle aziende, c'è bisogno di un incisivo cambiamento nelle politiche di sviluppo e noi di Civici e Innovatori Umbria faremo la nostra parte per promuoverlo”.