RegioneUmbria(UMWEB) – Perugia – Il nuovo Sistema Informativo Sociale (S.I.SO) della Regione Umbria è stato preso a modello e adottato da altre realtà regionali e da alcuni grandi Comuni italiani come Roma Capitale: lo rende noto l’Assessorato regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, evidenziando che l’Umbria è stata la prima regione in Italia ad attivare questo strumento per garantire una raccolta più omogenea delle informazioni sul disagio sociale e fornire risposte più efficaci ai bisogni dei cittadini.


In particolare – viene spiegato – la Regione ha partecipato a un bando nazionale (Pon Governace), con capofila il Comune di Roma, che prevede il riuso del S.I.SO, attivato con successo in Umbria, all’interno di un progetto che consentirà all’Amministrazione capitolina di disporre di un sistema informativo dei servizi sociali in grado di mettere in rete e in comunicazione, con un unico linguaggio, tutte le strutture e gli operatori. L’iniziativa, classificatasi seconda, ha ottenuto un finanziamento di 700mila euro di fondi europei, avvalendosi dell’esperienza e dei buoni risultati raggiunti in Umbria, dove il S.I.SO è pienamente operativo dal gennaio 2017, con il coinvolgimento di tutte Zone sociali della regione.
È motivo di orgoglio e soddisfazione – viene sottolineato dall’Assessorato – essere presi a modello da realtà importanti come Roma Capitale.
Il nuovo Sistema Informativo Sociale (S.I.SO) della Regione Umbria è nato su iniziativa dell’Assessorato alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, che lo ha realizzato tramite la società in house Umbria Digitale, come uno degli assi portanti del nuovo Piano sociale regionale.
Si tratta di uno strumento che ha introdotto un sistema di monitoraggio informativo che permette di misurare concretamente lo stato di bisogno dei cittadini e gli interventi realizzati nel settore sociosanitario, tramite un meccanismo di controllo su chi riceve sostegno e chi no, grazie alla messa in rete degli Uffici di cittadinanza dei Comuni, con la struttura regionale e gli altri enti della pubblica amministrazione che si occupano di sociale. Si tratta di una vera e propria rivoluzione, visto che prima ogni struttura agiva in maniera indipendente, con il rischio di finanziare e sostenere più azioni di contrasto verso lo stesso disagio oppure di ignorare forme non sostenute da nessuno. L’obiettivo è quindi capire meglio i bisogni e intervenire in maniera più equa ed efficace, in linea con le problematiche riscontrate da un’analisi della situazione economica e ambientale, senza lasciare indietro nessuno.
Il sistema S.I.SO – che verrà incrementato nel tempo anche con il contributo delle diverse realtà associative impegnate nel sociale e presenti sul territorio – possiede specifici driver di lettura e importazione del patrimonio informativo dei Comuni, riferiti ai singoli soggetti (anagrafe familiare e sanitaria, tributi, patrimonio immobiliare, locazioni e redditi) ed è in grado di analizzare la situazione di un nucleo familiare e di un territorio al fine di verificare la presenza dei requisiti necessari per la fruizione di benefici, rilevare i bisogni inespressi e latenti e l’emergere di situazioni di sofferenza o di criticità sociali.


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