funky kids(UMWEB) Perugia– “I servizi per l'infanzia: le esperienze in Umbria e la prospettiva 0-6” - “Starting strong”, è il tema del convegno in programma il 9 e il 10 marzo a Perugia. L’appuntamento che si terrà alla Sala dei Notari venerdì 9 marzo dalle ore 15 alle 18,30 e sabato 10 dalle ore 9 alle 13, ha finalità scientifica e divulgativa ed è organizzato dal Centro di Documentazione dell'Infanzia insieme al Dipartimento FISSUF dell'Università degli Studi di Perugia.


Gli organizzatori spiegano che da un lato il convegno ha la finalità di comunicare e socializzare le esperienze più significative realizzate negli ultimi anni nei servizi per la prima infanzia della Regione Umbria, rintracciandone la ricchezza educativa e l'identità specifica, portatrice di una cultura dell'infanzia largamente condivisa nella Regione e, a tal fine, saranno presentate attraverso poster, le attività realizzate dai servizi, raccolte e selezionate dai coordinamenti pedagogici di rete nelle varie zone sociali dell'Umbria. Dall'altro intende mettere a confronto esperti nazionali e internazionali, relativamente al progetto di sperimentazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione per i bambini e le bambine in età 0-6, analizzando i problemi, ma anche individuando le possibilità e gli orizzonti.
"Grazie al decreto 0-6 n.65 del 13 Aprile 2017 – commenta la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Umbria, Maria Pia Serlupini - oggi si può dare corso ad un sistema di educazione ed istruzione dalla nascita fino a sei anni riconoscendo così l'identità educativa dei servizi per i bambini sotto i tre anni. Anche in Umbria si è aperta una seria riflessione su un tema che rappresenta una è vera rivoluzione culturale a fronte della cura, dell'educazione e dell'istruzione che, come adulti, abbiamo il dovere di garantire a bambine e bambini fin dalla nascita”.
Per questo l'Assessore regionale Antonio Bartolini ha voluto si costituisse, in anticipo su successive indicazioni nazionali, un tavolo interistituzionale che, studiando il decreto, individuasse delle linee guida al fine di dar vita a percorsi progettuali sperimentali. Certo – aggiunge - questo non è, e non sarà, un percorso facile, ma è una sfida che dobbiamo accettare se vogliamo garantire a bambine e bambini un pieno e sano sviluppo. È a loro, infatti, che dobbiamo guardare e al loro supremo interesse, nella convinzione che ‘investire’ sui più piccoli sia importante per costruire una società migliore per tutte e tutti noi”.


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