(UMWEB) Perugia, Creare un registro regionale epidemiologico sulle malattie cardiovascolari e, attraverso delle unità mobili, far partire una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza per screening gratuiti e far conoscere i rischi causati dall’ictus, e riaprire la piscina presente all’interno dell’ospedale.
Sono queste le richieste del consigliere comunale Carmine Camicia (Psi) a seguito del sopralluogo dei componenti della IV commissione consiliare al reparto Stroke unit del Santa Maria della Misericordia di Perugia, avvenuto mercoledì 13 giugno su proposta dello stesso. “L’esperienza recente della Banca del cuore – ha spiegato l’esponente socialista in una nota stampa – dimostra come i cittadini rispondano con grande interesse ad iniziative di questo tipo e come la prevenzione e l’informazione siano elementi necessari per ridurre i casi di morte e di invalidità causate dall’ictus”. Il consigliere Camicia, che insieme ai suoi colleghi sono stati accolti dalla dottoressa Valeria Caso e dal direttore sanitario dell’ospedale Diamante Pacchiarini, ha esaltato l’impegno dei sanitari dell’unità ospedaliera specializzata nella cura dell’ictus: “Reparto fondamentale per ridurre la mortalità e l’invalidità causate dalla malattia attraverso una terapia specifica – ha sottolineato Camicia –: la trombolisi che deve essere eseguita entro tre ore dall’inizio dei sintomi. Questa prima fase di intervento mira ad individuare l’area cerebrale colpita attraverso una tac cerebrale ed un ecodoppler dei vasi del collo, ma purtroppo in Umbria, come nel resto del Paese, non esiste uno screening preventivo che potrebbe ridurre le patologie cardiovascolari”. Durante l’incontro, infine, il socialista Camicia ha chiesto al direttore dell’azienda di fornire al reparto Stroke unit le figure sanitarie necessarie, attualmente inesistenti, come il fisiatra, il terapista e il logopedista, di allargare gli spazi per evitare l’uso delle barelle nei corridoi, e di riaprire la piscina, già esistente all’interno dell’ospedale, ma mai utilizzata: “l’impianto oltre ad essere utile al recupero funzionale dell’unità spinale – ha concluso –, sarebbe altrettanto utile per il recupero funzionale dei pazienti colpiti da ictus”. Tutti concordi a proseguire questo percorso per raggiungere gli obiettivi prefissati.