(UMWEB) – Perugia – I Poli per l’infanzia, servizio innovativo e sperimentale attivato in Umbria – prima in Italia - per accogliere più strutture di educazione e di istruzione per bambini e bambine da 0 a 6 anni di età in un unico plesso o in edifici vicini, fanno “scuola” a livello nazionale. Le attività realizzate dalla Regione Umbria, fortemente sostenute dall’assessore all’Istruzione e sistema formativo integrato Antonio Bartolini, per dare piena operatività al decreto legislativo 65/2017 con cui è stato istituito il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino a sei anni, sono state in primo piano nel convegno che si è svolto nei giorni scorsi a Firenze nell’ambito della seconda edizione di Didacta Italia, il più importante appuntamento fieristico sul mondo della scuola, organizzata con il contributo di Indire (Istituto nazionale Documentazione, Innovazione, ricerca educativa), responsabile della programmazione scientifica della fiera.
A illustrare l’esperienza umbra, dopo essersi soffermata sugli aspetti più rilevanti della legge e sulla complessità della “governance” di un sistema complesso, distribuita tra Stato, Regioni ed Enti Locali, è stata Floriana Falcinelli, docente di Didattica generale e tecnologie dell’istruzione e apprendimento, settore M-Ped 03, presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della Formazione dell’Università degli studi di Perugia.
Il percorso che ha portato alla costituzione dei Poli per l’infanzia in Umbria, è stato ricordato, è iniziato due anni fa, il 24 settembre 2016, con il seminario “Poli per l’infanzia. Il progetto 0-6: una garanzia per i bambini e per le bambine”, organizzato dalla Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza con la partecipazione della senatrice Francesca Puglisi che aveva proposto la legge di riforma del sistema integrato 0/6. Anche a seguito della partecipazione e interesse manifestato dagli operatori di settore in quel contesto, la Regione Umbria ha istituito un apposito Tavolo interistituzionale, coordinato dalla Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, con la partecipazione di rappresentanti della Regione, dell’Ufficio Scolastico regionale, Università, Anci (Associazione nazionale Comuni) Umbria, privati, esperti di settore.
Il Tavolo ha elaborato le Linee guida per la costruzione di un progetto di sperimentazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione per le bambine ed i bambini in età 0-6- Polo per l’Infanzia approvate recentemente dalla Regione Umbria.
Nel frattempo, nel marzo 2017, l’Ufficio Scolastico regionale ha costituito lo staff richiesto dal Ministero dell’Istruzione per i necessari raccordi con la Regione e gli Enti locali per tutte le iniziative in merito, mentre il decreto legislativo è stato presentato dal Tavolo interistituzionale a scuole ed Enti locali. È stata chiesta anche la disponibilità a realizzare nei propri territori percorsi di sperimentazione dei Poli 0/6, sostenuta da un percorso di formazione e ricerca azione coordinato dai docenti del Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, umane e della Formazione dell’Università degli studi di Perugia, in aggiunta ai tre poli di Città di Castello, Guardea e Spoleto finanziati con fondi appositamente destinati.
Allo stesso tempo, è continuata la riflessione teorica sulle problematiche connesse all’istituzione del sistema integrato affrontate in un convegno organizzato dal Dipartimento universitario in collaborazione con il Centro di Documentazione, Aggiornamento e Sperimentazione sull’Infanzia, Regione Umbria e il tavolo dei coordinatori di rete in esso presente ed è stato avviato il percorso di formazione gestito dall’Anci su tutto il territorio umbro rivolto ad educatori dei servizi per l’infanzia e a insegnanti delle scuole dell’infanzia pubbliche e private.
“È una sfida importante che sicuramente qualifica l’Umbria nel panorama nazionale”, sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione, Antonio Bartolini.
Un percorso complesso quello che è stato avviato, che ha alcuni elementi di qualità che – viene rilevato dai soggetti che vi sono impegnati a vario titolo - fanno ben sperare nel futuro: è un percorso molto partecipato e condiviso, che si sostiene su una forte progettazione educativa, su una costante riflessione scientifica sull’esperienza ormai consolidata nei servizi, sulla forte motivazione e passione educativa di tutti gli attori del sistema. Fra i punti di forza, inoltre, il coinvolgimento attivo di esperti dell’Università di Perugia sia per la formazione in servizio sia per la realizzazione di percorsi di ricerca- azione e di supporto alla sperimentazione di Poli 0/6, di cui il Centro di Documentazione, Aggiornamento e Sperimentazione sull’Infanzia, strumento di supporto alle funzioni di indirizzo e programmazione della Giunta regionale, sarà garante.