Marco Squarta(UMWEB) Perugia. Verrà discussa il 3 dicembre nell'aula del consiglio regionale dell'Umbria la mozione del capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Squarta, riguardante l'istituzione di un Codice etico di comportamento per tutti coloro che fanno parte a vario titolo del mondo calcistico nelle province di Perugia e Terni.


Nel giugno 2016, ossia due anni e mezzo fa, l'attuale portavoce dell'opposizione aveva depositato l'atto sollecitando l'allontanamento immediato per coloro che si rendono responsabili di gesti violenti e commettono discriminazioni razziali e sessuali. "Atleti, tesserati di società sportive e genitori dei ragazzini devono astenersi da qualunque tipo di comportamento violento. Purtroppo ogni settimana accadono episodi spiacevoli in vari campetti dell'Umbria – dice Squarta -. Pugni, insulti, offese razziste, risse in tribuna, talvolta viene richiesto perfino l'intervento delle forze dell'ordine. Questi episodi non sono più tollerabili, lo sport deve essere innanzitutto sano divertimento e rispetto per l'avversario. Da parte di tutti: atleti, tesserati e, appunto, genitori". Prosegue Squarta: "Lo sport deve essere sempre un momento di socializzazione e divertimento. Perciò allenatori, dirigenti, ma anche i piccoli atleti e i genitori sugli spalti che troppe volte rovinano giornate di festa, devono rispettare le regole, gli avversari e le scelte tecniche. Il calcio come la vita – prosegue Squarta - è un'occasione per essere selezionati, di conseguenza è un momento importante di crescita e di maturazione per i giovani che non devono soffrire le ingerenze dei genitori maleducati che delegittimano il delicato ruolo dell'allenatore-educatore". L’obiettivo del consigliere di minoranza è quello di "istituire nella nostra regione una cultura sportiva con finalità formative e sociali che sappia valorizzare le relazioni, la lealtà, la correttezza e il fair-play. Come nel rugby venga istituito il terzo tempo – propone Fratelli d’Italia - dove in campo si disputano vere e proprie battaglie e fuori si torna amici. Purtroppo, come dimostrano i numerosi episodi negativi, nel calcio giovanile le cose funzionano diversamente ed è opportuno che tutte le componenti si impegnino per non rovinare il gioco più bello del mondo. I comportamenti scorretti di alcuni genitori, cui seguono le sanzioni del giudice sportivo, vengano fatti pagare ai responsabili e non alle società sportive che devono essere libere di allontanare il genitore maleducato trattenendosi la quota annuale di iscrizione. Quando si tratta, invece, di discriminazioni razziali, etniche, religiose o sessuali l'allontanamento deve essere obbligatorio e con effetto immediato. Certi comportamenti non sono più tollerabili".


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