IMG 6585(UMWEB) – Perugia – Una sede in uno dei più prestigiosi palazzi storici di Perugia per riportare al “centro” le politiche di genere: è stata inaugurata ieri, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, la nuova sede del Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria situata a Palazzo Danzetta in via Mazzini 11. All’inaugurazione erano presenti oltre alla presidente del Centro, Chiara Pucciarini, i rappresentanti delle istituzioni, insieme alle molte donne che lavorano o prestano volontariamente il loro impegno a sostegno delle politiche di genere.


“Con questa nuova sede – ha detto la presidente Marini – vogliamo immaginare che il ‘Cpo’ sia ancora più determinato ad esercitare un ruolo aperto verso la società regionale, supportando e stimolando la rete territoriale degli enti, dei Comuni e dei servizi sociali. E non solo, l’auspicio è che rappresenti sempre di più uno stimolo anche verso le componenti culturali, economiche e del mondo del lavoro, visto che, verso ognuna di queste componenti, il Centro regionale per le Pari opportunità, credo abbia capacità e competenze per essere credibile e un valido interlocutore. L’attenzione della Regione – ha proseguito la presidente - sarà massima per trovare nuove soluzioni per interpretare al meglio l’obiettivo pensato da quel gruppo pioneristico di donne che ha immaginato e voluto che il Cpo fosse un luogo dedicato nato con carattere territoriale. Oggi penso che sia utile recuperare questo spirito e non fare del Centro solo uno dei tanti servizi a disposizione della comunità e delle donne, ma un luogo che aiuta anche a pensare cose nuove e si apre a nuove prospettive. Per fare ciò, anche l’assemblea del Centro dovrà aprirsi il più possibile all’apporto di competenze e sensibilità esterno al Cpo stesso e appartenenti al mondo della cultura, della ricerca, dell’università e del mondo del lavoro. Dobbiamo essere in grado - ha concluso - di fare ciò che hanno fatto alcune donne che ci hanno preceduto, di fare cioè da “levatrici” di un sentimento e di un’attenzione e capacità di stimolo verso la società. Grazie per quello che state facendo e che dobbiamo continuare a fare in rete e grazie anche alla nuova rete che abbiamo sviluppato e che nasce dall’iniziativa autonoma delle donne attive sul territorio anche attraverso i centri antiviolenza”.
“Fin dalla sua istituzione il Centro per le pari opportunità si è qualificato oltre che come riferimento autorevole per la rete istituzionale umbra e per la società regionale, come ‘luogo di donne al servizio delle donne’ – ha riferito la presidente del Centro, Chiara Pucciarini - La collocazione di questa nuova sede del CPO proprio nel cuore della città di Perugia rappresenta un’ occasione preziosa per rafforzare questa identità del Centro e per rilanciare una progettualità sempre più aperta all’incontro, allo scambio e alla collaborazione con associazioni di donne e altre istituzioni. La Biblioteca delle Donne, realtà unica a livello regionale e nazionale, intitolata alla memoria di Laura Cipollone, in questa nuova sede trova finalmente degli spazi adeguati per diffondere ed incentivare la produzione letteraria, filosofica, artistica e scientifica femminile, divulgare la storia e i saperi delle donne e per promuovere il dibattito intorno a questi temi.
Abbiamo in cantiere tante novità per la Biblioteca delle Donne che - oltre a divenire più fruibile per le utenti e gli utenti- pensiamo possa trasformarsi in un vero e proprio laboratorio di idee ed esperienze ospitando iniziative pubbliche e nuovi progetti”.
L’inaugurazione della nuova sede del Centro per le pari opportunità della Regione Umbria ha rappresentato anche l’occasione per consegnare il Premio per Tesi di Laurea “Laura Cipollone”: ”Queste tesi – ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini - sono il segno che un germoglio di riflessione culturale e scientifica e di pensiero riguardi le giovani generazioni animate da relazioni e interessi. Questo è un anche il modo per ricordare Laura Cipollone e Catia Bellini che hanno dato tanto a questo Centro”.
La Commissione incaricata di selezionare le vincitrici ha individuato la seguente terna:
Primo Premio a Fulvia Lenterna per la tesi dal titolo “Il femminicidio: complessità del fenomeno nell'analisi di un caso umbro. Relatrice Monia Andreani. Questa la motivazione: 'elaborato si apre con una trattazione ampia del fenomeno del femminicidio, quale violazione globale dei diritti civili non riconosciuta come tale, tanto da essere un neologismo scarsamente accettato ed utilizzato.
La tesi risulta molto interessante perché offre un quadro ampio (e purtroppo impietoso) della modalità di approccio al tema da parte della stampa locale.
E’ a tale scopo che ci viene offerta un’analisi approfondita della trattazione giornalistica del caso umbro di femminicidio perpetrato da Francesco Rosi a danno di Raffaella Presta; rispetto al quale dobbiamo sottolineare come l’autrice non individui purtroppo alcun articolo meritevole di citazioni positive.
L’approccio scientifico e curato arricchisce la tesi di stralci di articoli e citazioni puntuali che potrebbero essere spunto di opportuna riflessione per molti giornalisti e giornaliste.
Secondo Premio alla a Alessandra Russo per la tesi dal titolo ”Le difficoltà lavorative della donna nel ‘900. Il caso di Luisa Spagnoli”, relatrice Rosita Garzi.
Motivazione: il lavoro esprime il gusto dello studio, proponendo una contestualizzazione storica, sociale e politica di una vicenda personale che diventa per certi versi idealtipica, pur proponendo un percorso di crescita personale ed emancipatorio non frequenti, nemmeno ai giorni nostri.
Luisa Spagnoli viene opportunamente rappresentata, oltre che come imprenditrice lungimirante, anche quale esempio di sensibilità nei confronti delle problematiche di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro delle donne.
Le scelte di carattere personale di Luisa Spagnoli, anch’esse esplorate dal lavoro di Alessandra Russo, completano un quadro di emancipazione e di positiva distanza dagli stereotipi di genere. Molto curata ed efficace risulta la scelta delle fotografie che corredano la tesi.
Terzo Premio a Martina Conte per la tesi dal titolo: ”Maternità sì, maternità no. La scelta della donna tra accettazione e rifiuto della maternità”, relatrice Fiorella Giacalone
Motivazione: lavoro molto corposo, meritevole di nota per l’analisi e il commento di un elevato numero di interviste erogate a donne che a vario titolo entrano in contatto diretto con il tema della maternità e con quello dell’interruzione volontaria di gravidanza. Tematiche giustamente presentate quali interconnesse e non contrapposte.
La pluralità delle voci riportate genera un quadro complesso ma organico del fenomeno, arricchito dal punto di vista dell’autrice che, pur corredato da evidenze, appare sempre in maniera opportuna e discreta.
La Commissione ha stabilito inoltre di premiare con la pubblicazione in formato e-book, oltre alle tre tesi vincitrici, l’elaborato di Simona Mariana Pana dal titolo: “L'associazionismo femminile umbro. Tra partecipazione, confronti, percorsi e sistema di rete territoriale”, relatrice Silvia Fornari
Il lavoro offre un quadro generale dell’associazionismo tout court ed una trattazione specifica di quello femminile umbro, risultando un’opera estremamente corposa, che non focalizza però l’attenzione su di uno specifico argomento.
Se ne propone la pubblicazione per l’ampiezza delle informazioni fornite e per il lavoro massiccio di realizzazione delle interviste, che sappiamo essere stato complesso proprio per l’oggetto mutevole nel corso del tempo e particolarmente eterogeneo.


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