(UMWEB) Perugia. “Come cita la stampa, in Umbria è in atto la ‘guerra dei rifiuti’. Comuni uno contro l’altro. Discariche in via di esaurimento e impianti non sufficienti. L’Auri (Autorità umbra rifiuti ed idrico), che riaggrega le quattro strutture territoriali (ex Ati), deve ancora entrare nella piena efficienza operativa”. Così il consigliere regionale Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic) secondo il quale “è mancata una regia regionale adeguata, anche se occorre citare, per precisione, che l’Auri è costituita dai Comuni e soprattutto molti problemi derivano, per quantità, dall’ex Ati 2 (ambito del perugino, con tutte le problematiche afferenti a Gesenu e Gest)”.
Secondo Ricci, come rimarcò già nel 2016 in Aula, “la situazione è semplice: anche se si arrivasse oltre il 70 per cento di raccolta differenziata media, in Umbria, rimarrebbero da smaltire, secondo dati della Commissione parlamentare, circa 120mila tonnellate all’anno di indifferenziata. Giustamente le discariche non si devono ampliare e, quindi, non rimane che diminuire, attraverso un piano adeguato, la quantità di rifiuti prodotti, migliorare le qualità della raccolta differenziata e riqualificare ed ampliare gli impianti esistenti, evitando impatti ambientali e grandi strutture di smaltimento che sarebbero problematiche”.
Purtroppo – continua Ricci - tutti hanno aspettato senza che nessuno decidesse e adesso il tempo è scaduto. Credo, come ho già detto nello scorso mese di dicembre durante la discussione sul Defr, che la Regione Umbria, anche se la competenza è dei Comuni, deve attivare subito un Tavolo d’emergenza operativo. È un problema prioritario – conclude - e, se non si intervenire, entro due o tre anni sarà, di fatto, ingestibile”.