(ASI) Perugia - "Il protocollo firmato stamani, lunedì 23 marzo, ha come obiettivo la condivisione di azioni per poter svolgere, a livello territoriale, quindi nei distretti socio-sanitari e nelle zone sociali, la concertazione prevista dalla legge regionale sulla condizione delle persone non autosufficienti".
E' quanto ha affermato la presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, intervenuta questa mattina, lunedì 23 marzo, nella Sala Giunta di Palazzo Donini a Perugia, con la vice-presidente ed assessore regionale alle politiche sociali Carla Casciari, alla firma del Protocollo d'intesa sugli interventi del Piano regionale integrato per la non autosufficienza (Prina) valido per l'anno 2015, insieme alla Coordinatrice Commissione Politiche di coesione sociale ANCI Umbria, Edi Cicchi, assessore ai servizi sociali del Comune di Perugia, ed ai rappresentanti dei sindacati SPI CGIL, FNP CISL Umbria e UIL Pensionati – UILP Umbria. "Questo settore, ha sottolineato la presidente Marini, quest'anno può contare su un finanziamento di circa 10 milioni e mezzo di euro, di cui 6 milioni e mezzo di provenienza nazionale e 4 milioni stanziati dalla Regione, superiore dunque a quello dello scorso 2014, grazie anche alla forte azione messa in campo dalle Regioni per ripristinare il Fondo Nazionale. Le politiche a sostegno della popolazione anziane, delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie costituiscono una delle finalità strategiche della programmazione regionale in molti versanti: dalla legge sulla famiglia alla programmazione sanitaria fino all'assistenza domiciliare. Questo accordo adesso avrà bisogno della forte condivisione dei Comuni che dovranno fare la propria parte anche con propri finanziamenti, per sviluppare quelle politiche sociali che consentano di dare risposte concrete alle esigenze di tante persone e famiglie in difficoltà". Disponibilità ad un lavoro comune è stata annunciata anche dall'assessore Cicchi, per conto dell'Anci, che ha confermato la volontà degli Enti locali di mantenere i servizi essenziali, anche in presenza di tagli finanziari pesanti come quelli che hanno dovuto sopportare i Comuni.
Soddisfazione è stata espressa anche dalle Organizzazioni sindacali che, attraverso Oliviero Capuccini della SPI CGIL, hanno dato atto alla Regione dell'Umbria di aver mantenuto gli impegni presi lo scorso anno ed auspicato che anche per i prossimi anni prosegua questa collaborazione. "Come sindacato continueremo la nostra battaglia per dare stabilità finanziaria al Fondo nazionale, gettando lo sguardo anche ai possibili finanziamenti comunitari che possono essere utilizzati per queste politiche e per fare in modo che anziani e non autosufficienti possano essere sempre più assistiti nell'ambito familiare che rappresenta un vero e proprio elemento di civiltà". L'accordo ribadisce che i soggetti coinvolti condividano azioni in riferimento a vari aspetti: primo tra tutti, nell'ambito dei percorsi assistenziali, si prevede di indirizzare maggiori risorse sul sostegno alla domiciliarità, attraverso una strutturazione diversa del semiresidenziale per tutte le categorie della non autosufficienza e, laddove possibile, una riconversione di posti residenziali in semiresidenziali o in ricoveri di sollievo. Di conseguenza, le prestazioni, graduate nell'erogazione sulla base della definizione di gravità della condizione della persona non autosufficiente, dovranno essere orientate a favorire la permanenza dell'assistito nel proprio domicilio, onde evitare il ricovero in strutture residenziali ed accrescere le opportunità di sviluppo psicosociale della persona disabile. Attraverso il documento, si stabilisce anche la necessità di un maggiore sostegno alle famiglie nel lavoro di cura verso i loro componenti più deboli, quindi anziani non autosufficienti o disabili, anche attraverso la qualificazione e l'incremento dell'assistenza domiciliare ed il sostegno economico per garantire la presenza di personale qualificato per l'assistenza continuativa domiciliare.
Dovrà continuare peraltro il potenziamento del sistema di controllo e vigilanza anche attraverso un atto di indirizzo regionale che definisca in modo particolareggiato, forme di partecipazione attiva dei familiari degli ospiti delle strutture residenziali per persone non autosufficienti, costituendo a tal fine anche eventuali comitati. Con il protocollo d'intesa le parti confermano così di dare continuità agli impegni già presi, anche attraverso la concertazione prevista dalla legge n. 9/2008 a livello territoriale con i Distretti sanitari e le Zone Sociali, e si sono impegnati ad avviare, entro e non oltre il prossimo mese di settembre 2015, i tavoli di confronto per la definizione del nuovo PRINA per il triennio 2016-2018.