(ASI) Perugia. Ci può essere l'attenuante del clima elettorale, ma la Giunta regionale dovrebbe astenersi dall'usare un pulpito istituzionale per magnificare risultati inesistenti.


Se veramente ci fossero le innovazioni rivendicate dall'Assessore Rometti, il minimo che si sarebbe dovuto fare sarebbe stato quello di discutere ed approvare in Consiglio regionale un nuovo Piano dei Rifiuti, ricordando che quello vigente è datato "anno 2009".
Un'intera Legislatura è invece trascorsa senza aver presentato all'Assemblea Legislativa uno straccio di proposta se non comunicare un aggiornamento "irrituale", fatto nel recinto esclusivo della Giunta.
Difficile fidarsi sulla chiusura delle discariche, quando per anni si fanno annunci smentiti, in taluni casi, anche da progetti invasivi di ampliamento di quelle oggi funzionanti.
Difficile credere alla riduzione delle tariffe, quando i piani industriali dei gestori prevedono investimenti su impiantistiche obsolete e impattanti dal punto di vista ambientale.
Impossibile, infine, non constatare che nonostante le normative di semplificazione approvate, che prevederebbero un ambito unico e una tariffa unica regionale, rimangono in vita i vecchi ambiti territoriali ottimali e si svolgono gare d'ambito che, attraverso lo strumento delle associazioni temporanee di impresa, lasceranno almeno per i prossimi anni la situazione invariata dal punto di vista della governance, con probabili risvolti negativi dal punto di vista tariffario.
Gli obiettivi di raccolta differenziata e l'apertura ai privati rappresentano un manifesto programmatico elettorale.
Si usino le sedi appropriate per proporli e diffonderli.

Andrea Lignani Marchesani


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