(ASI) Perugia - "Invito la presidente della Regione dell'Umbria, Donatella Tesei, ad istituire subito un gruppo di lavoro, una cabina di regia con le parti rappresentative del mondo del lavoro, del mondo economico e sociale, dell'università e degli enti locali, insieme ai rappresentanti del Parlamento, al fine di lavorare insieme sulla riprogrammazione dei Fondi Strutturali e cominciare subito a ragionare insieme sul come affrontare la fase 2 dell'emergenza Coronavirus con il contributo di tutti, per una ripartenza economica e sociale che non lasci indietro nessuno e che consenta di riattivare livelli di produzione e di welfare". Così la senatrice Nadia Ginetti (Italia Viva).
"L'emergenza legata alla diffusione del Coronavirus - prosegue - ci costringe a rivalutare l'importanza di un sistema sanitario pubblico efficiente, efficace e di rivedere la distribuzione dei poteri e delle competenze tra livello regionale e nazionale in termini di investimenti di organizzazione e di servizi territoriali. Ma anche di ripensare agli strumenti di rilancio economico, alla tenuta della competitività della regione anche in riferimento, oggi più che mai, alle infrastrutture di collegamento al fine di evitare che la crisi sanitaria simmetrica non si trasformi in una crisi economico sociale asimmetrica che sottolinei ulteriormente le disparità territoriali e le disuguaglianze sia a livello locale nazionale ed europeo. Questa emergenza sanitaria, infatti, sta mettendo a dura prova non solo la tenuta del nostro sistema paese ma l'intero sistema internazionale. Una difficoltà sia dal punto di vista della gestione sanitaria per una crisi drammatica quanto inaspettata, sia dal punto di vista economico e della conseguente tenuta sociale. Il nostro pensiero va alle tante vittime sia regionali che nazionali ed il nostro grazie sincero al personale sanitario medici, infermieri, personale tecnico amministrativo, ma anche farmacisti e quanti delle forze dell'ordine e del volontariato si sono messi a disposizione delle nostre comunità".
"Un aspetto che mi sta molto a cuore in questo contesto di grande difficoltà - continua Nadia Ginetti - è anche la tenuta del progetto europeo e la tenuta della fiducia dei cittadini nei confronti dell'Unione Europea. Intanto, per sottolineare quanto l'Europa abbia già messo in campo per affrontare questa grave crisi sanitaria con strumenti propri in attesa che si definisca in sede di Consiglio europeo, la scelta tra l'utilizzo del Mes (Meccanismo di stabilità europeo, ndr), senza condizionalità e a cui il Premier Giuseppe Conte a mio parere ha detto no troppo precipitosamente, Eurobond per un fondo di debito comune o Fondi comunitari derivanti dal Bilancio stesso dell'Unione Europea. Strumenti europei estremamente significativi come risposta economica coordinata all'emergenza Covid quali, i fondi per la Politica di Coesione, 37 miliardi, il Fondo Sure di riassicurazione della disoccupazione nazionale con 100 miliardi, il Programma temporaneo di acquisto di titoli pubblici e privati della Banca Centrale Europea per 750 miliardi di euro che si aggiungono ai fondi stanziati per ulteriore flessibilità per un totale di 1050 miliardi di euro sulla scorta del 'Whatever it takes' di Draghi, la decisione della Commissione europea di sospendere i vincoli legati agli aiuti di Stato per aumentare il regime fino a 800.000 euro ad impresa per garantire la liquidità, l'attivazione, per la prima volta della clausola di salvaguardia generale prevista dal patto di stabilità e crescita che consente agli Stati membri di deviare dal percorso di avvicinamento degli obbiettivi strutturali di stabilità. Infine, ma non meno importante, la decisione di consentire agli Stati Membri ed alle Regioni di riprogrammare i Fondi Strutturali residui del periodo 2014-2020 non ancora utilizzati senza modificare gli accordi di partenariato, - conclude Nadia Ginetti - con la rimodulazione sia degli obiettivi da perseguire che delle misure da attuare anche i termini di rendicontazione".