Porzi 3La consigliera del Partito democratico, Donatella Porzi, interviene in merito ai servizi di lavanderia e pulizia nell’ambito sanitario ed attraverso una interrogazione, di cui annuncia la presentazione, chiede alla Giunta regionale di “verificare la possibilità di revoca dei contratti, alla luce del decreto Semplificazioni”.

 

(UNWEB) Perugia,  “La Regione può avvalersi di quanto previsto dal decreto legge del 16 luglio 2020 (Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale) e, laddove le misure anticovid per i servizi di pulizia e lavanderia in ambito sanitario presentino aggravi di oltre il 20 cento, provvedere alla revoca del contratto in qualità di stazione appaltante”. Così la consigliera regionale del Partito democratico, Donatella Porzi, che in proposito annuncia la presentazione interrogazione.

“Il provvedimento – spiega Porzi – prevede che se l’incremento dei costi derivanti dall’adeguamento alle misure di contenimento e contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID- 19 nell’erogazione dei servizi di pulizia o di lavanderia, in ambito sanitario o ospedaliero, determini un incremento di spesa di importo superiore al 20 per cento del prezzo indicato nel bando di gara o nella lettera di invito, le stazioni appaltanti, in relazione alle procedure di affidamento aggiudicate in data anteriore al 31 gennaio 2020, possono procedere, qualora non abbiano già provveduto alla stipulazione del contratto e l’aggiudicatario non si sia già avvalso della facoltà (articolo 32, comma 8, del decreto legislativo n. 50/2016), alla revoca dell’aggiudicazione”.

“Per quanto riguarda i contratti dei servizi di pulizia o di lavanderia in ambito sanitario o ospedaliero – spiega Porzi -, in corso di esecuzione alla data del 31 gennaio 2020 ed ancora efficaci alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto del 16 luglio, le stazioni appaltanti possono procedere alla risoluzione degli stessi, nel caso in cui dall’adeguamento alle misure di contenimento e contrasto all'emergenza epidemiologica da COVID-19 derivi un incremento di prezzo superiore al 20 per cento del valore del contratto iniziale”.

“La verifica che chiedo – spiega Donatella Porzi – è dunque alla luce di quanto previsto dalla normativa e, soprattutto, perché nella nostra regione sono presenti importantissime realtà industriali del settore del lavanolo in forte crisi occupazionale. Una mancata verifica ed eventuale attivazione di quanto previsto dal decreto-legge 16 luglio 2020, comporterebbe un danno erariale alle casse regionali. Gli eventuali risparmi, inoltre – conclude -, potrebbero essere impiegati per potenziare e migliorare alcuni servizi ospedalieri”.


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