(UNWEB) “L’Umbria è stata riconosciuta come zona arancione , catalogata ad alto rischio di contagio.
Una scelta che mette in allarme e sconvolge la Regione.
Una decisione le cui conseguenze ricadranno direttamente sui cittadini , imprenditori , aziende, commercianti , artigiani , gia stretti in una morsa economica significativa che va a sommarsi a al Sisma 2016.
Così Rosario Murro , responsabile Dipartimento Crisi Industriali FDI Umbria, che sottolinea l’importanza di porre mano una volta per tutte , oltre alla sanità pubblica regionale , anche a quelle necessità di tutti i comparti nei rami occupazionali/lavorativi, per risolvere quello che considera “l’annoso problema dell’Umbria”.
“Auspicabile unire tutte le forze sane e farsi carico del problema anche sui ritardi , pur sapendo che la pandemia non avrebbe terminato il suo corso dopo il lockdown di fine estate.
“Servono interventi drastici nei bilanci: sgravi fiscali, nei confronti di categorie di imprese particolarmente colpite, come quelle del turismo, commercio, ristorazione e artigianato.“
Sappiamo che gran parte del bilancio regionale è impiegato in ambito sanitario- continua Murro - ritrovarsi oggi in ‘zona arancione’ è un ulteriore danno al comparto della Sanità pubblica regionale. A questo punto urgente un cambio di rotta , un patto tra le persone oneste e competenti che vivono l’Umbria”.