RenzoBaldoni(ASI) – A margine della conferenza stampa di sabato 23 maggio, a Perugia, cui hanno partecipato i big di Forza Italia Umbria assieme all’On. Maurizio Gasparri, il candidato alle elezioni regionali Renzo Baldoni, ci ha gentilmente concesso un intervista nella quale affronta alcuni dei punti più critici della prossima tornata elettorale regionale.

 

A suo pare la vittoria del centrodestra è possibile in Umbria dopo il monopolio di sessant’anni della sinistra?

Innanzitutto sarebbe opportuno correggere le cifre. Da settant’anni il centrosinistra amministrava il comune di Perugia e l’altr’anno abbiamo vinto noi. Sono quarantacinque anni che il centrosinistra governa nella regione, e c’è la necessita di vincere, per ripristinare il concetto stesso della democrazia dell’alternanza. Vede, il discorso è abbastanza semplice. L’Umbria, il cuore verde dell’Italia, è diventato un cuore cardiopatico e quindi ha bisogno di cure. Le necessità della regione e degli abitanti della regione sono completamente diverse da quelle che i politici e gli amministratori attuali hanno garantito fin’ora.

Ricollegandoci a questo stesso tema del monopolio del potere; un noto giornalista, Claudio Lattanzi, ha pubblicato negli anni una serie di libri inchiesta su quello che viene definito il “Sistema Umbria”. Parlando di questa situazione che Lattanzi ha definito “da caserma”, oppressivo nei confronti dei comuni cittadini che non hanno legami con i cittadini, voi pensate di poter far qualcosa per snellire e “aprire” questo sistema in favore dei cittadini?

Sicuramente si. C’è questa necessità. Come stavo dicendo prima ormai c’è un sistema che è sclerotizzato. Quindi è rigido, si ripiega su se stesso. Ciò è dovuto al fatto di 45 anni di ininterrotto governo di centrosinistra. Si tratta di un centro sinistra che non si è saputo rinnovare. Io penso che anche loro sperano in una “sconfitta” per poi avere la prossima volta la possibilità di presentarsi rigenerati. Loro sanno che sono logori, che non hanno più novità da proporre, e che stanno sopravvivendo a loro stessi. In pratica sono degli zombie. Loro lo capiscono, ma adesso lo devono capire anche gli elettori. Gli elettori devono rendersi conto che hanno il compito di ripristinare come dicevo prima, la democrazia dell’alternanza.

La venuta nella giornata di lunedì 25 maggio del Cavaliere Silvio Berlusconi a Perugia e ad Assisi, può essere un indicatore importante di una nuova stagione di centralità e di importanza per la regione?

Sicuramente si. Berlusconi, l’ultima volta che è venuto politicamente a fare un discorso a Perugia, in Umbria fu esattamente dieci anni fa. Berlusconi è un uomo molto attivo. Molto presente. Ma è anche molto prudente. Non sarebbe venuto a Perugia e non sarebbe venuto ad Assisi per sostenere la campagna elettorale regionale se non avesse in mente e se non avesse avuto dati che danno alla regione dell’Umbria una possibilità di successo. Quindi io voglio vedere questa sua ascesa in campo lunedì ad Assisi come una presa d’atto di una capacità che potrebbero avere gli umbri di disegnare il 31 maggio la nuova storia della nostra regione.

 

 

Intervista audio:

Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia


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