DeLuca Morroni(UNWEB) Nella parte dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (question time), il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca ha illustrato l’interrogazione rivolta all’assessore Roberto Morroni su bioeconomia e green deal. Nello specifico ha chiesto se la Giunta intenda “incentivare attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali la ricerca e lo sviluppo di progetti per il riutilizzo industriale delle biomasse derivanti dall’attività di fitorimedio, nonché sostenere la coltura a scopo non alimentare di tale specie vegetali nelle aree soggette a contaminazione ambientale, per risanare i terreni, sviluppare nuove filiere produttive e non sottrarre suolo utile alla produzione alimentare”.

Nell’illustrazione dell’atto, De Luca ha ricordato che “nel ‘Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate’ della Regione Umbria si ridefinisce l’anagrafe dei siti inquinati e delle priorità di intervento e si individuano 78 siti di interesse regionale da bonificare nella provincia di Perugia e 40 in quella di Terni, nonché un sito di interesse nazionale, il Sin Terni-Papigno incluso nell’elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale. Rispetto a quest’ultimo secondo quanto esposto nel rapporto ‘Bonifiche dei siti contaminati 2014’ di Legambiente, solo l’1 per cento di queste aree ha visto presentati progetti di bonifica e conseguente approvazione del Ministero. La bonifica di un territorio è un’operazione estremamente costosa dal lato economico e complessa dal punto di vista burocratico, che, tuttavia, è spesso espletata con il ricollocamento in altro sito della materia contaminata, spostando de facto il problema da un suolo all’altro. Questo circolo vizioso, oltre a generare costi non recuperabili, continua ad essere dannoso dal punto di vista del benessere sociale e ambientale. Il fitorisanamento o fitorimediazione è considerata una tecnologia di bonifica efficace sulle più diffuse contaminazioni ambientali, che ha il vantaggio di poter essere applicata in situ. Per questo viene definita la tecnologia più sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico. Ad oggi sono state riconosciute oltre 450 specie di piante in grado di iperaccumulare i metalli, tra queste ci sono il girasole e la canapa, che può essere riutilizzata per ulteriori lavorazioni e generare una vera e propria filiera industriale come bioedilizia, industria cartaria e tessile o materiali plastici di origine vegetale. Nel comune di Terni esistono vaste aree di territorio interdette alla coltivazione e all’allevamento a causa della contaminazione ambientale, anche se non ricomprese nelle aree Sir o Sin e che questo ha cagionato un importante danno alle aziende agricole ivi insediate. Per l’ex discarica di Papigno viene previsto l’utilizzo del fitorimedio per la bonifica dei suoli e con apposita delibera il Consiglio comunale di Terni ha approvato la proposta di inserire la canapa tra le varietà vegetali da utilizzare a tale scopo, dopo un percorso di approfondimento con Arpa Umbria. Il superamento della crisi del polo chimico di Terni non può che passare attraverso la bioeconomia e la chimica verde nel nuovo paradigma culturale dell’economia circolare”.

L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “stiamo elaborando la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, in vista della transizione verso l’economia circolare. Abbiamo individuato l’obiettivo dello sviluppo di nuove tecnologie bio. Sulle bonifiche, la Regione ha approvato le linee guida sulla bonifica dei siti inquinati. L’anagrafe dei siti inquinati è stata aggiornata a dicembre e comprende 135 siti: 98 in provincia di Perugia e i restanti in quella di Terni. L’Arpa ha proposto di sperimentare il fitorimedio per la bonifica dei siti inquinati ed ha fornito il supporto alla Regione in questo senso. Il sito di Terni-Papigno è di interesse nazionale e la normativa attribuisce la procedura di bonifica al ministero dell’Ambiente, che valuta le procedure più idonee”.

De Luca ha auspicato che “questo percorso possa finalmente partire. Bisogna mettere insieme economia circolare e bonifica. Il ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto ‘Re Mida’, stanziando ulteriori 2milioni di euro per la Regione Umbria, che potrebbero essere usate per i Sir. Sono soddisfatto di questo approccio e mi auguro che si possa proseguire in questa direzione”.


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