(UNWEB) Nella sessione dedicata al Question time della seduta odierna dell’Aula di Palazzo Cesaroni, il consigliere Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria) ha chiesto all’assessore Paola Agabiti se è intenzione della Giunta “attivare un apposito intervento regionale, ulteriore a quanto già disposto dal Miur, finalizzato a finanziare, ad iniziare dagli istituti scolastici, reti di servizi di sostegno psicologico territoriali, con il coinvolgimento dell’Ordine professionale degli Psicologi per quanto riguarda le prestazioni professionali e il Terzo settore per l’attivazione e la capacitazione delle reti informali, al fine di accompagnare in termini personalizzati famiglie e studenti con maggiori bisogni di risocializzazione ed integrazione, che evidenziano difficoltà nel recuperare comportamenti sociali per il lungo isolamento e per le nuove modalità secondo cui essi dovranno svolgersi”.
Nell’illustrazione dell’atto, Fora ha sottolineato come “la pandemia che sta colpendo pesantemente il nostro Paese ha costretto le istituzioni nazionali e regionali ad adottare misure molto restrittive in merito alla scuola in presenza degli studenti. I ragazzi sono stati privati per molti mesi anche dei normali momenti aggregativi. L’annullamento dei principali elementi di socialità ‘in presenza’ per gli adolescenti sta determinando gravi malesseri anche psicologi. L’indagine del Centro studi dell’Ordine degli Psicologi ci restituisce una fotografia in cui il 32 per cento dei ragazzi fra i 14 e i 18 anni si dice molto pessimista sul futuro, che solo il 25 per cento di chi frequenta le scuole superiori pensa che l’emergenza si risolverà in tempi accettabili e il 48 per cento di loro nutre poca fiducia nel futuro. Molti ragazzi, costretti dalla scuola in DAD e segregati in casa stanno sviluppando senso di apatia, umore triste, irritabilità, cioè in definitiva una situazione di grave malessere psicologico. In particolare, nelle scuole superiori la DAD prolungata per così tanto tempo, nel delicato periodo adolescenziale, sta mettendo a dura prova il benessere psicologico soprattutto dei ragazzi più fragili.
In Umbria oltre il 90 per cento delle scuole ha aderito al progetto attivato dal MIUR e dall’Ordine degli Psicologi finalizzato a fornire sostegno psicologico al personale scolastico, agli studenti e alle famiglie, per rispondere ai traumi e ai disagi derivanti dall’emergenza COVID-19 e ad avviare un sistema di assistenza e supporto psicologico per prevenire l’insorgere di forme di disagio e malessere psico-fisico tra gli studenti delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, avvalendosi della qualificata esperienza di professionisti iscritti all’Albo degli Psicologi. È necessario potenziare gli interventi già attivati dal MIUR in collaborazione con le Istituzioni Scolastiche con reti di servizi psicologici territoriali volti a sostenere in particolare percorsi personalizzati rivolti a famiglie e studenti con bisogni educativi speciali o che hanno evidenziato maggiori fragilità durante la chiusura delle scuole”.
L’assessore Paola Agabiti ha risposto che “ la Regione con il supporto dell’Ufficio scolastico ha approvato un progetto pilota per la prevenzione ed il supporto nelle scuole superiori dei disagi psicologici. Si tratta di un’azione strutturata sulla base di un coinvolgimento attivo del personale sanitario, delle reti di promozione della salute e psicologi dedicati. Possiamo quindi prevedere future implementazioni sulla base delle fattispecie legate all’emergenza in corso. Viene previsto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici e degli insegnanti per costruire il percorso più utile. Prevista l’attivazione di punti di incontro virtuali, attivazione di punti di ascolto psicologico virtuali. L’iniziativa si inserisce in una generale strategia di interventi a favore di giovani ed adolescenti. Per sostenere i minorenni e le loro famiglie sono in fase di attuazione su scala territoriale (zone sociali) varie tipologie di interventi finanziati con risorse regionali, nazionali e del Por Fse ‘14/’20. Un incremento delle attività socio educative, socio ricreative per persone con disabilità è stato previsto nel piano straordinario di contrasto alla povertà ‘Covid 19’ con l’obiettivo di alleviare il carico di cura delle famiglie e contrastare rischi di isolamento e di esclusione sociale. A queste iniziative si affiancano le azioni promosse dal Miur: il 90 per cento delle scuole umbre ha aderito al progetto attivato dal Ministero. Grazie anche alla collaborazione con l’Usr e l’Ordine degli psicologi dell’Umbria sono state individuate iniziative ulteriori mediante l’ausilio di associazioni in una logica di sussidiarietà che pone al centro il benessere dei ragazzi. La Giunta è in prima linea per aiutare gli studenti e le loro famiglie, così come per sostenere gli sforzi e l’impegno del personale e degli operatori scolastici in una logica di prevenzione rispetto all’insorgenza di disagio. Siamo convinti della necessità di una condivisione reale e sostanziale per riattivare risorse e sentimenti positivi. Due giorni fa sono stati pubblicati due bandi regionali per la concessione di borse di studio a studenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e per il sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette dei servizi socio educativi per l’infanzia 0-6, per i quali sono stati stanziati 7,5 milioni di euro. Per l’Università c’è stato un impegno per quasi 25milioni di euro”.
Nella replica, Fora ha dato atto atto all’Assessore dell’importante lavoro che sta svolgendo nel settore scolastico, auspicando che rappresenti un impegno per l’intera Giunta. “è necessario trovare le giuste condizioni per far sì che i ragazzi possano tornare a socializzare tra loro”.