(ASI) Illustrando gli atti nell’Aula di Palazzo Cesaroni, Nicchi ha spiegato che “tutti coloro che oggi stanno resistendo alle chiusure imposte dall’emergenza hanno bisogno della nostra solidarietà, ma soprattutto di aiuti economici e di un programma per pianificare le riaperture.
In questo momento chi governa ha la grande responsabilità di gestire importanti finanziamenti e di utilizzarli in modo strategico, efficiente e consapevole nei confronti di ogni cittadino.
Questa manovra si colloca in un quadro macroeconomico incerto a causa della crisi economica e sociale scaturita dalla pandemia. Lo Stato ha assegnato all’Umbria, a ristoro delle minori entrate 2020, circa 33 milioni di euro, di cui circa 18 milioni a valere sulle entrate derivanti dal recupero della lotta all’evasione e che la Regione dovrà restituire al Bilancio dello Stato a decorrere dal 2022; un dato, questo, che non tiene conto dell’ulteriore deterioramento della situazione. La legge di Bilancio dello Stato non ha previsto alcuno stanziamento a favore delle Regioni a Statuto ordinario a ristoro delle minori entrate 2021, che dovrebbero essere coperte con le risorse non utilizzate alla fine dell’esercizio 2020: esse però potrebbero risultare non sufficienti, data l’incertezza sullo sviluppo epidemiologico e del contesto finanziario nazionale e regionale.
La manovra di bilancio 2021-2023, è stata costruita con l’obiettivo di fronteggiare l’emergenza ancora in corso tentando di creare le condizioni per la ripartenza economica e sociale della Regione. Fermo restando il finanziamento degli interventi settoriali già previsti nel bilancio 2020-2022, sono state destinate con il bilancio 2021-2023 risorse aggiuntive ai settori maggiormente colpiti dalla crisi emergenziale e trainanti per lo sviluppo del territorio. Ci sarà un considerevole incremento per la promozione turistica e sono state destinate risorse aggiuntive per le attività di Film Commission, uno strumento strategico di promozione e valorizzazione dell’Umbria. Per gli interventi di promozione e sviluppo delle attività sportive sono state destinate risorse aggiuntive per 150mila euro nel triennio. Per quanto riguarda le politiche culturali, consistenti incrementi di risorse sono state destinate ad interventi a favore dello spettacolo, del sistema museale, del sistema bibliotecario, della Fondazione Perugia musica classica e del Teatro lirico sperimentale Adriano Belli di Spoleto. Crediamo che queste disponibilità possano dare un impulso a un macro settore che forse più di altri ha subito gli effetti della crisi a causa dei mesi continuativi di chiusura. Per quanto riguarda l’agricoltura, è stata destinata una maggiore quota del gettito riveniente dalla tassa di concessione in materia di caccia a favore del settore faunistico venatorio; sono state incrementate risorse destinate agli interventi per far fronte ai danni provocati dalla fauna selvatica alle produzione zootecniche e nel 2021 sono stati destinati 10 milioni di euro al cofinanziamento per il prolungamento del PSR 2014-2020.
Per il settore sociale e welfare, un potenziamento delle risorse è stato destinato ad interventi per la valorizzazione degli oratori e al rifinanziamento degli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e cyberbullismo. Per quanto riguarda viabilità e i trasporti vi è un incremento di 4 milioni di euro, che porta a 15 milioni le risorse stanziate per quest’anno. Nel 2021 vi è un finanziamento di 200mila euro degli interventi connessi al sisma del 2009 a cui si aggiunge il finanziamento delle spese di funzionamento dell’Ufficio Speciale Ricostruzione ad integrazione delle risorse statali e il finanziamento di interventi d urbanizzazione nell’area “Maratta” di Terni. Sono state destinate risorse per il rifinanziamento dei contributi alle Unioni dei Comuni e per il rifinanziamento della digitalizzazione di Procure e Corte d’Appello, nell’ambito della collaborazione istituzionale con gli Uffici giudiziari dell’Umbria. Per il rilancio degli investimenti pubblici, all’Umbria sono stati assegnati contributi complessivamente pari a circa 84 milioni per il periodo 2021-2034. Per il 2021 è previsto uno stanziamento di 2 milioni di euro, finanziato con mutuo a carico della Regione”.
Esponendo la posizione dei gruppi di minoranza, PORZI ha rilevato che “si tratta di un bilancio costruito su un essenziale continuità rispetto al passato. Seppure sempre criticati dall’allora minoranza, oggi maggioranza, i nostri bilanci hanno sempre garantito stabilità, sottolineata dalla certificazione della parifica della Corte dei Conti. Il bilancio di ogni istituzione deve concentrarsi sulla salvaguardia degli equilibri e sul mantenimento di alcuni importanti obiettivi. Questo un bilancio appare particolarmente prudente e privo di coraggio e spinta propulsiva, fondamentale dopo un anno di gestione di una crisi di carattere soprattutto sanitario.
Mancano le basi per la ripresa. Ci si muove con ritardo su tutta la linea e le azioni messe in campo in questo lungo anno sono state sempre caratterizzate da risorse insufficienti e tardive. Ci siamo astenuti sul primo bilancio di questa Giunta, dimostrando disponibilità a comprendere tutte le difficoltà in capo ad un'amministrazione alle prese con una crisi inedita. Oltre a fronteggiare l’emergenza, il bilancio deve prevedere una programmazione per la ripartenza. Serve uno sguardo di prospettiva verso la nuova programmazione europea 2021/27. Le decisioni in campo sanitario hanno richiesto tempi troppo lunghi, sono state lasciate al caso situazioni come quelle delle assunzioni in sanità, oggi all’ordine del giorno, ma che hanno rappresentato una delle più grandi criticità. È mancato il coraggio nell’utilizzo delle risorse governative (33 milioni) per coprire le mancate entrate. Si comincia a riparlare di cofinanziamento di Psr con lo stanziamento di 10 milioni da utilizzare per la coda della programmazione 2014/20, questa rappresenta sicuramente un’azione interessante, ma bisogna correre di più.
Rispetto alle criticità sanitarie abbiamo dovuto richiedere un Consiglio straordinario dove sono state approvate tutte le nostre proposte, che da un anno continuavamo a rimarcare. Altra questione importante è quella economica ed il mondo del lavoro per il quale da subito avevamo richiesto ristori puntuali ed un sostegno immediato che non è però arrivato. Per aiutare l’Umbria è entrata in campo l’Europa che ha consentito a chiunque avesse serie iniziative di utilizzare i fondi europei non ancora spesi della vecchia programmazione privi di cofinanziamento e del vincolo di destinazione. Si è trattato di due grandi possibilità per intervenire in maniera tempestiva e per mettere soldi non soltanto in tasca alle famiglie, per le quali subito chiedemmo ristori, ma anche per le imprese ed aziende in sofferenza.
Le risorse messe in campo nell’ultimo anno sono state e sono insufficienti e che agli annunci possano seguire azioni concrete. Dovremo affrontare con grande attenzione la situazione sociale in virtù della fine del blocco dei licenziamenti. L’assessore Fioroni ha dichiarato di avere a disposizione 25 milioni e in base a ciò si agisca con urgenza. Abbiamo chiesto la convocazione del Crel, un modo per far dialogare gli stakeholders della nostra regione e per consentirci di portare le nostre istanze e proposte. Lo scorso anno chiedemmo un’attenzione particolare per il mondo della scuola, soprattutto per situazione proprie di territori marginali dove le difficoltà della didattica a distanza sono spesso maggiori. Chiedo infine di sapere rispetto ai trasporti, a che punto siamo con l’Agenzia dei trasporti e quando partirà. Si tratta di un tema cruciale anche per l’attività scolastica”.
Laurent De Bai - Agenzia Stampa Italia