Coletto0903(UNWEB) Nella sessione dedicata alle interrogazioni a risposta immediata (Question time) della seduta di oggi dell’Aula di Palazzo Cesaroni, i consiglieri della Lega, Stefano Pastorelli, Eugenio Rondini, Valerio Mancini, Daniele Nicchi e Francesca Peppucci hanno chiesto all’assessore Luca Coletto di conoscere la situazione relativa alla “visita di alcuni consiglieri regionali presso l’ospedale da campo situato all’ospedale di Perugia”. Nello specifico hanno domandato se “i consiglieri regionali abbiano ricevuto l’autorizzazione per entrare nella struttura da parte dell’Azienda ospedaliera e/o dall’Esercito italiano che la presidia” e se “a seguito dei fatti avvenuti si sia andati incontro ad un eventuale rischio epidemiologico”.

Nell’illustrazione dell’atto, Pastorelli ha detto di “aver appreso dalla stampa quotidiana locale che alcuni consiglieri regionali, Io scorso 19 febbraio 2021, sarebbero entrati nelle strutture dell’Ospedale da campo sito in Perugia presso l’Ospedale S. Maria della Misericordia. Secondo la stampa, i consiglieri in questione asseriscono di aver ricevuto apposita autorizzazione di entrare dall’Esercito Italiano che presidia la struttura. Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Marcello Giannico, avrebbe dichiarato che i consiglieri regionali non avevano alcun permesso per entrare nella struttura. L’Esercito italiano avrebbe smentito quanto dichiarato dai consiglieri regionali affermando che non ha rilasciato alcun permesso agli stessi, ma li avrebbe bensì indirizzati presso la Direzione sanitaria per interfacciarsi con essa, al fine di ottenere l’autorizzazione necessaria. Al Direttore Giannico non sarebbero pervenute richieste di accesso da parte dei consiglieri regionali e tantomeno risulterebbero agli atti. Lo stesso Direttore avrebbe sostenuto che a seguito di una eventuale autorizzazione i consiglieri non sarebbero potuti entrare senza essere accompagnati dal personale preposto”.

L’assessore Coletto ha risposto che “nel parcheggio ‘Taramelli’ sono attualmente presenti due strutture campali, uno dell’esercito Italiano e l’altra della Regione dell’Umbria ad oggi inattiva. L’area dove insistono le strutture è presidiata da militari che comunque non garantiscono il controllo degli accessi dentro l’ospedale da campo di proprietà regionale per il quale è stato attivato un servizio di vigilanza il cui personale consente l’accesso alla struttura solo attraverso autorizzazione da parte della Direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliera di Perugia. Come da relazione del servizio di vigilanza Mondialpol, il 19 febbraio alle 15.30 si recavano presso l’ospedale da campo quattro consiglieri regionali senza autorizzazione da parte dell’Azienda ospedaliera i quali sono stati fermati da due dipendenti dell’azienda che si trovavano dentro della struttura per allestire la segnaletica e la cartellonistica interna. Tutto ciò è supportato da analisi documentale presso la direzione generale dell’Azienda ospedaliera dalla quale si evince che non risultano pervenute richieste di accesso all’ospedale da campo, ne risultano rilasciate autorizzazioni in merito. Il comportamento dei consiglieri non li ha comunque esposti al rischio epidemiologico in quanto non erano stati ancora trasferiti nella struttura pazienti infetti. Si puntualizza tuttavia che tale modus operandi risulta poco responsabile in quanto i quattro consiglieri non erano preventivamente a conoscenza di cosa si stava facendo all’interno della struttura dedicata alla cura del Covid”.

Nella replica, Pastorelli, ha ringraziato l’assessore per aver “riportato la realtà dei fatti. Apprendiamo la mancanza di alcuna autorizzazione. Pur definendo importante accessi ispettivi da parte di ogni consigliere regionale, in certi casi, come questo, sono auspicabili modalità diverse per l’accesso. A tutti noi è richiesta prudenza e di attenerci alle regole”.


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