158780602 2949934838576868 2761197624164567674 o(UNWEB) Nell’ambito della sessione Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa i consiglieri Thomas De Luca (M5S) e Michele Bettarelli (Pd) hanno posto all’attenzione dell’assessore all’Ambiente, Roberto Morroni, la situazione che riguarda la comunità di Calzolaro (Umbertide), “sottoposta a continui disagi dovuti a persistenti fetori, miasmi e sgradevoli emissioni odorigene”.

Alla Giunta hanno chiesto “se alla luce delle irrisolte problematiche causate dalle emissioni odorigene provenienti dal trattamento dei rifiuti speciali effettuato dalla società che gestisce l’impianto in località Calzolaro, nel comune di Umbertide, si ritiene percorribile il procedimento di revisione della determinazione (4922 del 20/11/2015) emessa dalla Provincia di Perugia presso gli attuali competenti uffici della Regione Umbria” e “quali altri eventuali interventi la Regione intende porre in atto per risolvere l’annoso problema che vede la popolazione residente sottoposta ai disagi dei persistenti fetori nauseabondi e i continui miasmi che continuano ad arrecare, tra l’altro, significativi effetti negativi alle attività economiche del comparto turistico-ricettivo e di quello della ristorazione”.

Nell’illustrazione dell’atto, De Luca ha evidenziato che “la vicenda è nota e viene da lontano. La Società che gestisce l’impianto è attiva da alcuni anni nella lavorazione di rifiuti speciali non tossici in località Calzolaro. L’azienda tratta principalmente la trasformazione di rifiuti organici e tale attività sta creando da diversi anni seri problemi alla comunità presente nell’area in quanto tale lavorazione genere fastidiosissime emissioni odorigene constatate anche da un monitoraggio dell’ARPA e USL Umbria 1 a seguito di accertamenti effettuati nel mese di agosto 2017. Con determinazione della Provincia di Perugia (novembre 2015) alla Società in questione è stato autorizzato, in aumento rispetto al precedente di più del doppio, il trattamento di un quantitativo massimo trattabile di 50mila tonnellate/anno di rifiuti nello stabilimento di Calzolaro. In sede di Conferenza dei Servizi il Rappresentante della ditta dichiarava: che ‘in merito alle prescrizioni formulate da ARPA, chiedeva al Comune di Umbertide di poter procedere alla realizzazione e/o installazione di idonea copertura al fine di mitigare le eventuali emissioni odorigene. Ma nessuna idonea copertura, contrariamente agli impegni presi, è stata installata ne risulta richiesta e/o autorizzata dall’Ente la realizzazione di alcuna costruzione e che ancora oggi permane l’emissione di cattivi odori a causa del trattamento di grandi quantità di rifiuti. L’atto può considerarsi viziato, sia da un punto di vista formale che da un punto di vista sostanziale, per la mancata ottemperanza alle prescrizioni dell’ARPA e di quanto, in seguito a queste, il Legale Rappresentante della ditta in parola si era impegnato a fare nel medesimo atto. Con l’aumento del quantitativo di rifiuti trattati, si è determinato un notevole aumento del traffico pesante a carico della viabilità urbana e, soprattutto, si è accentuato il persistente inquinamento olfattivo. Nel settembre 2017 questa Assemblea ha approvato una mozione che impegnava la Giunta regionale ad adottare tutte le misure necessarie e ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali preposte per eliminare le emissioni odorigene provenienti dal trattamento dei rifiuti speciali non pericolosi effettuato dalla società in questione, compresa, se necessario, la riduzione del quantitativo di rifiuti trattabili, eliminando la presenza di quelli maleodoranti (FOU)”.

L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “la situazione di questo impianto di recupero è seguita con molta attenzione dall’ufficio competente anche per il tramite di Arpa Umbria che effettua controlli periodici. Arpa Umbria nel periodo maggio 2016-marzo 2017, coinvolgendo anche la popolazione, ha provveduto ad una serie di monitoraggi: odori, tramite olfattometria dinamica, monitoraggi con sistemi sensoriali riconfermando che in concomitanza con particolari situazione meteo climatiche taluni recettori possono essere esposti ad emissioni di cattivi odori. A seguito dei monitoraggi Arpa e delle segnalazioni da parte dei cittadini e associazioni l’ufficio aveva già provveduto nel 2017 ad adottare due provvedimenti restrittivi: divieto di ricevere rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata della frazione organica dei rifiuti urbani, ritenuta la causa principale dei cattivi odori e la modifica dell’autorizzazione unica prescrivendo alla ditta la realizzazione di interventi di potenziamento del sistema di aspirazione e trattamento delle arie esauste. Tali provvedimenti sono stati impugnati dalla ditta e annullati dal Tar Umbria. Successivamente non sono state rilevate eventi di particolare intensità e frequenza. A seguito di segnalazioni dell’agosto 2020 Arpa ha svolto un accertamento presso gli impianti in questione rilevando che le emissioni di cattivo odore erano conseguenza del travaso di rifiuti liquidi da un rimorchio di una motrice nel piazzale. L’ufficio ha adottato un ulteriore provvedimento restrittivo diffidando il gestore ad effettuare tutte le operazioni in ambiente chiuso e confinato. Anche questo provvedimento, però, è stato impugnato dall’azienda con richiesta di annullamento ed è tutt’ora pendente dinanzi al Tar. Arpa ha prescritto al gestore di istituire un numero di emergenza al quale i cittadini possono segnalare emissioni maleodoranti, un registro delle segnalazioni e le azioni intraprese per mitigarle e di mantenere in memoria per almeno una settimana la registrazione del sistema di videosorveglianza già attivo per verifica automezzi in entrata ed in uscita dall’impianto. Nel dicembre 2020, Arpa e Carabinieri del nucleo operativo ecologico di Perugia ha effettuato un’ispezione volta alla verifica della gestione dell’impianto le cui risultanze sono state trasmesse nello scorso mese di febbraio. La verifica ispettiva non ha evidenziato violazioni nella gestione delle prescrizioni autorizzative e di legge. Tuttavia, Arpa ha proposto l’aggiornamento del vigente atto autorizzativo per aggiornare il quadro prescrittivo di esercizio. Dal controllo dei registro carico-scarico dei rifiuti è risultato che dal mese di febbraio 2020 non sono stati trattati rifiuti costituiti da frazione organica proveniente da raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Arpa, nella nota di febbraio 2021 propone alla Regione di aggiornare l’autorizzazione vigente per introdurre un limite massimo giornaliero e annuale di trattamento di rifiuti organici e ribadire che deve essere esclusa la provenienza da utenze domestiche (frazione organica). L’ufficio ha convocato un tavolo tecnico con l’azienda, Arpa, Asl e Comune di Umbertide per un valutazione congiunta di tutti gli interventi eventualmente da realizzare per minimizzare ulteriormente le emissioni odorigene. Nell’incontro dello scorso 4 marzo l’azienda ha comunicato che sta valutando di presentare un progetto di modifica dell’attuale assetto degli impianti per realizzare un maggiore distanziamento delle lavorazioni dei rifiuti (organico) dalle abitazioni più vicine allo stabilimento ed un potenziamento dei sistemi di contenimento (aspirazione, convogliamento e trattamento delle arie esauste). L’ufficio regionale si è riservato l’adozione di provvedimenti di propria competenza da adottare a seguito della richiesta di Arpa di aggiornamento dell’autorizzazione vigente”.

De Luca, nella replica ha ricordato, tra l’altro, gli “impegni presi dall’attuale amministrazione di Umbertide in fase di campagna elettorale. È necessario prevedere risposte strutturali e non tampone. Servono risoluzioni generali. Serve una forte volontà politica per intervenire in questo tipo di situazioni. Servono soluzioni condivise tra portatori di interessi e portatori di diritti”.


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