Paparelli PD(UNWEB) Perugia. “La Regione provveda a vaccinare, dopo gli anziani ed i fragili e rispettando le fasce di età, gli over 40-50-60 che hanno già contratto il Covid-19, in modo tale da risparmiare preziose dosi di vaccino. Infatti, a queste persone, può essere somministrata un’unica dose, così come indicato dal Ministero della Salute, nello spazio temporale che va dal terzo e al sesto mese dall’avvenuta infezione”, così il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd).

“Ciò – aggiunge il consigliere Dem - permetterebbe di velocizzare la campagna vaccinale e di risparmiare dosi vaccinali importanti per accelerare le somministrazioni sulle fasce d’età in maggiori sofferenza ed avere più disponibilità ai fini del raggiungimento degli obiettivi di immunizzazione degli umbri”.

“Gli evidenti ritardi sulle prenotazioni tra i 50/70enni e il caos organizzativo – continua Paparelli – oggi hanno portato 10 sigle sindacali dei pensionati a scendere in piazza per manifestare il loro disappunto davanti alla Regione. Procedere per fasce di età alla vaccinazione di tutti coloro che hanno già avuto in maniera sia sintomatica che asintomatica il Covid e sono guariti dall'infezione, significherebbe dare un segnale di speranza ed accelerazione visto che sono ancora in attesa di una data di vaccinazione moltissimi over 70-60 e 50”.

Per Paparelli, “è altresì indispensabile che la Regione si doti di quanto necessario a rilasciare online il ‘green pass Italia’ a seguito dell’avvenuta conclusione del ciclo vaccinale, così come per quanti sono in attesa di fare la seconda dose e hanno diritto al rilascio del documento, a partire dal quattordicesimo giorno dalla prima somministrazione. Così facendo - spiega - agevoleremo la ripresa degli spostamenti tra le regioni e una maggiore capacità di programmazione delle ferie estive”.

“Ci auguriamo dunque - scrive Paparelli - che queste proposte possano essere accolte dalla Giunta regionale, per da dare un segnale concreto di attenzione alle tante situazioni di disagio che si stanno accumulando a causa di scelte politiche e organizzative che non hanno portato i risultati sperati, ma che, invece – conclude -, vedono l’Umbria arrancare sul fronte vaccini mentre altre Regioni viaggiano spedite verso l’immunità di gregge”.


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