Popolodellafamiglia Cambiamocon(UNWEB) "L’unico fumo che esce dalle ciminiere spente di Sant’Angelo di Mercole è ora il fumo dei lavoratori trattati come rifiuti, altro che progetti di sviluppo sostenibile! Un altro duro colpo alla sua storia industriale di Spoleto: Colacem decide di chiudere la vecchia Cementeria di Sant’Angelo in Mercole bruciando le speranze di una intera città.

Lavoratori e famiglie che tra 75 giorni si ritroveranno senza lavoro e con un indotto che abbiamo stimato in circa 100 persone che dovranno ingegnarsi da soli per ricercare una soluzione al sostentamento di altrettante famiglie.

Una storia balorda, durata solo due anni da quando la Colacem Spa di Gubbio nel 2019 acquisì la vecchia cementeria di Spoleto. Solo riunioni organizzate ai tavoli della Regione dell’Umbria, però lontano da quel tavolo del MISE richiesto in Commissione Parlamentare e mai organizzato.

Dal subentro di Colacem nel sito spoletino sono state molte le voci e le preoccupazioni sulle reali motivazioni che l’azienda eugubina avrebbe avuto in mente per lo stabilimento di Sant’Angelo in Mercole. Che fine farà la vecchia Cementir? Le ciminiere potranno ancora emettere fumo e se ciò avvenisse, quale sarà il combustibile da bruciare nei forni?

Tutto è partito da un Decreto del ministro dell’Ambiente Corrado Clini del 2013 (Governo Monti) che permetteva di utilizzare nei cementifici come combustibile il CSS (Combustibile Secondario Solido) composto da una frazione secca di rifiuti e che genera non poche perplessità ambientali fra chi ritiene che a certe condizioni certi impianti possono rappresentare un’alternativa addirittura migliore rispetto a inceneritori e discariche (Legambiente) e chi si oppone senza margini di trattativa a questa tecnologia.

Il Popolo della Famiglia è convinta che se è possibile sviluppare tecnologie produttive sostenibili si deve, contemporaneamente, non perdere mai di vista quel bene comune fatto di famiglie, lavoro ed ambiente, anche quando si affronta una problematica delicata e strategica come il ciclo dei rifiuti in Umbria. Per questo sollecitiamo sia una presa di posizione della Regione, sia un coinvolgimento diretto del Commissario prefettizio del Comune di Spoleto (quello stesso Commissario che, nonostante le richieste, non ha ritenuto utile accettare la proposta di Murro per un incontro finalizzato proprio a conoscere le problematiche delle aziende in crisi - ndr), che è pur sempre il primo soggetto a dover prendere coscienza del futuro che lo attende.

Il tema del lavoro, della salute pubblica e dell’ambiente è troppo prezioso per lasciarlo in mano ad una imprenditoria scellerata che sembra aver abbandonato, almeno a Spoleto, il compito fondamentale di creare posti di lavoro. A Sant’Angelo di Mercole le ciminiere sono ormai spente, è rimasta la puzza di bruciato, peggio di una fumata nera." 

Così, in una nota, :

Rosario Murro – Coordinatore Popolo della Famiglia Spoleto
Aldo Traccheggiani – Coordinatore Cambiamo con Toti


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