(UNWEB) Perugia – Il gran giorno è arrivato. Oggi, infatti, l'Assemblea di SASE dovrà dare significative indicazioni sul futuro dell’Aeroporto Internazionale dell’Umbria di Perugia "San Francesco d’Assisi".

Lo dovrà fare avendo ben presente che lo scalo umbro è un asset tanto strategico quanto indispensabile per il rilancio dell’economia regionale. Lo indicano sia l’approfondito studio di Giuseppe Coco dell’Agenzia Umbria Ricerche (AUR) che una recente analisi di Spring Marketing, secondo cui le bellezze artistiche e paesaggistiche dell’Umbria sono tra le mete più ricercate in rete. Attrazioni e peculiarità che vanno assolutamente valorizzate mediante necessari investimenti, da compiere oggi perché forieri, poi, di grandi benefici per tutta l’Umbria e non solo a livello economico. La riunione statutaria di lunedì dovrà principalmente prendere atto della ferma volontà politica espressa, a più riprese e con atti concreti, dalla Giunta Tesei. Una scelta politica chiara e lungimirante, mirata anche a gestire al meglio gli scenari futuri del dopo-pandemia. Tutto, però, finalizzato a dare un progetto ambizioso che si ponga come obiettivo quello di cogliere le opportunità e creare i presupposti per uscire dalla crisi.

 

La Regione crede nell’aeroporto La Giunta Tesei che sul versante aeroporto si è dimostrata coerente con quanto affermato in campagna elettorale, mantenendo in breve tempo le promesse, vincendo difficoltà e diffidenze iniziali, nonché rimuovendo le incrostazioni, le lentezze, gli equilibri consolidati e le rendite di posizione, anche politiche, del passato. Tutto in netta discontinuità con la precedente gestione e facendo il possibile per superare quanto impediva di spiccare il volo ad una struttura che rappresentava una risorsa inespressa. Ha riorganizzato e rinnovato l’assetto societario di Sviluppumbria e SASE, a cui sono seguite le nomine dei rispettivi presidenti, ovvero Michela Sciurpa e Stefano Orazio Panato.

 

L’Assemblea dei Soci e gli assetti futuri Il dato inequivocabile è che la Regione Umbria sta credendo ed investendo molto sull’Aeroporto di Perugia, che considera un patrimonio strategico. Ha elaborato un piano industriale che prevede importanti obiettivi: 1) incremento sino ad un traffico passeggeri di 500.000 unità; 2) ripianamento da 1,6 milioni di euro; 3) sostegno al piano industriale pari a 3,4 milioni per il primo anno e a 5,5 milioni ciascuno per il secondo e il terzo anno; 4) disponibilità ad acquisire le quote dei soci che dovessero abbandonare.

Una forte e decisa volontà politica che, siamo certi, orienterà le deliberazioni dell’assemblea di lunedì. Le domande che sorgono spontanee sono diverse: cosa faranno gli altri soci? appoggeranno la svolta impressa dalla Presidente Tesei? Camera di Commercio, Sviluppumbria, Unicredit, Comune di Perugia, Confindustria, Comune di Assisi e ANCE sono i soci che hanno mantenuto una fondamentale partecipazione nella passata gestione, decisiva per il sostegno garantito allo scalo umbro nonostante le strategie ed i risultati non fossero molto positivi (con la sola eccezione del 2015) e sebbene per la Regione questa struttura non rappresentasse una priorità. Durante questa delicata fase del cambio di rotta c’è bisogno anche del loro concreto contributo. Diversamente, come verrebbe interpretato un loro diniego a sostenere la volontà di Palazzo Donini? Come verrebbe valutata la loro eventuale uscita da SASE?

Dopo che la Regione Umbria ha deciso di investire per il rilancio dello scalo perugino risultano ancor meno comprensibili alcune "bizzarre proposte" esterne, tese a sminuire o a smantellare questa risorsa, puntando alla riconversione della struttura per attività diverse, del tutto o in parte, dal trasporto aereo passeggeri. Chi non comprende che l’infrastruttura aeroportuale è strategica per l'intera regione non fa il bene dell'Umbria.

 

Volano strategico per il turismo

Un appello è stato lanciato ai soci dalla Presidente di BLU (Bella Libera Umbria), l’On. Adriana Galgano, che col suo movimento civico si batte da anni con proposte concrete per far decollare l’aeroporto. In merito alla prossima Assemblea di SASE dichiara: “Questo è infatti il momento della visione e del coraggio di agire. Si deve essere capaci di trasformare la nostra regione nell’Eldorado del turismo di qualità”. Il turismo è un settore di primaria importanza per l’economia italiana e potrà diventarlo anche per l’Umbria anche in questo difficile periodo di ripresa dall'emergenza Covid.

A favorire un’incoraggiante tendenza in questo senso potrebbe essere il green pass europeo, che si prevede possa raddoppiare (+107%) il numero di turisti dai Paesi UE in vacanza in Italia durante l’estate rispetto allo scorso anno, consentendo così un ritorno ai livelli pre-pandemici. Lo rileva un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati di Bankitalia, dalla quale si evidenzia che il lasciapassare comunitario permetterà l’arrivo nel Belpaese di 28 milioni di turisti europei che prima dell’emergenza pandemica erano soliti trascorrere le ferie sul territorio nazionale nel periodotra luglio e settembre.

Su questo versante risultano incoraggianti e positivi i dati sui passeggeri che, nonostante le restrizioni, transitano per lo scalo perugino, dove sono al momento operative 9 rotte su 12 (Bruxelles, Londra, Malta, Rotterdam, Cagliari, Catania, Lamezia Terme, Palermo, Trapani). Mentre le altre 3 previste sono altrettanto importanti (Tirana, Vienna e Londra-Heathrow). Le sfide si vincono puntando sul futuro ma occorre anche la capacità di indirizzare gli eventi. Soprattutto in questa fase delicata esistono enti pubblici capaci e pronti a collaborare con i privati. Entrambi possono svolgere un ruolo sociale ed economico di primaria importanza per il territorio che rappresentano. Per queste ragioni pensiamo che la Regione Umbria abbia intrapreso la via giusta nel voler rilanciare l'aeroporto di Perugia. Se volere è potere, credere è un dovere.


 AVIS

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