MicheleFioroni(UNWEB) – Perugia - L’Assemblea Legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza, con il voto favorevole anche del gruppo Patto Civico per l’Umbria, la revisione della Legge Regionale n.1 del 14 febbraio 2018 “Sistema integrato per il mercato del lavoro, l’apprendimento permanente e la promozione dell’occupazione. Istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro”, una riforma fondamentale per la promozione dell’occupazione.

Moltissime sono le novità introdotte, con l’obiettivo di promuovere un modello di agenzia completamente rinnovato, più flessibile e capace di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro. La riforma mira ad aumentare l’efficacia e l’efficienza dei Centri per l’impiego attraverso una più solida collaborazione con le agenzie private e soprattutto l’istituzione di un Osservatorio regionale sul lavoro, strumento fondamentale per cogliere in tempi celeri le dinamiche del mercato dell’occupazione, coì da rilevare i fabbisogni professionali e formativi del tessuto produttivo regionale.

Tra le modifiche introdotte, la possibilità per ARPAL di stipulare convenzioni con gli organismi accreditati, al fine di affiancare i centri per l’impiego di tutte le prestazioni al di fuori del patto di servizio e dell’assegno di ricollocazione. Altro strumento fondamentale della riforma è il Buono Umbro per il lavoro (BUL), una novità che mira a offrire una risposta alle persone che con la crisi economica hanno perso il posto di lavoro o che sono fuoriusciti dal sistema scolastico e hanno difficoltà nel trovare un primo impiego.

Il BUL rappresenta lo strumento per eccellenza introdotto dalla Giunta Regionale dell’Umbria per attivare i servizi della rete regionale pubblico-privata, servizi particolarmente rafforzati dalla riforma della legge. Inoltre, anche alle agenzie per il lavoro sono stati riservati degli interventi mirati. La legge ha infatti introdotto l’autorizzazione regionale per i servizi di intermediazione, una misura che permetterà alle agenzie per il lavoro locali di operare a mercato in Umbria, senza dover dipendere esclusivamente dai finanziamenti pubblici come nel caso degli enti accreditati.

Con un ritardo di oltre 18 anni, la riforma introduce finalmente anche in Umbria la sussidiarietà pubblico-privata prevista dalla “Legge Biagi” ed in particolare dagli art. 13 e 14 del D.lgs 276 del 2003, dando la possibilità di stipulare convenzioni nell’ambito dello svantaggio sociale e delle disabilità, ampliando così la possibilità di impiego per le fasce più deboli, anche grazie al ricorso del mondo della cooperazione.

Altrettanto importanti sono le disposizioni relative all’organizzazione di ARPAL, un organismo che acquista una piena autonomia e una governance, con l’istituzione di un Presidente e un Cda, più idonea a gestire un momento così complesso per il mercato del lavoro, senza prevedere costi aggiuntivi per il bilancio della Regione.

L’Assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni si è detto estremamente soddisfatto di quanto approvato e ha dichiarato che “la riforma approvata oggi rappresenta una svolta importante per la nostra Regione. Stiamo dotando il territorio di uno strumento in grado di rendere più efficace e veloce il sistema del lavoro, allineando le esigenze delle imprese con le politiche formative. Un’agenzia regionale flessibile e autonoma, dotata di strumenti mirati e operante in una rete regionale in cui pubblico e privato sono fortemente integrati, sono strumenti fondamentali – ha sottolineato - per supportare al meglio le sfide che i lavoratori si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi”.


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