(UNWEB) “È necessario fare di tutto affinché venga scongiurata la perdita di fondi europei da parte delle aziende agricole della nostra regione. E chiarire come ci si sta muovendo per la definizione dei nuovi documenti, richiesti dall’Europa in vista del nuovo settennato”. Così Simona Meloni (Pd-vice presidente Assemblea legislativa) annunciando un’interrogazione relativamente al “Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020 e sulla nuova Pac 2021 – 2027, alla luce del cambiamento del secondo pilastro del Psr”.
“Il Psr – spiega Meloni – è lo strumento che definisce le principali strategie, gli obiettivi e gli interventi per il settore agricolo, agroalimentare e forestale, con la finalità di sostenere lo sviluppo delle aree rurali dell’Umbria. Un documento che, nel precedente settennato, ha avuto una dotazione finanziaria di 1.195.326.465, con 911.258.395 euro di risorse impegnate per attivazione di bandi e finanziamento di domande. Di tali risorse, sono stati concessi finanziamenti per 890.000.000 e risultano liquidati 577.848.700. Tutti gli indicatori della spesa di tali risorse, alla data del 13 ottobre 2021, si attestano intorno al 60 per cento del rapporto tra dotazione finanziaria e ciò che è stato liquidato e quindi già concesso. L’unico obiettivo specifico raggiunto al 92 per cento riguarda la valorizzazione degli ecosistemi (priorità 4)”.
“Alla luce di questa situazione – prosegue Meloni – appare comprensibile la preoccupazione di alcune associazioni di categoria e degli imprenditori stessi per il rischio di perdita di fondi. In questo quadro la Commissione europea ha già formulato un pacchetto di nuovi regolamenti: sui Piani strategici nazionali, un Regolamento unico sull’organizzazione comune di mercato e un regolamento sul finanziamento. Per la Pac sono stati individuati 9 obiettivi di fondo di cui tenere conto nella formulazione nei propri Piani nazionali. Il Piano strategico nazionale prevede la realizzazione di un piano finanziario nazionale che dovrà assicurare, in esito all’analisi di contesto e alla messa in evidenza dei fabbisogni nazionali, gli interventi da realizzare che dovranno essere sinergici e coerenti tra di loro per il perseguimento degli obiettivi. Il secondo pilastro della Pac, che riguarda i Psr regionali – sottolinea la consigliera Dem -, sarà superato da un unico testo che coprirà tutti gli interventi. I singoli Paesi declineranno gli interventi, in base alle necessità”.
Meloni ricorda che a livello nazionale “è stato dato il via ai lavori per la definizione dell’Accordo di partenariato e dei Programmi operativi. In Umbria la nuova fase è stata avviata il 18 aprile 2019 e nel periodo da giugno a novembre 2019 si sono succeduti ben 5 incontri tecnici. La Regione ha elaborato un documento preliminare, datato 5 marzo 2020, che dovrebbe essere presentato all’Assemblea legislativa, al fine di definire le linee di indirizzo politico – programmatico in base alle quali elaborare le proposte di programmi operativi regionali (Por) per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e per il Fondo sociale europeo plus (FSE+), come pure per la programmazione del Fondo europeo in agricoltura per lo sviluppo rurale (Feasr). Altre Regioni – conclude Meloni – hanno già pubblicato bandi per il nuovo settennato mentre in Umbria la procedura sembra in là da venire. Il tutto nonostante i settori agricolo e agroalimentare abbiano risentito della crisi dovuta alla pandemia e ci sia urgente necessità di investire nelle zone montane, a rischio spopolamento”.