Porzi 5(UNWEB) “Con la riforma in corso di approvazione in Parlamento si apre una nuova fase per gli Istituti tecnici superiori. Per questo occorre che la Regione metta a fuoco azioni concrete per gestire queste novità che tante risorse riservano al sistema degli Its, che andranno potenziati al livello di sistema infrastrutturale”. Così la consigliera regionale del Partito democratico, Donatella Porzi, che annuncia la presentazione di un’interrogazione sul tema, per chiedere “un piano d’azione concreto e puntuale”.

“La riforma è stata approvata lo scorso luglio alla Camera – spiega Porzi – ed è, in questi giorni, in discussione al Senato. Il presidente del consiglio, Mario Draghi, ha già espresso la volontà di approvare entro l’anno il documento, per iniziare subito ad investire gli 1,5 miliardi di euro che arriveranno dal Pnrr, finalizzati a dare slancio ai nuovi Its. Nuovi istituti che saranno incentrati prevalentemente sull’innovazione 4.0, con forti investimenti in tecnologie e infrastrutture come i laboratori, utili a colmare lo squilibrio tra domanda e offerta, soprattutto nelle materie tecnico – scientifiche”.

“Per premiare la qualità dei migliori istituti – continua Porzi – occorrerà valorizzare le tipicità del territorio, in stretta relazione con le Università. Ad oggi le Fondazioni Its sono 116 in tutta Italia, con 18mila studenti, un tasso medio di occupazione dell’80 per cento, che arriva al 90 per il settore della meccatronica. La riforma degli Its – prosegue Porzi – vuole essere il primo passo per colmare il Gap dell’Italia rispetto ad altri Paesi europei dove i sistemi scolastici rispondono meglio alle ricerche di mercato. Anche le aziende italiane hanno sempre maggior bisogno di tecnici, ecco perché andranno finanziati con i fondi del Pnrr solo gli Its migliori”.

Porzi chiede, quindi, “quante sono, ad oggi, le Fondazioni attive in Umbria, quanti corsi hanno in attivo e quanti studenti coinvolgono. Quali sono le percentuali di impiego degli studenti a fine corso e come intenda la Giunta regionale gestire questa nuova fase, che riserva tante più risorse rispetto al passato e che quindi necessita di potenziare e rafforzare il sistema infrastrutturale e laboratoriale esistente. È importante capire – conclude - anche come si intenda affrontare le richieste delle altre associazioni di categoria in Umbria, che chiedono di poter entrare nel sistema per dare il loro contributo ai progetti, con un occhio al monitorare la proliferazione delle fondazioni, rischio sul quale ha messo in guardia più volte il presidente della Commissione Cultura del Senato, Riccardo Nencini”.


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