(ASI) “La giunta Marini rompa l’opportunistico silenzio sul gasdotto Brindisi Minerbio e formalizzi subito, abbandonando una volta per tutte le chiacchiere politiche di circostanza, la sua contrarietà a quest’opera devastante dal punto di vista paesaggistico e pericolosa dal punto di vista sismico”.
Tuona il deputato umbro 5stelle Filippo Gallinella alla luce delle indiscrezioni uscite sulla conferenza dei servizi, prevista a settembre, ma anticipata al 6 agosto scorso dal ministero dello Sviluppo economico, a cui hanno partecipato i rappresentanti di Umbria ed Abruzzo.
“Con l’incontro di agosto, il ministero ha compiuto una fuga in avanti inqualificabile. Solo l’Abruzzo ha avuto finora il coraggio di negare il suo assenso all’intesa su un tracciato, che interessa 10 regioni tra cui anche l’Umbria e che presenta notevoli criticità sia sotto il profilo della sicurezza, visto l’attraversamento in zone sismiche, che dell’impatto ambientale. Stiamo parlando di una infrastruttura pensata dieci anni fa, progettata per un fabbisogno oggi in calo e dunque già sovradimensionata. Questo progetto presenta elevati costi e bassi benefici. E’ un’opera inutile, dannosa e va assolutamente fermata”.
Il parlamentare del M5S, in prima linea contro il gasdotto sin dall’inizio del suo mandato con la prima interrogazione presentata a novembre 2013 ai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, chiede alla giunta Marini di convocare subito enti locali, forze politiche e associazioni. “L’Umbria – preme Gallinella - ha ancora alcuni giorni a disposizione per esprimere il proprio parere ed unirsi all’Abruzzo. Palazzo Donini deve ascoltare i suoi cittadini e approvare subito un atto formale di contrarietà al progetto, inviandolo immediatamente al consiglio dei ministri, a cui spetta la decisione finale”.