(UNWEB) “L’emendamento al DEFR 2022-2024 della Regione Umbria proposto dal consigliere Daniele Carissimi (Lega) conferma che la maggioranza di governo a trazione leghista non intenda minimamente investire sulla rete ospedaliera della Conca Ternana”. Lo dichiara, facendo riferimento ai lavori odierni dell’Assemblea legislativa, il consigliere Pd Fabio Paparelli.
“Il DEFR – spiega Paparelli - dovrebbe prospettare una visione di sviluppo ed individuare le azioni per raggiungere gli obiettivi strategici. Dalla Giunta Tesei invece arriva l’ennesima conferma: nessun impegno per la rete ospedaliera della conca ternana. Il consigliere Carissimi con la quarta o quinta mozione sul tema certifica che ad oggi non esiste alcun impegno sulla realizzazione di un nuovo ospedale a Terni, per il quale non è stata avviata alcuna procedura di richiesta del finanziamento presso il ministero della Salute. Riteniamo assai grave che sulla salute dei cittadini ternani si continui a speculare – sottolinea Fabio Paparelli – e non è certo con futuribili progetti di nuove strutture ospedaliere, realizzate attraverso privati tramite concessioni di servizi e appalti trentennali, che si risolvono i problemi della sanità territoriale”.
“L’ennesima mozione approvata oggi dalle destre - continua - oltre a certificare che non sarà investito un solo euro pubblico nell’auspicato nuovo ospedale di Terni esclude anche che il nuovo Ospedale di Narni e Amelia possa essere finanziato con fondi del PNRR e del Cipe, impedendone, di fatto, la realizzazione. Far sorgere a Terni un nuovo ospedale da 500 posti letto, come quello millantato dalla Lega - conclude il consigliere Dem - significherebbe in ogni caso depotenziare ulteriormente i servizi e le prestazioni ospedaliere pubbliche già fortemente insufficienti come dimostrato negli ultimi due anni di gestione leghista della sanità. Basta con le prese in giro su un tema così delicato di cui non si trova traccia né sul DEFR né sul Piano sanitario regionale, e rispetto al quale l’unico atto certo è l’inutile spesa assunta recentemente dall’Azienda ospedaliera di Terni per assumere alcuni consulenti al fine di valutare pseudo progetti di fattibilità in capo ai privati. Soldi sottratti alla sanità pubblica e di dubbia utilità per un nuovo sacrosanto ospedale ma che non può che avere almeno 600 posti letto se vogliamo consolidare e rafforzare l’esistente”.