(UNWEB) "L'ospedale di Spoleto sarà in parte convertito in Covid Hospital. Lo ha detto - sostiene il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Thomas De Luca - l'ex candidato del centrodestra Sergio Grifoni, che ringraziamo per aver svelato l'ennesimo schiaffo in faccia ai cittadini umbri da parte della giunta regionale. E anche uno schiaffo al consiglio comunale di Spoleto, che all'unanimità ha approvato la scorsa settimana la mozione in cui si impegna il sindaco Andrea Sisti ad attivarsi presso la Regione per chiedere che vengano finalmente riattivati tutti i servizi del San Matteo”.

“Siamo di fronte all'ennesima decisione calata dall'alto – sostiene De Luca - che non viene condivisa con il territorio. Soprattutto, l'ennesima dimostrazione di una totale mancanza di sensibilità e attenzione verso i cittadini di Spoleto, provati già un anno fa da un provvedimento che mostra inesorabilmente la totale inadeguatezza di chi governa l'Umbria. Se Spoleto, come ogni altra città, deve fare la propria parte, come minimo la presidente della Regione e l'assessore veneto alla Sanità umbra dovrebbero dare la possibilità al sindaco di dire la propria e agire con gli strumenti e i poteri a disposizione. E invece pare che siamo di fronte all'ennesima imposizione. A Spoleto da due anni i cittadini ormai sono di fatto senza ospedale. La ‘ripartenza’ del nosocomio, se così vogliamo chiamarla, in realtà non c'è mai stata. Un Punto nascite che solo grazie al nostro emendamento sarà riaperto, un'area materno infantile totalmente sguarnita, un Pronto soccorso inadeguato ad accogliere i casi di particolare gravità e urgenza, che infatti sono stati per mesi trasferiti a Foligno”.

“La presidente Tesei - continua - aveva promesso un potenziamento alla fine dell'emergenza e la riattivazione di tutti i servizi. Oggi ci troviamo di fronte alla decisione imposta dall'alto di riconvertire un reparto del San Matteo in Covid Hospital. Una scelta che per l'ennesima volta avrà effetti devastanti su un territorio come quello dell'Umbria meridionale, che è oggetto di gravi squilibri. Un grave depotenziamento dei servizi per un ospedale che rimane punto di riferimento per una vasta area, che così rimarrebbe sguarnita. Migliaia di cittadini che rischiano di non vedere garantito il diritto alla salute e l'accesso alle cure. Come verrà garantita la sicurezza dei cittadini della Valnerina con la contestuale chiusura della galleria Forca di Cerro in orario notturno a causa del cantiere Anas? Che fine hanno fatto l'ospedale da campo e i moduli Arcuri? Che fine ha fatto la megastruttura dell'ex Milizia, perfettamente funzionante e lasciata ancora vuota, con enorme danno alle casse dello Stato? Che fine hanno fatto le annunciate assunzioni? Dopo un anno stiamo rivivendo lo stesso film dell'orrore”.


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