(ASI) Perugia. In merito a polemiche e articoli della stampa sul tema dell’accoglienza degli immigrati richiedenti asilo l’Amministrazione Comunale ritiene necessario far chiarezza, in modo particolare sulle responsabilità e le competenze dell’ente.
“Innanzitutto –precisa l’Assessore alle Politiche sociali del Comune Edi Cicchi- è necessario ricordare che coloro che sbarcano sulle coste italiane (o che vengono raccolti dalla nostra Guardia Costiera) e che poi vengono accolti, non sono né richiesti dai Comuni, né i Comuni posso decidere del loro destino. Nello specifico, per quanto riguarda il nostro territorio, la Prefettura di Perugia, su indicazione del Ministero dell’Interno ha indetto un bando per l’affidamento del servizio di gestione e accoglienza nell’ambito del territorio della Provincia di Perugia, di un numero di persone pari a 671 (come effettivamente riportato da alcuni organi di stampa), bando che è stato assegnato ad un’ATI.
Questa puntualizzazione sostiene l’Assessore- è doverosa perché i cittadini devono essere correttamente informati sul fatto che i Comuni questa situazione la affrontano, per quanto di competenza, ma non ne sono i diretti responsabili. Il Comune di Perugia non si esime dalle proprie responsabilità ed è anche intervenuto presso la Prefettura e con i soggetti gestori per trovare forme di accordo circa la collocazione dei migranti, affinché non ne siano concentrati troppi tutti in una zona, onde evitare situazioni ghettizzanti. Inoltre, il Comune si tiene costantemente in contatto con la prefettura per qualsiasi problematica possa emergere.
Mi preme sottolineare –sono sempre le parole dell’Assessore Cicchi- rispetto a ciò che è stato scritto sugli organi di stampa, è che il Comune di Perugia, attraverso la sottoscritta, ha fatto presente che per quanto riguarda il nostro comune non ci è più possibile accogliere altri migranti, poiché le nostre disponibilità sono state già saturate dagli arrivi passati e, a questo proposito, abbiamo trovato la comprensione, coadiuvati da Anci regionale, degli altri Comuni e della Prefettura stessa.”
L’Assessore Cicchi passa, quindi a puntualizzare alcuni passaggi apparsi sulla stampa nei giorni scorsi, presentanti “al contrario” e con scarsa precisione: innanzitutto, nella settimana passata sono arrivati sì tre autobus di migranti dalla Sicilia, ma, in verità, prima sono stati portati a Ponte Felcino per la primissima accoglienza, subito dopo sono stati scortati in Questura per il riconoscimento e tutte le procedure necessarie, ed infine sono stati ridistribuiti in altri comuni della Provincia, come deciso dalla Prefettura.
I comuni, come già detto, non hanno né potere decisionale, né nessun costo riguardo alla gestione e all’accoglienza, poiché ricadono completamente sulle Prefetture attraverso il Ministero dell’Interno.
Sotto diretta responsabilità dei Comuni, semmai –prosegue- rientra l’accoglienza e la gestione dei minori, a prescindere dalla nazionalità o dalla provenienza, come prevede la legge 328/2000, Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, così come il sistema dello SPRAR, sempre finanziato dal Ministero, che ha permesso di creare una rete in tutt’Italia per l’accoglienza non legata all’attuale emergenza sbarchi, ma per la rete di “seconda accoglienza” che attualmente trova la sua collocazione al Centro Immigrati di Via Del Favarone.
Al fine di consentire anche la possibile integrazione ci siamo fatti parte attiva nella gestione di alcune progettualità tra cui il Progetto “Aree verdi - Riqualificazione e manutenzione del verde pubblico”- attività volontarie di pubblica utilità di richiedenti asilo.
Il progetto, infatti, nasce per impiegare i migranti richiedenti asilo temporaneamente inattivi accolti nei progetti territoriali, e noi ci siamo fatti promotori, ancor prima della circolare “Attività di volontariato svolte dai migranti” del Ministero dell’Interno per favorire l’attivazione di interventi volti a promuovere lo strumento del “volontariato sociale” per lavori di pubblica utilità. . Tali progetti devono essere attivati da Associazioni di Volontariato e realizzati in accordo con gli Enti Locali secondo quanto previsto dalla normativa di cui al Decreto legge n' 90 del 24.06.2014.
L’Assessore ai Servizi Sociali ha invitato le Organizzazioni Gestori dell’accoglienza a promuovere tali percorsi “di volontariato sociale” da attivare in favore dei beneficiari dell’accoglienza Sprar ed emergenza flussi; tali organizzazioni gestori hanno inoltrato all’Amministrazione una proposta per la sottoscrizione di un protocollo di collaborazione per l'attivazione di un percorso di volontariato sociale strutturato di manutenzione del verde per i richiedenti asilo che sono presenti nel territorio, proposta condivisa dallo stesso Assessorato.
Ciò ha portato alla sopracitata delibera di Giunta comunale n. 130 del 13/05/2015.
Gli interventi proposti prevedono principalmente la manutenzione e la pulizia di piccoli spazi verdi come strumento per l’acquisizione da parte dei volontari richiedenti asilo di capacità lavorative, di incremento di opportunità di scambio con il tessuto associativo o con i cittadini dei quartieri e zone della città interessate al progetto.
Progetto, peraltro, che nulla toglie a chi è deputato alla manutenzione dei parchi in quanto l’attività svolta da immigrati costituisce un valore aggiunto per la manutenzione degli stessi.
Le aree verdi selezionate in questa prima fase sono classificabili in tre macro gruppi:
1. Aree la cui manutenzione ordinaria è già affidata ai circoli ARCI ( Area Verde del Pincetto, Area verde del Pianello, Area verde di Sant’Erminio);
2. Aree verdi di pertinenza degli Uffici di Cittadinanza che necessitano di ordinaria e continua manutenzione in quanto punti di accesso dell’utenza e luoghi di realizzazioni di eventi di comunità (Area verde di Via Campo di Marte, Area verde di Via Pian della Genna - Largo di Madonna Alta, Area verde di Ponte Felcino );
3. Aree verdi di particolare interesse per l’Amministrazione attualmente individuate in Parco Urbano di Ponte San Giovanni, Percorso Fluviale del Tevere ( Ponte San Giovanni - Passo dell’Acqua), Percorso verde ( pista ciclo-pedonale Pian di Massiano - loc. Centova ).
L’Amministrazione si riserva di procedere in collaborazione con i Soggetti Gestori all’individuazione di ulteriori aree verdi oltre a quelle già elencate nel caso di un esito positivo del progetto o alla loro sostituzione nel caso di problematicità che dovessero rilevarsi con la realizzazione delle attività di manutenzione.
Tale delibera è stata poi presa d’esempio da altri comuni ai quali la Prefettura (tramite il Ministero dell’Interno) ha affidato l’accoglienza di detti migranti, proprio per l’avanguardia dell’idea e anche per risolvere il problema di gestione delle aree verdi in un periodo di grave ristrettezze economiche per il Comune, l’ente più vicino al cittadino.
Altri lavori, come qualcuno proponeva, come la manutenzione delle strade, sono impossibili da affidare a soggetti non professionisti ed in più a persone che non svolgano tale attività in maniera del tutto volontaria.
Mi pare importante segnalare –conclude l’assessore Cicchi- che tutto ciò che per il Comune di Perugia era possibile fare riguardo a questo tema sia stato effettuato nel massimo rispetto delle persone e del territorio.