ranfa(ASI)Perugia -Intervista con la Consigliera del Partito Democratico eletta nel Comune di Perugia, Elena Ranfa, vincitrice del Premio ASI - Umbria Notizie Web per l’interesse alla tutela dei beni storico-artistico e culturali.

Come e quando nasce la passione per la politica?perché ha scelto di iscriversi al Partito Democratico?

La “politica” è stata da sempre parte della mia vita. In casa si parlava molto, si discuteva; il nonno, i miei genitori, mio zio, si sono sempre confrontati, con quella vivacità

e con l’entusiasmo di chi vive il quotidiano lavorando duramente per costruire un futuro migliore e non si sottrae al confronto anche sui grandi temi, con uno sguardo sempre aperto e attento.

Poi il partecipare fin da ragazzina alle feste dell’Unità a Ponte San Giovanni (dalla pesca alla cucina!), e infine l’impegno prima in circoscrizione, poi come segretario di circolo e ancora quello di consigliere comunale. Ma grande parte della mia formazione la devo anche alle esperienze importanti come l’aver lavorato alla Tavola della pace e al Coordinamento Nazionale Enti locali per Pace e i Diritti umani e come l’essere consigliere da quasi dieci anni della Fondazione Centri Studi Aldo Capitini.

L’iscrizione al Partito Democratico, fina dalla sua nascita, è stato per me un passaggio naturale, meglio l’opportunità di mettere a sintesi quei valori nei quali credevo e continuo a credere

 

Come giudica l'operato del sindaco Romizi e della Giunta?

Credo che questa consiliatura abbia messo in luce tutti i limiti dell’amministrazione Romizi, che come opposizione evidenziavamo già nel quinquennio precedente. Io penso manchi un’idea di città che guardi al futurocon un atteggiamento sì attento ma soprattutto sfidante, che non solo sappia cogliere e spendere in maniera efficace le risorse che vengono da altrove (e in questi anni se Governo e Europa hanno di certo fatto la loro parte, lo stesso non si può sempre dire per il sindaco e la sua giunta), ma anche che sia capace costruire opportunità autentiche per i cittadini, in particolare per le nuove generazioni. Manca un progetto che rilegga Perugia nella dimensione che in passato le è appartenuta: quella di una realtà non isolata ma che sia protagonista di quel «sistema di ponti scientifici, tecnici, economici, commerciali, urbanistici, politici, sociali, culturali, spirituali» tra le città di cui parlava La Pira.

 

Lei si è particolarmente distinta per l'interesse che ha mostrato per la tutela dei beni storico artistici e culturali di Perugia. Cosa manca a questa città per valorizzare queste risorse e quali iniziative prenderebbe Lei per rendere la città più attraente anche dal punto di vista turistico?

Il tema della cultura/turismo è secondo me affrontato con la stessa non progettualità sistematica e mancanza di visione aperta di cui parlavo prima.Sono assenti o sono poco curati i sevizi dedicati alla cultura e all’accoglienza turistica (cartellonistica bilingue, biglietto integrato, punti informazione diffusi…) e altrettanto vale per gli spazi pubblici dedicati alla cultura capaci di trasmettere lo spirito della città. A fronte dell’azione meritoria e proficua di associazioni e gruppi di cittadini che sono la vera forza creativa di Perugia, l’amministrazione attuale non esprime un progetto culturale complessivo,non sa puntare al futuro e sembra procedere solo guardando indietro. Non voglio essere fraintesa, è fondamentalevalorizzare la propria storia, le proprie radici, ma questa deve essere la base per immaginare anche percorsi differenti. Penso alla vivacità che si respirava a Palazzo della Penna Centro di Cultura Contemporanea (penso alla mostra di Mario Consiglio,a quelle curate da Luca Beatrice come “Antomia dell’irrequietezza” “L'arte è un romanzo, storia delle parole che diventano immagini”) e alle molteplici iniziative che coinvolgevano l’intera città come Comma o come le due edizioni di Festarch, alle quali ebbi il piacere di collaborare; senza dimenticare i grandi eventi che attirarono moltissimi visitatori primo su tutti la mostra “Perugino. Il divin pittore”.

Questa la proposta culturale che dovrebbe tornare ad animare Perugia, che sappia costruire la sua upgrade sapendo valorizzare tanto la sua radice civica quanto la sua proiezione verso il futuro e verso un panorama ampio, internazionale.

 

Quale tema o problematica affronterà la sua prossima sua proposta politica?

La prossima tematica che porterò in Consiglio(è in realtà un ordine del giorno che avrei voluto presentare tempo fa) vuole riflettere su quali possano essere gli strumenti da mettere in campo per contrastare il fenomeno del bullismo omofobico e transfobico a scuola.

I risultati di una ricerca di poco più di un anno fasul tema nelle scuole di primo e secondo grado della nostra regione, ha consegnato un quadro preoccupante, confermato anche dall’ultimo (di troppi!) episodio di bullismo omofobico che ha colpito un ragazzo diciottenne della nostra città.

Come istituzione non solo è necessario interrogarsi ma facilitare la costruzione di percorsi e di azioni concrete volti al contrasto di un fenomeno inaccettabile.

 

Cosa pensa della nostra proposta di far diventare Perugia città metropolitana? Può rilanciare il ruolo del capoluogo Umbronell'Italia centrale?

Perugia può pensare di diventare attrattiva, di connettersi con quella rete di città metropolitane che sono diventate cuore pulsante di Europa, e di far parte quel “sistema di ponti” di cui prima, solo se cambia radicalmente rotta.

Per il rilanciare il suo ruolo nell’Italia centrale e non solo, deve puntare sui saperi e sulle eccellenze che ha (a partire da i due Atenei), essere innovativa e culturalmente vivace, essere aperta, accogliente, inclusivae capace di proiettare la propria storia e le proprie tradizioni nel futuro. Deve ridisegnare il suo modello di sviluppo e diventare “la città delle opportunità” capace di valorizzare il proprio capitale umano.

 

A chi dedica questo premio?

Difficile scegliere a chi dedicare questo premio, per il quale ancora una volta vi ringrazio. Di certo a miei figli e a mio marito ai quali il mio impegno spesso sottrae del tempo, ai miei genitori che mi hanno sempre supportata, a tutte le donne e gli uomini generosi e straordinari del mio circolo PD di Ponte San Giovanni, a tutti coloro che mi hanno dato ancora fiducia con il loro sostegno. Ma in particolare voglio dedicare questo premio a mio fratello Roberto, che mi spinge sempre a non mollare e a credere con determinazione in quello che faccio e potrò fare. Spero di non deludere nessuno di loro.

Redazione ASI - Umbria Notizie Web

 

 


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