(UNWEB) L'Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata della consigliera Donatella Porzi (Pd) che chiedeva alla Giunta regionale chiarimenti circa il “depotenziamento dell’ospedale di Foligno e la sospensione delle terapie antidolore”.

Illustrando l’atto in Aula, Porzi ha evidenziato che “dopo la mia sollecitazione sembra che il problema sia stato risolto in pochi giorni. Ma le testimonianze raccolte e vari comunicati stampa ufficiali, dimostrano la chiusura del servizio di terapia del dolore dell’ospedale di Foligno, sempre più depotenziato. La chiusura del servizio delle terapie del dolore è avvenuta alla luce dell’attivazione del modulo esterno di terapia intensiva, il ‘modulo Arcuri’, fortunatamente rimasto vuoto, che ha comportato un impiego di risorse umane aggiuntivo, sottratto ai servizi ordinari. Con la sospensione di un servizio delicato come quello della terapia del dolore, che rivolge i suoi servizi a soggetti particolarmente fragili. Le criticità che avevamo sollevato tornano sul tavolo in questo momento. Lo smantellamento dell’ospedale di Foligno lascia un territorio di vaste dimensioni e tanti cittadini senza un punto di riferimento sanitario. Dalla stessa maggioranza arrivano sollecitazioni per rivedere la vostra politica sanitaria. Il servizio della terapia del dolore è stato chiuso e questo rappresenta un grande disservizio. La carenza di personale ci portano per il terzo inverno consecutivo a denunciare le stesse cose”.

L’assessore Luca Coletto ha risposto che “all’ospedale di Foligno è stato attivato il modulo Arcuri e necessariamente sono state rallentate alcune attività. Ma la terapia del dolore è stata garantita. Comunque verificheremo sul territorio perché questo tipo di terapia deve essere in ogni caso attiva. Abbiamo deciso di evitare i covid hospital, ma i pazienti ci sono e devono essere curati. La carenza di personale è atavica, e il numero chiuso all’università, con l’imbuto formativo delle specializzazioni, non ha certo aiutato. Questa è la cornice all’interno della quale ci siamo trovati a operare. Abbiamo comunque stabilizzato 500 operatori appena arrivati. Abbiamo provveduto a fare concorsi, stiamo lavorando per fare il piano socio sanitario, perché non è possibile che manchi da più di 10 anni. Stiamo attraversando una pandemia, con rallentamenti non solo in Umbria ma a livello mondiale. Abbiamo scelto di non fare covid hospital ma ogni territorio ha ricoverato i propri pazienti affetti da covid. Queste prestazioni in emergenza dovevano essere prestate. Qualche servizio è stato necessariamente rallentato. Ma stiamo smaltendo le liste d’attesa, che erano già molte prima della pandemia”.

Nella sua replica Porzi si è detta “soddisfatta per l’ammissione dell’Assessore di grande difficoltà. Ma altre Regioni si sono mosse. Sulle liste di attesa ci sono tempi biblici per lo smaltimento. La bocciatura di questo piano sanitario è stata fatta anche dall’Università di Perugia, ma anche i vostri amministratori locali vi chiedono di cambiarlo. Questo mi preoccupa. Spero che torniate sui vostri passi”.


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