(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso, durante l’odierna seduta di question time, l’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere Michele Bettarelli (Pd) sulla “volontà di revisione del ‘Testo unico in materia di agricoltura’ in relazione a raccolta, coltivazione, conservazione e commercio dei tartufi”.
Illustrando l’atto in Aula, Bettarelli che rilevato che “il tartufo rappresenta una parte importante del patrimonio economico, culturale, di tradizione e sociale di interi territori; è pertanto necessario in virtù di esigenze di tutela ambientale del territorio, di sviluppo economico e sociale, salvaguardare tale patrimonio mettendo a sistema in modo fruttuoso le istanze legittime e tutte le realtà che svolgono attività economica produttiva. Dopo il deposito di questa interrogazione ci sono state iniziative e attività prima assenti. Dal 16 dicembre 2021 ‘la cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ sono ufficialmente iscritte nella lista Unesco del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Nel giugno 2021 l’Associazione tartufai Alto Tevere e il ‘Comitato per la Libera Cerca’ hanno segnalato ‘l’anomala proliferazione delle autorizzazioni di tartufaie controllate e una gestione approssimativa e superficiale di leggi e regolamenti, non ultima la Legge regionale 12/2015’, testo di legge disciplinante la materia che garantirebbe una gestione programmata e attenta dei territori. Nel luglio seguente si è svolta la seduta della seconda Commissione a cui hanno preso parte le Associazioni dei tartufai, i rappresentanti delle associazioni di categoria, il dirigente della Direzione regionale Agricoltura e l’amministratore unico di Afor. In quella sede il presidente Valerio Mancini ha rassicurato le associazioni presenti sulla massima considerazione rispetto alle loro istanze sottolineando come dopo l’acquisizione di tutta la documentazione necessaria per approfondire adeguatamente la materia, la Commissione avrebbe dato vita, nel mese di settembre, ad un tavolo tecnico che per definire le dicotomie evidenziate nel corso della riunione. Nei mesi immediatamente successivi (agosto-settembre 2021) si sono susseguiti incontri nel comune tifernate e presso la Regione Umbria fra l’assessore Morroni e le associazioni dei tartufai. Nel dicembre 2021, infine, il consigliere regionale Puletti attraverso atti consiliari e interventi a mezzo stampa ha sottolineato ‘il valore di queste associazioni, orgoglio per il territorio tifernate, che meritano di essere maggiormente valorizzate e tutelate’.
Andrebbe ora chiarito se, oltre agli annunci e ai comunicati, ha avuto davvero seguito l’avvio del tavolo tecnico annunciato e quale sia lo stato di avanzamento circa il progetto di revisione della Legge regionale 12/2015, unico strumento di risposta alle problematiche relative al settore tartufi. Se sia realmente intenzione di questa Amministrazione regionale procedere alla revisione (condivisa con tutti i soggetti portatori d’interesse) del Testo unico, in quali modi e tempi intenda farlo o se sia invece intenzione attendere la pubblicazione definitiva della legge nazionale che si propone di disciplinare la raccolta, la ricerca, la coltivazione e la commercializzazione del tartufo, uno dei prodotti più pregiati della nostra agricoltura e anche uno dei più particolari, viste le sue caratteristiche e proprietà, le modalità di raccolta e la rarità del prodotto. Obiettivo del disegno di legge è anche quello di valorizzare l'attività di ricerca del tartufo che può essere essa stessa considerata patrimonio nazionale, una vera e propria cultura, tramandata da generazioni, che deve essere conservata e sostenuta”.
L’assessore Roberto Morroni ha risposto confermando che “i lavori per l’aggiornamento della legge rispetto alla materia tartufo sono stati avviati a settembre 2021 con un incontro con le associazioni dei tartufai. È emerso che uno dei problemi principali riguarda le tartufaie controllate e la manutenzione dei terreni su cui crescono piante tartufigene. Abbiamo ascoltato anche i gestori delle tartufaie. La Regione vuole compiere un forte salto di qualità e il progetto di filiera sta riscuotendo grande interesse. Non dobbiamo rimanere indietro rispetto agli aumenti delle tartufaie coltivate in Francia e Spagna. Bisogna inoltre rafforzare la filiera umbra, in termini di ricaduta economica e anche turistica. Intendiamo migliorare e tutelare anche la produzione spontanea della raccolta del tartufo. A novembre e gennaio ci sono stati altri incontri e contiamo di riuscire presto a trovare l’equilibrio tra le esigenze e gli interessi relativi a coltivazione e ricerca del tartufo. Importanti i progressi della legge nazionale sulla materia, il cui iter però appare ancora in corso”.
Michele Bettarelli si è detto “soddisfatto di quanto si sta facendo. Positivo il percorso di confronto che si è sviluppato. Spero che le difficoltà nell’equilibrare le diverse esigenze possano essere superate in tempi e modi certi”.