Realizzazione del progetto “l’asse blu del Tevere”/ Odg della consigliera Francesca Renda (Tppu-Civitas)
(UNWEB) La consigliera Francesca Renda, presidente del gruppo Tesei presidente per l’Umbria-Civitas, ha presentato un odg sul progetto denominato “l’asse blu del Tevere”, che ha come obiettivo la riqualificazione e la connessione di una grande infrastruttura verde e un grande parco del Tevere ridisegnandone i margini per ospitare un ciclo-percorso pedonale con un’estensione di più di 60 km da Villa Pitigliano nel comune di Perugia a Casalina nel comune di Deruta.
L’iniziativa – spiega Renda – è nata dalla collaborazione con Werter Grasselli, già vice sindaco di Valfabbrica e rappresenta una soluzione innovativa determinante per lo sviluppo di una gestione produttiva che ricade sul territorio creando economie e collaborazione tra pubblico e privato e che allo stesso tempo incentiva lo sviluppo turistico promuovendo l’immagine dell’Umbria e dei suoi valori.
Da qui la richiesta di aprire un tavolo tecnico coinvolgendo la Regione, tutti i comuni interessati dal progetto nonché il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia e di realizzare l’opera attingendo alle risorse del piano nazionale delle ciclovie e/o nel pnrr.
Di seguito l’odg:
“PREMESSO
che tutelare l’ambiente è importante perché risorse come l’aria, l’acqua, le specie vegetali e le specie animali non sono inesauribili ma spesso e purtroppo sono state considerate tali;
che tutelare l’ambiente significa anche impegnarsi concretamente e costantemente per migliorare le condizioni di vita di ogni cittadino;
che l’uomo fa parte di un sistema complesso fatto di risorse ed equilibri che devono essere garantiti e salvaguardati affinché lo stesso possa avere un futuro prospero;
EVIDENZIATO
che la protezione dell’ambiente è una questione che riguarda il benessere e lo sviluppo della società e che si tratta dunque di un dovere di tutti gli uomini e di tutti i paesi senza alcuna esclusione;
che obiettivo di ogni comunità è quello di garantire uno sviluppo sostenibile che ponga al centro i valori dell’ecologia e la centralità dell’uomo e del suo benessere in parallelo ad un nuovo modello di gestione del territorio;
che in tale ottica un contributo importante può essere fornito da tutte quelle azioni e progetti che possano coniugare valorizzazione dell’ambiente, sviluppo di modelli di mobilità sostenibile, tutela della sicurezza idrogeologica e creazione di valore economico;
che è questa la prospettiva nella quale va ad inserirsi “L’Asse Blu del Tevere”, progetto che ha come obiettivo la riqualificazione e la connessione di una grande infrastruttura verde e un grande parco del Tevere ridisegnandone i margini per ospitare un ciclo-percorso pedonale con un’estensione di più di 60 km da Villa Pitigliano nel comune di Perugia a Casalina nel comune di Deruta;
che l’area strategica cosi individuata rafforza la fruizione dei territori interessati creando una connessione fra gli interventi già attuati a nord di Perugia e la ciclopedonale del Tevere e valorizzando le opere già esistenti quali il Parco del Tevere di Ponte San Giovanni gestito dal Comune di Perugia, il Parco del Tevere e Chiascio del Comune di Torgiano, il Parco del Tevere del Comune di Deruta, le aree e le strade agricole della Fondazione Agraria;
che al centro di tale proposta c’è la valorizzazione del corridoio fluviale che interessa una delle aree con maggiore densità abitativa e insediativa dell’Umbria con l’obiettivo di innescare un processo volto alla creazione di un grande parco che si connette agli interventi regionali già sviluppati a nord e sud del capoluogo con il fine di valorizzare il ruolo intrinseco stesso del corridoio;
CONSIDERATO
che in tale progetto la creazione di percorsi pedonali e ciclabili lungo l’argine del fiume si viene a coniugare con la valorizzazione ecologica legata alla scelta strategica di messa a dimora di alberi in un territorio già individuato come idoneo e atto ad attivare l’interesse agricolo sia per il reddito che le coltivazioni possono fornire che per le qualità di un percorso che diviene fonte di benessere per chi lo vive;
che in questo modo viene a crearsi un nuovo modello di asse ciclopedonale nel quale la strada diviene funzionale all’attività agricola impegnata sia a garantire il mantenimento e la gestione dell’asse ciclopedonale, sia a tutelare implicitamente la biodiversità valorizzando il paesaggio nella multifunzionalità dell’agricoltura;
che tale modello di sviluppo si configura anche atto a garantire la manutenzione degli spazi pubblici, attività che sempre più sta rappresentando un problema per gli enti territoriali, coniugando investimenti infrastrutturali degli enti territoriali con accordi di “baratto amministrativo” nei quali l’interesse del privato ha ricadute economiche positive nei confronti della comunità intera;
che tale progetto tende ad aprire prospettive importanti anche allo sviluppo del cicloturismo del quale le istituzioni ai diversi livelli iniziano a capire appieno tutte le grandi potenzialità di crescita che esso può conferire ad un territorio; esempio in tal senso è la nascita e il finanziamento nel 2015 da parte del Ministero delle Infrastrutture del Piano Nazionale delle Ciclovie;
che dallo sviluppo di un turismo di questo tipo anche i territori meno ricchi possono trovare un grande giovamento in termini di crescita economica dal momento che le stime indicano come ogni km di pista ciclabile è idoneo a garantire un reddito annuo di circa 300.000 euro e come quindi gli investimenti operati in questa direzione possano essere ripagati in un breve lasso di tempo;
che l’asse blu così rinforzato può divenire attrattore strategico capace di valorizzare le qualità primarie dell’Umbria in un nuovo percorso che metta in relazione l’habitat con l’abitare e nel quale deve avvenire l’attivazione delle forze imprenditoriali locali e il coinvolgimento della cittadinanza tramite il mondo dell’associazionismo, per preservare il patrimonio paesaggistico e far nascere una nuova relazione con il Tevere che storicamente è sempre stato un protagonista dell’Umbria;
che il rafforzamento della forza attrattiva di tale asse già famoso in tutto il mondo diventa anche occasione per promuovere attraverso un incisivo processo di comunicazione l’immagine dell’Umbria e dei suoi valori per fornire in primo luogo alla comunità locale una valorizzazione delle sue risorse e per definire un nuovo asse turistico legato all’esperienza, al benessere e ai prodotti agricoli;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
ad aprire un tavolo tecnico coinvolgendo la Regione, tutti i comuni interessati dal progetto unitamente al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia autore materiale del progetto medesimo;
a valutare la possibilità di attingere per la realizzazione del progetto alle risorse previste da parte del Ministero delle Infrastrutture nel Piano Nazionale delle Ciclovie;
a porre in essere le azioni necessarie per inserire la realizzazione dell’opera nelle risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.