(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità il progetto di proposta di legge alle Camere per la creazione di un ‘Elenco delle imprese denuncianti episodi estorsivi o tentativi di condizionamento dell’attività imprenditoriale’. La proposta è firmata da tutti i componenti della Commissione d'inchiesta di Palazzo Cesaroni ‘Analisi e studi su criminalità organizzata ed infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti’.
Illustrando in Aula l’atto, il primo firmatario e presidente della Commissione Antimafia, Eugenio RONDINI ha ricordato che “il provvedimento nasce dal lavoro del Coordinamento nazionale delle Commissioni regionali antimafia, che ha votato all’unanimità l’introduzione in ogni Prefettura di un elenco per l’attribuzione di premialità alle imprese che trovano il coraggio di opporsi alla criminalità organizzata e di denunciare i tentativi di infiltrazione mafiosa nell’attività imprenditoriale. Le evidenze giudiziarie impongono interventi in particolare sulla disciplina dei contratti ‘sotto soglia', inferiori ai 150mila euro, quelli più a rischio. La stessa Direzione nazionale Antimafia segnala che mentre in passato la prassi più diffusa per le organizzazioni criminali era quella di richiedere somme di denaro consistenti e sproporzionate rispetto al volume di affari dell’operatore economico, oggi si è tornati a riscuotere, con maggiore frequenza, somme di più lieve entità che consentono alle organizzazioni criminali di ottenere più facilmente l’assuefazione delle imprese, soprattutto di quelle che, per timore di ritorsioni, non hanno il coraggio di denunciare e di opporsi al condizionamento criminale, e si trovano ad essere isolate e pertanto maggiormente esposte al rischio di fallimento e di fuoriuscita dal mercato”.
“La proposta – ha sottolineato Rondini - punta a innescare un circolo virtuoso non solo per la prevenzione delle infiltrazioni criminali e il contrasto alla criminalità economica, ma anche per la tutela della libertà di impresa, con una serie di premialità che incentivi le imprese a denunciare la presenza di infiltrazioni criminali, con la consapevolezza di poter ricorrere ad una serie di strumenti che le sostengano e le rendano meno esposte alle conseguenze derivanti dalla denuncia e ai rischi di fallimento e fuoriuscita dal mercato. Tra gli effetti che porta l’iscrizione all’elenco ci sono, ad esempio, il criterio di premialità da applicare nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il diritto di accesso al ‘Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura’, un incremento del punteggio base nella valutazione del ‘Rating di legalità’. L’iscrizione all’elenco ha una validità di 3 anni. Per ora l’atto è stato approvato in due Regioni, Puglia e Basilicata, quindi l’Umbria sarà la terza a raggiungere questo obiettivo”.
Simona MELONI (capogruppo Pd) ha detto che si tratta di “una proposta importante e fondamentale proprio in un momento storico come questo, quando l’uscita dalla pandemica vede tante pmi in difficoltà e potenziali attrattori di possibili infiltrazioni criminali. L’usura e le estorsioni sono diventate frequenti. È un bene avere una lista di aziende virtuose che hanno il coraggio di denunciare”.