(UNWEB) “Necessario il miglioramento del servizio di cardiologia riabilitativa in Umbria”, il consigliere regionale della Lega Paola Fioroni annuncia un’interrogazione alla Giunta per chiedere aggiornamenti sullo stato di attuazione delle misure previste in seguito all’approvazione in Assemblea Legislativa della mozione sul tema, anche alla luce della declinazione del nuovo piano socio sanitario.
“L’atto d’indirizzo approvato – spiega Fioroni – impegnava la Giunta Regionale a prevedere la creazione della degenza riabilitativa che consentirebbe di decongestionare le cardiologie e le cardiochirurgie e a definire procedure idonee ed aggiornare i PDTA (Piano Diagnostico e Terapeutico Assistenziale) affinché i pazienti cardiopatici, in particolar modo chi ha subito un intervento, vengano presi in carico dalla cardiologia riabilitativa, con indicazione di strutture e tempi certi. Sono convinta che il nuovo piano sanitario potrà prevedere le giuste implementazioni.
Nella mozione – prosegue il consigliere leghista – si chiedeva anche di svolgere un’indagine conoscitiva e una mappatura sui defibrillatori esistenti sul territorio regionale al fine di individuare le eventuali criticità e sviluppare un Piano regionale per la cardio-protezione, in attesa dell’approvazione della legge regionale a mia prima firma che intende creare una disciplina uniforme per la formazione, la manutenzione e la gestione dei DAE (defibrillatori semiautomatici) alla luce della recente normativa nazionale, anche al fine di mappare strumentazioni e operatori e assicurare l’efficacia degli interventi.
Dall’analisi delle strutture esistenti e dal confronto con le diverse associazioni del territorio, che svolgono un ruolo fondamentale per la sensibilizzazione anche sui temi della cardiologia riabilitativa e, attraverso varie iniziative, si occupano di prevenzione, di riabilitazione, di attività motoria e di donazioni da destinare alle Aziende sanitarie regionali, è emerso come in Umbria la riabilitazione cardiologica ospedaliera, sia carente ed è quindi necessario un potenziamento del servizio.
La cardiologia riabilitativa come modello standard per il trattamento globale del paziente cardiopatico in fase post-acuta o cronica – conclude Fioroni – rappresenta infatti il modello più efficace per la realizzazione di una prevenzione secondaria strutturata a lungo termine ed è destinata a prendere in carico, dal punto di vista cardiologico, nutrizionale e psicologico, il paziente che ha subito un evento cardiaco, seguendolo in un iter diagnostico-terapeutico-riabilitativo a breve e lungo termine, accompagnandolo al miglior recupero possibile della funzionalità cardiovascolare e alla ripresa delle attività quotidiane evitando le recidive”.