Da sinistra Luca Barberini Alberto Naticchioni Federico Lega Emilio Duca 2A livello nazionale conti in equilibrio ma in calo quantità e qualità servizi erogati

Luca Barberini: Bisogni in aumento e risorse in calo. Lavoriamo per riorganizzare sistema

(ASI) – Perugia, – “Il Sistema sanitario nazionale ha dimostrato negli ultimi tre anni di riuscire a tenere in equilibrio i suoi conti e, quindi, anche a sviluppare un controllo vero sulla dinamica di spesa. Il problema che osserviamo è che tutto ciò ha avuto dei riflessi sulla qualità e quantità dei servizi sanitari erogati”. Nelle parole di Federico Lega, docente dell’Università Bocconi, è questo ciò che emerge dal Rapporto dell’Osservatorio sulle Aziende e sul Sistema sanitario Italiano (Oasi) per il 2014 presentato venerdì 18 settembre a Villa Umbra, a Perugia, da Cergas e Sda Bocconi nell’ambito del ‘Corso di formazione manageriale per direttori di struttura complessa’ organizzato dalla Scuola umbra di amministrazione pubblica. “Rispetto a tale situazione – ha evidenziato Lega – l’Umbria si colloca molto bene relativamente alle performance di salute, alla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza e al controllo dei costi. Grazie agli sforzi fatti in questi anni per tenere in equilibrio economico il sistema, l’Umbria risulta essere una delle regioni più virtuose. Il grosso lavoro da fare adesso sarà innovare l’organizzazione dei servizi sanitari per renderli compatibili e sostenibili rispetto alle sfide attuali, dettate essenzialmente da un’agenda di natura economica”. A illustrare le misure messe in campo e quelle che dovranno essere ancora attuate e sviluppate per far fronte agli scenari delineati sono stati Luca Barberini ed Emilio Duca, rispettivamente assessore alla coesione sociale e al welfare e direttore Salute e coesione sociale della Regione Umbria. “Negli anni – ha ricordato Barberini –, i bisogni delle persone sono aumentati mentre le risorse sono andate diminuendo. Dobbiamo, perciò, lavorare in primis sulla riorganizzazione della rete ospedaliera puntando sulla specializzazione delle singole strutture che diventeranno, quindi, punto di riferimento non solo per un piccolo territorio ma per l’intera regione. Il concetto che deve passare è che non tutti gli ospedali possono garantire tutti i servizi”. “In questo riordino – ha specificato Duca –, è comunque prevista la massima qualità e celerità dei servizi di emergenza e urgenza. Si dovrà, inoltre, puntare con decisione alla prevenzione e promozione di stili di vita salutari, screening e interventi che devono portare a una diagnosi precoce delle malattie. Altro aspetto su cui agire è quello legato alla sempre maggiore diffusione di patologie croniche da cui emerge la necessità di un forte sviluppo delle politiche di medicina del territorio. Queste malattie, infatti, non si trattano in ospedale ma vengono curate nel proprio domicilio, nelle strutture protette e nei poliambulatori. Un ruolo centrale lo dovrà avere il medico di medicina generale”. “Rispetto alle liste d’attesa – ha aggiunto, infine, Barberini – stiamo lavorando in termini di efficientamento dell’offerta e sul versante dell’appropriatezza. Possiamo ancora migliorare, per esempio, nel potenziamento dei servizi da erogare nei pomeriggi, i sabati o le domeniche e cerchiamo anche di vigilare sulla corretta richiesta di prestazioni”.
“Simili appuntamenti – ha commentato Naticchioni – sono importanti non solo per gli addetti ai lavori ma per tutta la comunità umbra. Da queste riflessioni nascono, infatti, quelle che saranno le nuove strategie per la sanità regionale. A novembre partirà poi il laboratorio sulla spesa sanitaria dove faremo un esame di quelli che sono i costi della sanità”

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