(ASI) Perugia - “Il digitale, anche avvalendosi delle opportunità offerte dalla nuova programmazione 2014-2020, continuerà ad essere protagonista delle politiche della Regione Umbria, non solo in materia sanitaria. Lo ha detto il vice presidente ed assessore alle politiche per la competitività e crescita, Fabio Paparelli, intervenendo, insieme all’assessore regionale alle riforme e innovazione della P.A, Antonio Bartolini, all’incontro promossa da “Glocus” su “sanità digitale – meno costi e più servizi”, introdotto dal vice presidente del senato e presidente “Glocus” Linda Lanzillotta. Entrando nel merito delle infrastrutture tecnologiche dell’Umbria, l’assessore Paparelli ha ricordato che “gli investimenti fatti finora stanno dando i primi frutti.
Sarà infatti presto accesa la fibra ottica per le PA, gli ospedali e le scuole. In particolare, sul fronte sanitario, il collegamento di ASL ed Az.Ospedaliere è pre-condizione per poter consolidare tutti i sistemi server presso il Data center unitario di rete pubblica in banda ultra-larga (100Mbit al secondo) . Il riordino degli organismi in house ha portato la Regione – ha ricordato Paparelli - a costituire un unico soggetto dedicato alla gestione di tutti gli aspetti infrastrutturali ICT per il sistema pubblico, la società consortile Umbria Digitale. Una operazione complessa – ha detto, attuata per il nostro settore ICT in anticipo sui tempi”. Relativamente agli interventi per la connessione in fibra delle strutture sanitarie: nove strutture sono già collegate (gli ospedali di Perugia, Castello, Orvieto, Terni, Pantalla-Todi, Gubbio-Gualdo ed i centri salute di Todi, Marsciano ed Umbertide), due strutture saranno collegate entro il prossimo dicembre: gli ospedali di Foligno e Spoleto e successivamente lo saranno gli ospedali di Castiglione del Lago e di Narni-Amelia. Sono inoltre in corso i progetti di “accensione” della fibra ottica per far funzionare la rete tra le strutture connesse ed il data center unitario, sul Fascicolo Sanitario Elettronico, sulla refertazione a distanza e sull’identità digitale unica (in connessione all’arrivo a livello nazionale di “SPID”) anch’esso previsto per fine anno.
“La Regione – ha detto il vice presidente - continuerà ad investire nel settore digitale perché è fattore di competitività irrinunciabile anche per le imprese, con l’intenzione di portare tra l’altro la banda larga in tutte le zone artigiane e industriali dell’Umbria - e per la pubblica amministrazione. Attraverso le risorse FESR la Regione ha previsto di costituire di laboratori aperti (living lab) da coordinare con le azioni dell’Agenda urbana come centri di produzione di cultura digitale, in cui si incontrino associazioni, imprese, scuole, università, centri di ricerca per porre le basi della manifattura digitale (makers), della nuova impresa digitale in ambito creativo, per le app, l’uso professionale dei social media, il civic hacking, ecc”.
“Fronti su cui intervenire – ha aggiunto Paparelli – sono anche quelli legati alle azioni per l’Innovazione sociale, alla estensione degli open data e al superamento del divario digitale. Ma ciò – ha concluso - accanto all’impegno della Regione impone anche il protagonismo di tutti gli attori pubblici e privati”.
“L’Italia – ha detto l’assessore regionale alle riforme e innovazione della P.A., Antonio Bartolini – sull’Agenza Digitale è in ritardo rispetto alle ‘best practises’ attuate in altri Paesi europei. Come neoassessore in materia sto cercando di approfondire e documentarmi, anche monitorando i siti delle Regioni italiane, per conoscere il panorama delle diverse modalità di attuazione dell’Agenda digitale. Ho scoperto – ha sottolineato - che il mio livello di aspettativa era troppo alto perché l’approccio comunemente adottato è decisamente burocratico e labirintico rispetto alla ‘governance’”.
“Da qui – ha proseguito Bartolini - l’intenzione di migliorare quanto finora realizzato orientando l’azione verso un nuovo tipo di approccio in cui non si guarda più ai bisogni della pubblica amministrazione, ma a quello dei cittadini. Si tratta quindi – ha sottolineato - di reimpostare l’Agenda Digitale, la sua programmazione e gestione, in modo che possa effettivamente corrispondere alle necessità degli utenti, molti dei quali ragionano ancora in termini analogici e non digitali. I cittadini debbono essere al centro delle politiche pubbliche e della riforma della pubblica amministrazione, anche e soprattutto in un settore così importante per la crescita del Paese e della comunità umbra. E’ evidente che vi sono ambiti più avanzati, capaci di offrire risposte più adeguate alla richieste dell’utenza come il settore dell’istruzione, dove si è aperto il dialogo tra scuola, famiglie e studenti o quello della sanità. In Umbria, ad esempio, il progetto della dematerializzazione delle ricette mediche sta procedendo velocemente, con risultati positivi come dimostrano i dati in nostro possesso che documentano come a gennaio 2015 le ricette elettroniche erano sotto le cinque mila, a luglio scorso si è raggiunta quota 400 mila mensile. Una operazione che, quanto verrà completata in tutte le sue articolazioni, concorrerà insieme alla realizzazione del fascicolo sanitario, a migliorare la qualità della vita di tanti utenti. È per questo – ha concluso Bartolini – che la Giunta regionale continuerà ad impegnarsi per portare a compimento tutte le azioni di innovazione capaci di definire in Umbria un complessivo sistema 2.0”.