300x300xandrea liberati m5s I consiglieri del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, questa mattina si sono recati in Regione per “chiedere chiarimenti sulle concessioni idriche a favore di Rocchetta”. Per i consiglieri del M5S “bisogna dire basta all'atteggiamento della politica umbra subordinato e reverenziale nei confronti della multinazionale” perché è “necessario un forte aumento dei canoni concessori, specie nei confronti di multinazionali capaci di spendere decine di milioni in pubblicità, senza nulla restituire al territorio”.

(ASI) Perugia,   - “La Regione svende le acque minerali. Basta con l'asservimento dell'Umbria alle multinazionali”. Così i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari.

“Questa mattina - scrivono Liberati e Carbonari in una nota firmata anche dal consigliere comunale di Gualdo Tadino, Stefania Troiani – ci siamo presentati senza appuntamento, insieme ai rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste, presso il dirigente del Servizio Risorse idriche della Regione Umbria per chiedere l'esibizione di documenti e per sottoporre direttamente alcune istanze di lunga data, ottenendo informazioni relativamente alle concessioni idriche a favore di Rocchetta SpA”.

“Il quadro emerso durante l’incontro – spiegano i consiglieri del M5S - conferma l’atteggiamento subordinato e reverenziale della politica della Regione nei confronti della multinazionale che, capace di spendere in marketing e pubblicità cifre non lontane dai 50 milioni di euro ogni anno, ha versato nelle casse regionali la risibile somma di 400mila euro di canone annuo per il 2014. Ovvero un euro al metro cubo di acqua emunta. Di questo importo medio annuale, in oltre 20 anni, è stato poi investito sul territorio di Gualdo Tadino l'esiguo ammontare di 16mila euro. Nonostante la concessione scada nel 2022, l’istanza di proroga della concessione a favore di Rocchetta SpA è stata presentata da tempo: in realtà si tratta di una richiesta per ulteriori emungimenti, passando dai 16-17 litri al secondo attuali ai 40 litri al secondo, e questo nonostante la situazione delle falde in loco già sia oggettivamente molto grave”.

“È necessario – proseguono Carbonari e Liberati - cambiare completamente paradigma, ristabilendo le corrette priorità, dando rilievo agli aspetti etici ed ambientali rispetto a quelli economico-finanziari, che finora l’hanno fatta da padroni, mercificando la nostra risorsa, privatizzata e sfruttata in modo altamente intensivo. Il M5S non sarà complice di ulteriori saccheggi e metterà in atto tutte le iniziative possibili e previste dalla legge per contrastare l’ennesima devastazione del territorio, fermando questa logica sconsiderata di mercificazione selvaggia del bene comune per eccellenza. L'acqua – concludono - è un bene non delocalizzabile: nessuno, specie in Regione, brandisca pertanto il ricatto occupazionale a fronte del necessario e forte aumento dei canoni concessori, specie nei confronti di multinazionali capaci di spendere decine di milioni in pubblicità, senza nulla restituire al territorio, oggetto di una depredazione senza fine” 


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