(UNWEB) – Perugia- Con riferimento alla interrogazione del consigliere Bianconi, a supporto delle richieste della FILT CGIL e FAISA CISAL, e discussa oggi in Assemblea Legislativa, impossibilitato a farlo nella risposta in aula per la brevità del tempo a disposizione, l'assessore regionale ai trasporti Enrico Melasecche ha diramato la seguente nota con i relativi allegati a disposizione della stampa.
"Sono costretto a precisare – ha affermato Melasecche - che non è assolutamente vero che la Regione non finanzia con il proprio bilancio il TPL, basterebbe leggerlo per rendersene conto. La Giunta ha infatti aggiunto nel 2022 ai circa 100 milioni del Fondo Nazionale Trasporti oltre 28 milioni di fondi propri, perfettamente in linea con la percentuale di impegno della media delle altre regioni.
In allegato inviamo le risposte alle richieste dei due gruppi di sindacati, ribadendo che quelle della FILT CGIL e FAISA CISAL dei due "falsi lotti", uno ferro e l'altro gomma, sono inaccoglibili legalmente oltre che economicamente. Per cui organizzare scioperi su tali obiettivi danneggia i lavoratori ed i cittadini. Continuare a minacciare scioperi è scelta libera di quei sindacati ma priva di qualsiasi prospettiva.
Per quanto riguarda invece la richiesta di FIT CISL, UIL Trasporti, UGL TPL e Orsa, la nota allegata precisa i termini della risposta che è stata concordata, dopo vari approfondimenti con l'Agenzia per la mobilità e l'advisor, le precise risposte in merito alla clausola sociale e ad altri argomenti che questi sindacati hanno trattato.
Sono convinto che proseguire sulla linea della demagogia, fine a se stessa, volta più a fare proselitismo sindacale che difendere gli interessi reali dei lavoratori, non consentirà a chi crede che in Umbria nulla sia cambiato, di portare a casa vittorie impossibili perché sono contro la storia.
Che poi lo stesso consigliere Bianconi, consigliere regionale oltre che imprenditore, persegua il mantenimento dello status quo, parlando impropriamente di stipendi pubblici statali, quelli erogati da Busitalia, società che gestisce il TPL in Umbria dopo la privatizzazione avvenuta con la giunta di sinistra, significa innanzitutto falsare la realtà ma anche pretendere che la Regione individui preventivamente il vincitore della gara indicando lui in modo chiarissimo, unitamente a FILT CGIL e FAISA CISAL qual'é il soggetto interessato, aspetto di grave illegalità a cui non intendiamo assolutamente aderire.
La cosa è abbastanza singolare, detta da un consigliere regionale che dovrebbe conoscere le normative cogenti in tema di concorrenza.
Invito pertanto i due sindacati che hanno rotto il tavolo di confronto – ha concluso Melasecche - ad ammettere che le proprie richieste sono sbagliate, quindi inaccettabili da parte della Regione, e rientrare, con onestà intellettuale, in un clima di confronto rispettoso delle leggi, dei fatti e delle persone".