voto Bilancio AssembleaVia libera dell’Aula a maggioranza alla proposta di risoluzione sul Documento di economia e finanza regionale

(UNWEB) Perugia,   L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, con 13 voti favorevoli della maggioranza e 7 contrari dell’opposizione, la proposta di risoluzione sul Documento di economia e finanza regionale 2023/2025. Dopo i relatori di maggioranza (Daniele Nicchi-Lega) e minoranza (Donatella Porzi-Misto) è intervenuta la presidente Donatella Tesei e poi i consiglieri Tommaso Bori (Pd), Thomas De Luca (M5S), Simona Meloni (Pd), Andrea Fora (Patto Civico), Francesca Peppucci (FI), Vincenzo Bianconi (Misto), Eleonora Pace (FdI).

Prima dell’inizio dei lavori è stato osservato un minuto di silenzio, richiesto dal consigliere Michele Bettarelli (Pd), per le quattro giovani vittime del grave incidente stradale dello scorso 3 dicembre nell'alto Tevere.

L’Aula ha respinto 3 EMENDAMENTI. Il primo a firma Mancini e Puletti (Lega) che chiedeva di avviare lo screening per la prevenzione del cancro allo stomaco in Alto Tevere e in Alto Chiascio; a riqualificare e valorizzare gli ex ospedali; ad incrementare la dotazione economica destinata alle misure regionali in materia di sicurezza; a valorizzare la partecipazione della Regione ad eventi e manifestazioni fieristiche come Only Wine Festival e Caccia Village; ad assicurare l’appropriatezza nell’assistenza dei pazienti e delle loro famiglie nell’ambito delle dipendenze patologiche (abuso di sostanze stupefacenti, ludopatia, alcolismo).

Il secondo emendamento a firma dei consiglieri Meloni, Bettarelli, Bori, Paparelli (Pd) che chiedeva di promuovere e sostenere le imprese femminili attraverso finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto; la riduzione della dispersione scolastica; incrementare le risorse per realizzare una programmazione dei servizi per le persone più fragili, in chiave di residenzialità, domiciliarità e prossimità territoriale; a potenziare la Rete dei servizi regionali per la prevenzione, diagnosi e cura dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione; a prevedere agevolazioni per le auto ibride e per quelle a gpl/metano.

Il terzo a firma Fora (Patto Civico) chiedeva maggiori misure economiche e azioni di contrasto alla povertà; un progetto strategico di integrazione socio sanitaria e un piano di sviluppo dei servizi di welfare, integrando la bozza di piano sanitario; di recepire le importanti novità introdotte dal codice del terzo settore su coprogrammazione e coprogettazione nelle politiche sociali e socio sanitarie; a convocare entro marzo 2023 una conferenza regionale sulle povertà, il welfare e l’inclusione con tutti i soggetti coinvolti per definire un piano straordinario di intervento per l’emergenza in atto.

Il DEFR individua 10 macro obiettivi strategici per una crescita strutturale nel triennio 2023-2025: nuove infrastrutture e lotta all’isolamento, crescita dell’aeroporto internazionale dell’Umbria, ricostruzione delle aree colpite dal sisma 2016, ulteriore incremento del turismo, transizione energetica/ambientale/digitale, sviluppo dell'agricoltura, sostegno sociale, riorganizzazione della sanità, lavoro e formazione, consolidamento del rilancio delle aziende partecipate regionali. Nell’atto si legge che una strategia così ampia, fermo restando la scelta del non incremento della tassazione regionale per il terzo anno consecutivo, potrà essere portata avanti grazie alle risorse seppur limitate di un bilancio ben gestito, alla nuova programmazione comunitaria e alla messa a terra dei cospicui fondi del Pnrr. Per il 2023 le prospettive sono preoccupanti, con un rischio recessione. Questo porta ad un Defr con obiettivi più difensivi, per contenere la recessione e con l’ambizione di allineare i dati con quelli della media Paese. Il Defr interviene in tutti i settori con una chiara visione dell'Umbria che conferma al centro pilastri come la prosecuzione dello sviluppo sostenibile, la centralità delle imprese e la creazione di le condizioni affinché si possa scegliere l'Umbria per creare impresa, lavorare, formarsi e vivere.

RELATORI

Il relatore di maggioranza Daniele NICCHI (Lega - presidente Prima commissione) ha sottolineato che “questo Defr ha una visione chiara dell’Umbria e del suo futuro, con un approccio giusto verso gli obiettivi da raggiungere, anche in un contesto economico molto complesso. Per il terzo anno consecutivo la nostra regione si impegna a non incrementare le tasse, misura non certo scontata e che rappresenta una premessa indispensabile per offrire sostegno alle imprese nella creazione di occupazione, sviluppo ed iniziative di responsabilità sociale. L’obiettivo di fondo è continuare ad investire per realizzare un modello di regione dove si voglia rimanere, o venire, per costruire con queste premesse la propria realtà familiare e lavorativa. Certo la crisi porta l’Umbria a dover prefiggersi, per il 2023, obiettivi difensivi per Pil, valore aggiunto, occupazione, disoccupazione ed export, con l’ambizione di contenere la recessione. Gli obiettivi del 2023 potranno essere attuati attraverso l’utilizzo efficace dei fondi della nuova programmazione comunitaria. Una delle sfide più importanti per l’Umbria sarà l’attuazione del Pnrr, visto che i fondi intercettati finora dalla regione sono 1,7 miliardi di euro. Ci troviamo agli inizi della nuova programmazione europea 2021-2027. Sarà fondamentale cogliere le opportunità rappresentate da questi fondi, da utilizzare in complementarietà con le risorse del Pnrr. Nella sanità la Regione Umbria si sta impegnando per portare a termine i tre fondamentali atti (Piano Sanitario Regionale, Convenzione Regione-Università, Pnrr sanità regionale), in un disegno complessivo per una necessaria riforma della sanità regionale. Nel triennio 2023 - 2025 si procederà con l’attuazione degli obiettivi già avviati nel 2022, tra i quali: la riorganizzazione dei due poli ospedalieri di Perugia e di Terni, con la creazione di aziende ospedaliere integrate Regione-Università; la realizzazione di un terzo polo regionale su due città (Foligno e Spoleto); la costruzione di un nuovo Polo Ospedaliero di Narni - Amelia; ed altri interventi, anche collegati alla messa a terra del Pnrr Sanità. La regione continua a profondere sforzi importanti volti a contrastare la storica situazione di isolamento, come con il rilancio dell’aeroporto dell’Umbria. Risulta inoltre di importanza strategica per la regione, il sistema agricolo, agroalimentare e forestale. È importante segnalare anche gli impegni previsti nel Defr in tema di transizione energetica ambientale e digitale. Inoltre, l’Umbria prosegue nel percorso di ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 2016”.

Il relatore di minoranza Donatella PORZI (Misto - vicepresidente Prima commissione) ha detto che “voteremo contro al Defr perché servirebbero misure straordinarie che riducano da subito le criticità specifiche di ogni comparto produttivo. Serve una riflessione complessiva sull’efficienza e la trasparenza, sugli obiettivi strategici individuati, sulle risorse messe a disposizione e sulla tempestività con la quale è necessario intervenire. Oggi abbiamo una congiuntura irripetibile, un’occasione straordinaria: serve coordinare le risorse del Pnrr con la nuova programmazione europea. Purtroppo sul Pnrr ci sono ritardi e responsabilità della Regione Umbria, della inefficienza della cabina di regia e della parziale inoperatività delle figure professionali assunte per lo scopo e poi spostate ad altre funzioni. Ne è un esempio il raddoppio dell’alta velocità ferroviaria Roma-Ancona. Non ci possiamo più permettere di perdere tempo. È indispensabile accelerare il passaggio verso tutte le forme di energia alternativa. La Giunta Tesei invece è andata nella direzione opposta inasprendo, con un regolamento più restrittivo della normativa nazionale, la possibilità di installare pannelli fotovoltaici. Sulla semplificazione amministrativa non c’è un programma organico di interventi da attuare. Siamo nella sfera degli annunci. Sul nuovo Piano Triennale di semplificazione amministrativa ci aspettiamo indicazioni su obiettivi, risorse e tempi. Serve mettere a regime le società regionali in house. Ma anche sostenere con misure ad hoc i settori trainanti della nostra economia: agricoltura, artigianato e commercio. È necessario valorizzare i piccoli borghi e le piccole realtà montane, ambito nel quale noi abbiamo fatto molte proposte in questi anni, come la pdl per realizzare un parco archeologico regionale. Invece si tagliano 5 milioni di euro sui trasporti, che peseranno sui collegamenti dei piccoli centri. L'internazionalizzazione delle Pmi è fondamentale, per questo sollecito ad aumentare la velocità delle valutazioni nella rendicontazione e pagamento dei vincitori dei bandi. Nel sostegno alle attività economiche, il nostro quadro non può prescindere dalla transizione digitale ed ecologica. Dobbiamo lavorare sulla riforma degli istituti tecnici superiori per ridurre al minimo il disequilibrio tra domanda e offerta. Ma sulla formazione abbiamo una grave macchia: l’Umbria è tra prime regioni per dispersione scolastica. Serve recuperare. Sulle infrastrutture state lavorando solo sui progetti ereditati dalle precedenti amministrazioni, ma per la piastra logistica di Foligno sono spariti 38 milioni di euro”.

INTERVENTI

Donatella TESEI (presidente Giunta regionale): “Abbiamo di fronte una sfida complicatissima, quella del 2023. L’Umbria, dal 2008 al 2011, ha sempre fatto peggio della media nazionale, perdendo 9 punti di Pil rispetto al Paese. Nel 20, 21 e 22 l’Umbria ha fatto meglio della media nazionale su tutti i parametri economici più importanti, segnando una inversione di tendenza e riconquistando livelli pre- covid. L’Umbria si appresta ad essere la prima regione italiana per crescita del Pil. Un fatto storico. La ricetta economica che abbiamo scelto ha funzionato: abbiamo rimesso al centro l’impresa per creare sviluppo e lavoro. Abbiamo creato le condizioni per attrarre società e persone in Umbria. Abbiamo attivato risorse inedite per sostenere le famiglie, come mai prima. Nuove sfide però incombono ma saremo nelle condizioni di affrontarle, grazie al lavoro fatto in questo triennio. Inflazione, caro energia e stretta creditizia peseranno sull’Umbria. Dovremo affrontare la sfida del calo demografico, degli 80mila umbria in povertà relativa, dei giovani laureati che abbandonano in numero sempre maggiore la nostra terra. Queste questioni pesano come macigni sul futuro dell’Umbria, nonostante i risultati positivi in campo economico. Nel Defr ci sono 10 chiari obiettivi: sviluppo dell’aeroporto e uscita dall’isolamento, dopo 20 anni di disattenzione e mancata consapevolezza sull’importanza delle infrastrutture. Nessuno si era accorto che l’alta velocità lambiva i confini regionali e che avevano collegamenti stradali da terzo mondo. Non c’erano progetti nei cassetti ma un nulla cosmico che ha tenuto il Pil a livelli molto bassi. Nel passato ci sono stati forti investimenti sull’aeroporto ma solo oggi, con idee chiare, esso ha iniziato ad essere un vero motore di sviluppo, con 350mila passeggeri. E possiamo arrivare a 500mila. Sulla ricostruzione dobbiamo continuare a procedere speditamente, sempre ricordando che nel 2020 era tutto bloccato e noi abbiamo fatto un passo in avanti notevolissimo, partecipando sempre alla Cabina di regia. Sul turismo, una vera industria regionale, c’è stato uno sviluppo legato ad una idea chiara di sviluppo e promozione che non c’è mai stata prima. Arrivano riconoscimenti da agenzie internazionali, che dimostrano l’efficacia della nostra azione. Sosteniamo l’agricoltura con una cospicua attribuzione comunitaria giunta solo grazie ad un negoziato e ad una interlocuzione puntuale. Altro grande obiettivo è il sostegno alle famiglie: abbiamo già stanziato milioni di euro, cosa mai avvenuta. Stiamo lavorando sulla sanità, tema rilevante per tutte le regioni. I problemi nei Pronto soccorso ci sono ovunque. Stiamo lavorando per superare gli effetti del Covid, che ancora impegna le nostre strutture, procedendo con la riorganizzazione della rete sanitaria. Vogliamo proporre un nuovo modello di formazione e di lavoro. Vogliamo rendere la macchina regionale più leggera e veloce, anche grazie alla Partecipate, riformate e razionalizzate. Per il terzo anno non aumenteremo le tasse, nonostante le ristrettezze del bilancio regionale. Ci saranno ingenti risorse comunitarie con forti impegni di cofinanziamento. La manovra regionale stanzia ben 28 milioni per il trasporto pubblico locale, per garantire un servizio fondamentale. Sul Pnrr Umbria, quello che è stato intercettato fino ad ora ammonta ad 1,7 miliardi. Superiore del 25% rispetto alla media nazionale pro capite, secondo Bankitalia. Questi sono numeri seri e veri, che hanno permesso di coprire alcuni progetti strategici. Nei prossimi 4 anni, grazie ai fondi del Pnrr, potremo avere 4 punti di PIl e 13.500 nuovi occupati. La Regione irrobustirà la propria struttura per gestire questi fondi, che però verranno gestiti da Comuni ed enti statali. Fin dall’inizio abbiamo evidenziato che mancava un ruolo forte delle Regioni nella gestione dei bandi per le risorse comunitarie. Questo purtroppo non è avvenuto. Ci aspettano nuove sfide, sempre puntando a costruire una terra attrattiva e ospitale, più accessibile, più attenta alle esigenze del mondo del lavoro, più vicina alle famiglie e ai giovani. Queste linee sono tutte contenute nel Defr, con la consapevolezza che questa rivoluzione si potrà concludere nell’arco di 10 anni”.

Tommaso BORI (Pd): “ La presidente si è molto concentrata sui numeri, denigrando tutto quello che è accaduto prima per magnificare quanto fatta dalla sua Giunta. Ma il mondo esterno, in gran parte, boccia l’operato di questa amministrazione. Durante il mandato della presidente Tesei il numero dei Neet è aumentato fino al 25%, un dato drammatico, mai raggiunto prima, che pone un'ipoteca sul futuro. Questa maggioranza si dimentica anche dei tanti giovani che sono costretti a lasciare l’Umbria. Ci sono poi le donne, quelle che non lavorano in Umbria sono il 50%, a causa della mancanza di opportunità e di servizi per la cura della persona e dei bambini. Ci sono le povertà, classiche e nuove, che riguardano il 10% della popolazione umbra. I settori che vanno peggio sono quelli su cui avete messo le mani: nelle politiche attive del lavoro, dove si spendono soldi ma non si ottengono risultati; nella sanità, avete prodotto danni enormi. Il vostro Piano sanitario è fermo, con previsioni sbagliate e smantellamento del sistema regionale. Mi piacerebbe riportarla alla realtà, presidente, rispetto al quadro che lei ha descritto. In piazza Italia in questo momento si sta svolgendo lo sciopero generale e dovremmo interrompere i lavori per andare ad ascoltare ciò che accade nel mondo reale, ben diverso da quanto è stato descritto”. L’Aula ha respinto la proposta con 12 voti contrari e 6 favorevoli.

Thomas DE LUCA (M5S): “Il Defr di oggi è carta straccia, una serie di promesse che poi verranno disattesi, come già avvenuto nel 2020 e nel 2021. E’ avvenuto per l’ospedale di Terni, che doveva essere potenziato e dotato di elisoccorso. Ad oggi niente di tutto questo si è verificato e c’è solo un ospedale fantasma privato di cui nulla si può sapere. E’ avvenuto per la legge sui disturbi del neurosviluppo, l'autismo e la vita indipendente: nel Defr 2020 c’erano molte promesse che sono poi evaporate. Come quelle relative allo screening del tumore gastrico e al ripristino del punto nascita a Spoleto. Tutti impegni traditi a danno delle fasce più vulnerabili, che hanno potuto contare solo su atti simbolici, poi peraltro disattesi. Le stime sul Pil del prossimo anno non sono quelle riportate dalla presidente ma di segno opposto. Quello che sicuramente aumenteranno sono le diseguaglianze e il disagio. Anche lo scorso anno avete individuato azioni su denatalità, povertà, giovani e famiglie, con risultati che l’Aur evidenzia essere negativi. Poveri e nuovi poveri crescono, anche tra chi ha un lavoro. E l’unica risposta politica è l’abolizione del reddito di cittadinanza. L’Umbria è al primo posto per l’esodo dei giovani laureati. E nel Defr di questo non si parla neppure. Manca qualunque riferimento all’ambiente e ai problemi climatici. Nel Defr viene scritto per l’ennesima volta, sbagliando, che l’inquinamento deriva principalmente da caminetti e biomasse. Quindi non si capisce perché imporre dei limiti agli impianti industriali. Giudizio negativo su questo documento”.

Simona MELONI (Pd): "Dispiace sentire che tutti i dati positivi dipendono dalla nuova maggioranza e tutti quelli negativi dipendono dai governi precedenti. La differenza nelle scelte e nelle linee di sviluppo della Regione sono normali ma non credo che prima ci fosse il nulla cosmico. Anche perché le apicalità della Regione sono le stesse di prima. La pandemia e la guerra hanno condizionato anche l’Umbria ma non si può pensare di risolvere tutto con il Pnrr. Alcuni interventi richiedono tempi più lunghi e la capacità di rispondere alle necessità di questo tempo. Nel Defr manca un piano per il lavoro e per fermare la fuga dei cervelli. Due mesi fa la Banca d’Italia ci ha spiegato che l’Umbria sconta più di altre gli effetti di guerra e pandemia. La nostra regione si sta spopolando da diversi anni e mancano misure per trattenere i giovani. L’Umbria registra un risultato poco brillante nel campo dei brevetti, dimostrando una scarsa propensione all’innovazione. La povertà delle famiglie cresce, come attestato dalla Caritas. L’Emilia romagna ha introdotto il reddito di solidarietà, uno strumento per affrontare situazioni di emergenza, che i Comuni da soli non possono affrontare. Cresce la mobilità passiva in sanità mentre diminuiscono i servizi per gli umbri. Insufficiente l'attenzione alle donne, sia rispetto al lavoro che ai centri anti violenza. Non è vero che la ricostruzione è stata bloccata fino all’arrivo della nuova Giunta: tutta la fase dell’emergenza è stata gestita dalla maggioranza di centrosinistra. Bisognerebbe evitare di fare sempre propaganda e pensare di più al bene dell’Umbria”.

Andrea FORA (Patto civico): “Condivisibili i macro obiettivi del Defr, le analisi e le proiezioni future. Noto un eccessivo trionfalismo rispetto alla situazione umbra. Il quadro è molto complesso e che in larga misura dipende dal contesto nazionale e internazionale. Il Defr dovrebbe provare a disporre misure più strutturate e immediate per i problemi principali dell’Umbria. Nel turismo si stanno registrando i primi risultati ma non si intravedono disegni strategici di sviluppo, anche nelle infrastrutture. Il rischio è che entro la legislatura non si arrivi alla progettazione esecutiva di molte opere, molte delle quali già pianificate. Le opere del Pnrr in Umbria si muovono con una velocità insufficiente, come la riqualificazione della ex Fcu e la realizzazione del Nodo di Perugia. Bisogna ridiscutere alcune linee del Pnrr: non si può pensare di realizzare tutti i progetti a spesa invariata. Rischiamo di realizzare pochi dei progetti ipotizzati. Sul lavoro, non capisco come si vogliano monitorare gli effetti delle misure messe in campo. Anche la riforma di Arpal richiede velocità nell’attuare alcune misure come il rafforzamento dell’Its, il ritorno dei cervelli, lo sviluppo dei servizi di orientamento. Sulle politiche ambientali, abbiamo incalzato la Giunta con molte mozioni ma nel Defr mancano segnali di semplificazione per le rinnovabilità e di completamento del Piano energetico. Non ci sono scelte per quanto riguarda la riduzione della dispersione di acqua. Sulla sanità, capisco l’imbarazzo nell'affrontare questo tema visto che si dibatte solo delle ipotesi di sostituzione dell’assessore mentre la situazione è molto seria. Servono decisioni rapide, non bastano gli obiettivi di principio. Questo Defr è un bel libro delle intenzioni in cui manca una strategia complessiva per uscire dalla crisi. Voto contrario”.

Francesca PEPPUCCI (FI): “Il consigliere Porzi sostiene che si siano registrati dati peggiori possibili. Non è proprio così dato che alcune criticità permangono ma insieme a risultati evidenti, che non possono essere taciuti. Serve obiettività per riconoscere sia gli errori che i successi, per agire al meglio. Abbiamo invertito una rotta, ora dobbiamo essere più incisivi e proseguire su questa strada. Abbiamo affrontato un periodo storico complesso, che si è sommato a criticità già presenti, come nei trasporti, nel turismo, nel lavoro, nella gestione dei rifiuti. La lotta all'isolamento ha portato ad avere un aeroporto da record, con risultati incredibili che prima non erano nemmeno immaginabili, per evidenti problemi di gestione. Bisogna ripristinare la ex Fcu nella sua interezza per garantire quel servizio di trasporto a tutti. Nel 2020 questa Amministrazione ha tolto le macerie del 2016. Ed oggi abbiamo cantieri avviati e date di riferimento. Il nostro sistema sanitario non era pronto ad affrontare la pandemia. Il problema delle liste di attesa, che è nato prima di questa Giunta, deve essere affrontato e risolto, superando gli effetti negativi della pandemia. Le previsioni sulla vita indipendente devono essere affrontate quanto prima perché riguarda la dignità delle persone disabili e le loro famiglie. Un mese e mezzo fa abbiamo approvato una legge per regolamentare la parità di genere delle donne con disabilità: questa minoranza non ha partecipato al voto e chi ha partecipato al voto si è astenuto. Non capisco allora come si possa sollevare l’argomento delle donne, dato che nel Defr c’è anche una sezione sui tempi di cura e di vita delle famiglie, che riguardano soprattutto le donne. Ci sono state misure rivolte a sostenere la natalità e si dovrà proseguire su questa strada. Rispetto ai giovani, mancano prospettive di vita e di futuro. E su questo si dovrà intervenire”.

Vincenzo BIANCONI (Misto): “Questo Defr sembra una pubblicità, con esagerazioni mirabolanti. La Giunta sembra aver abbandonato gran parte del territorio e dei cittadini, concentrando attenzioni e risorse in pochi luoghi ed eventi simbolo, sponsorizzati a livello nazionale e internazionale. La Giunta dovrebbe lavorare per tutti gli umbri e tutti i territori. Esiste una realtà in forte disagio, con migliaia di cittadini sempre più poveri. Sul terremoto, mi sento di ringraziare la presidente Tesei per l’impegno profuso all'interno della cabina di regia. Ringrazio il commissario Legnini e allo stesso modo ringrazio chi nel 2016 si è trovato ad affrontare un sisma anomalo e molto esteso. Le imprese umbre, al 95%, sono piccole, a gestione familiare e con gestori anziani. Modernizzare e rendere competitive le piccole imprese è importante ma dobbiamo pensare alla loro sopravvivenza immediata. Mancano indicazioni pratiche sulle misure per aiutarle in questa fase. Per salvare le piccole imprese serve offrirgli un'assistenza gratuita o a basso costo per superare la crisi, magari utilizzando le partecipate regionali. Sulla sanità la Giunta sembra aver capitolato. C’è un evidente smantellamento della sanità pubblica, con la chiusura di reparti e servizi. Alcune aree vengono private di risorse e strutture. Sono stati limitati i budget per i farmaci, interferendo sulle procedure di cura. Il piano di riorganizzazione della sanità deve essere ritirato. Sul Pnrr, non si chiarisce il criterio di partecipazione ai progetti. Servono impegni precisi e stabilire chi deve realizzarli. Ancora una volta mi trovo a registrare l’assenza di una visione. Manca un metodo operativo e gli umbri ne stanno pagando il prezzo”.

Eleonora PACE (FdI): “Il Centro sinistra umbro è lo specchio riflesso di quello parlamentare. Passano anni al governo ma scoprono di avere le ricette per risolvere i problemi solo quando sono all’opposizione. Poco credibile, anche perché il Governo Meloni ha dimostrato in 40 giorni che volere è potere, e si possono avviare interventi concreti e immediati. Nessuno di noi immaginava di dover affrontare una pandemia mondiale. Ma abbiamo lavorato per dare risposte. Ed anche raccontare quello che abbiamo trovato, non per fare polemica quanto per fare chiarezza. Oggi è facile sedere sui banchi dell’opposizione e attribuirci le colpe. Per raccontare dove siamo arrivati oggi dobbiamo spiegare da dove siamo partiti. Ad esempio sulla sanità: se diciamo che in Umbria ci sono 150 terapie intensive sembrano poche ma quando siamo arrivati erano 59. I problemi del bilancio della Regione sono gli stessi che vengono segnalati da anni da Bonaccini. Fino al 2019 l’Umbria chiudeva i bilanci ma c’era già un disavanzo strutturale dal 2015, per colpa del quale abbiamo dovuto dare fondo agli accantonamenti. Non esiste un rapporto conflittuale del centrodestra con le donne. Si tratta di una polemica strumentale, come è già stato dimostrato. Noi ci battiamo affinché le donne non debbano scegliere se fare le madri o le lavoratrici. In questi tre anni abbiamo dovuto affrontare problemi come: la lotta all'isolamento di cui si è parlato per anni, la ricostruzione delle aree del cratere; il rilancio del turismo; il sostegno all’agricoltura e al sociale; il supporto al sociale e alla genitorialità; la razionalizzazione della sanità. Non ci sono state azioni di smantellamento del pubblico o di agevolazione del privato. Sul punto nascita di Spoleto, ci sono dati che vengono trasmessi al Ministero e c’è un limite di 500 parti annui da rispettare. Abbiamo liberato risorse per la costruzione del nuovo ospedale di Terni, oltre a quelle deliberate dall’Inail. Stiamo lavorando per la riduzione delle liste di attesa. Sono stati risanati i bilanci delle partecipate e sono stati potenziati i sistemi dei controlli. Per chi è occupabile deve esserci la possibilità di lavorare mentre per gli altri è giusto che ci sia un sussidio. Andiamo avanti verso l’Umbria del futuro”.

Valerio MANCINI (Lega): “Questo documento ha tante cose positive, è stato fatto un grande lavoro, ma è migliorabile. Le mie proposte, contenute nell’emendamento respinto, andavano in questa direzione. Sull’ospedale di Città di Castello non si capisce cosa si vuole fare, dopo che è stato abbandonato per vent’anni dalla sinistra. Voto convintamente il Defr, ma respingere un emendamento come il mio non è comprensibile. Dico alla Giunta e alla maggioranza di non sottovalutare la determinazione politica dei rappresentanti dell’Alto Tevere”.


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