fabio paparelli pd 2 0“È la dimostrazione di quanto le forze di questa maggioranza, per altro sempre più traballante, abbiano poco a cuore le sorti di Terni e del sud dell’Umbria”

(UNWEB)  “La bocciatura dell’emendamento alla Legge di Stabilità regionale 2023, sui cosiddetti ‘Canoni Idrici’, dimostra quanto le forze di questa maggioranza, per altro sempre più traballante, abbiano poco a cuore le sorti di Terni e del sud dell’Umbria”. È quanto dichiarano in una nota i consiglieri regionali Fabio Paparelli (PD) e Thomas De Luca (M5S) a seguito dell’atto presentato ieri in Assemblea Legislativa.

“L’emendamento respinto con un atteggiamento superficiale ed arrogante dalla destra - sottolineano i due consiglieri - prevedeva di aumentare e rimodulare le risorse destinate a sostenere ai comuni interessati dagli impianti di grandi derivazioni idroelettriche (Terni, Narni, Alviano, Baschi e Cerreto di Spoleto) in modo tale da sostenere gli sforzi tesi a raggiungere obiettivi infrastrutturali importanti sul versante della impiantistica sportiva e per ridare a Terni il titolo perduto di capitale dello sport”.

“Senza andare a gravare ulteriormente sulle finanze regionali e salvaguardando l’equilibrio di bilancio - ricordano Paparelli e De Luca - avevamo predisposto un atto di rimodulazione virtuosa delle risorse tale da dare copertura finanziaria all’incremento di autorizzazione di spesa in investimenti, di euro 700mila all’anno, per gli esercizi 2023 – 2024 – 2025, relativamente alla ‘Missione 6 - Politiche giovanili, sport e tempo libero - Programma 01 - sport e tempo libero’ che prevede, appunto, anche interventi nell’ambito dell’impiantistica sportiva”.

“Come è noto - spiegano i due consiglieri di minoranza - l’Assemblea legislativa dell’Umbria, con Legge regionale n. 18/2021 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2022-2024 della Regione Umbria - Legge di Stabilità regionale 2022), all’articolo 3 confermava l’autorizzazione rilasciata alla Giunta regionale a destinare la somma di 1 milione 600mila euro annui per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori dei comuni interessati da impianti di grande derivazione".

“Questo nostro emendamento - aggiungono - risultava peraltro perfettamente in linea con il provvedimento approvato dalla stessa Giunta regionale con DGR n. 1010 del 05 ottobre 2022, con il quale lo stesso governo regionale proponeva di ampliare il plafond autorizzatorio fino al 35 per cento del canone fisso, che viene quantificato in 8 milioni 331mila 147 euro a normativa vigente, con un incremento di spesa di ulteriori 1 milione 700mila con l’approvazione del nuovo disegno sui cosiddetti canoni idrici”.

“Alla luce di ciò - concludono - ci attendevamo che le forze di maggioranza e lo stesso Governo regionale, accogliessero con favore questo emendamento, consapevoli, che al di là degli schieramenti e delle contrapposizioni politiche, poteva rappresentare davvero una svolta per rendere possibili tutti quegli investimenti attesi e ambiziosi promossi sul territorio, senza dover ricorrere a false promesse o a nuove trovate propagandistiche".


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