Nota del vicepresidente della Commissione sanità dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Tommaso Bori
(UNWEB) “La Giunta regionale metta in campo tutte le iniziative utili affinché il Governo destini almeno 5 miliardi strutturali in più, al netto dell'inflazione, sul fondo sanitario nazionale, al fine di scongiurare il collasso del sistema universalistico di cura e tutela della salute dei cittadini”. E’ quanto dichiara in una nota il vicepresidente della Commissione sanità, Tommaso Bori.
“La manovra economica del governo Meloni - sottolinea Bori - ancora all'esame del Parlamento, prevede ad oggi risorse del tutto insufficienti a scongiurare ulteriori tagli alla sanità pubblica, portando l’Italia sotto la soglia minima nel rapporto tra Pil e Fondo Sanitario. Sulla base dei due miliardi stanziati, che copriranno a mala pena solo i rincari energetici, a partire dal prossimo anno lo stesso rapporto scenderà ben al di sotto della soglia critica del 6,6% e ciò significa mettere a rischio la tenuta dell’intero sistema sanitario nazionale, così come prevede anche la stessa Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE)”.
“Se è vero - conclude Bori - che il ministro Schillaci, al di là delle dichiarazioni di circostanza, ritiene che occorrano risorse adeguate a valorizzare il nostro personale sanitario e a rendere le professioni sanitarie più attrattive, allora lui per primo, insieme alla maggioranza di governo e a tutte le istituzioni regionali e locali guidate dalla destra, si muova con coraggio e sollecitudine per difendere il Fondo sanitario nazionale da un taglio inaccettabile, così come stiamo denunciando, a tutti i livelli, con realismo e preoccupazione, dai banchi dell’opposizione”.