Bori MorroniAssessore Morroni: “Il rapporto con la struttura regionale è solamente legato alle attività di protezione civile"

(UNWEB) Nella parte dedicata alle interrogazioni a risposta immediata della seduta consiliare odierna, il consigliere Tommaso Bori (Pd) ha chiesto all’assessore regionale, Enrico Melasecche “chiarimenti circa l’affidamento dei servizi di Protezione civile alla Aeop (Associazione europea operatori di polizia)”. Nello specifico: “se corrisponde a verità che la Regione Umbria abbia versato somme a sostegno di tale Associazione e se sì di quale entità e attraverso quali modalità, visto che si parla di qualifiche mai conseguite come realtà di volontariato e di protezione civile”, per conoscere, infine, “se, a seguito delle numerose segnalazioni ricevute, la Regione si sia mai adoperata per effettuare controlli sull’attività svolta dall’Aeop nell’esecuzione degli incarichi ad essa affidati”.

Nell’illustrazione del suo atto ispettivo, Bori dopo aver sottolineato come “il servizio prestato dalle varie associazioni riconosciute all’interno del circuito della Protezione civile è prezioso e rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale” e che “molte iniziative organizzate sui territori, compreso quello perugino, dai grandi eventi alle feste paesane non potrebbero svolgersi senza l’importante contributo di queste associazioni” e che “durante tutto il periodo della pandemia queste associazioni hanno svolto un ruolo importantissimo”, aggiunge che “da quanto è emerso da indagini condotte dalla Procura della Repubblica e da articoli pubblicati sulla stampa locale, un’associazione di Protezione Civile, l’Aeop ( Associazione europea operatori di polizia) durante le attività assegnatele dalle amministrazioni, avrebbe largamente e ripetutamente trasceso dai propri compiti, spacciandosi da veri e propri operatori di polizia, con tanto di divise e lampeggianti, tesserini simil polizia e giubbotti antiproiettile. Molti cittadini purtroppo sono caduti in questa trappola e a tanti di loro sono state contestate violazioni amministrative addirittura con rilascio di verbale e, a volte, perfino di contravvenzioni da parte di alcuni ‘sceriffi’ della suddetta associazione. L’associazione in oggetto si presentava come ‘sezione di polizia giudiziaria’, con guardie particolari zoofile ed era registrata in qualità di Associazione Prociv presso la Regione Umbria che, a quanto pare, le avrebbe versato anche diverse decine di migliaia di euro, grazie a qualifiche mai conseguite come realtà di volontariato e di protezione civile. Durante il periodo pandemico con le limitazioni dettate dai DPCM ancora in vigore , più volte sono arrivate segnalazioni da parte di cittadini, commercianti e informalmente anche da alcuni amministratori, su un’associazione Prociv, ufficialmente incaricata dal Comune di Perugia ad operare durante quel periodo, che faceva leva sull’incarico assegnatogli dall’Amministrazione comunale, per poi travalicarlo pericolosamente con la minaccia di sanzioni a cittadini e commercianti. La Procura della Repubblica di Perugia ha chiuso le indagini a carico di 17 persone, che ora incorrono in ipotesi di reato quali usurpazione di funzioni, falsità ideologica, truffa aggravata e minacce. Negli anni tali soggetti hanno operato nel territorio umbro e perugino in particolare, spaziando in molti settori, dall’abbandono dei rifiuti, al maltrattamento di animali, ai controlli stradali, svolgendo queste attività senza averne titolo, come sostiene sempre la Procura. Da quanto si apprende dalla stampa locale in queste settimane, l’Associazione in oggetto ha pensato di difendersi da tali accuse (ipotizzati i reati di usurpazione di funzioni, falsità ideologica, truffa aggravata e minacce), sottolineando il buon lavoro svolto durante la loro attività e rivendicando il riconoscimento a loro consegnato dal Comune di Perugia direttamente dalle mani del sindaco Romizi dell’assessore Merli. Tra le persone indagate nel procedimento una di queste ha perfino partecipato, anche se in modo saltuario, ma più di una volta, alle sedute della Consulta comunale dei diritti per gli animali, in qualità di responsabile di zona per Eital (Ente Italiano Tutela Animali e Legalità), ente che a suo tempo ha inglobato le due associazioni Aeop e Agriambiente”.

L’assessore Morroni ha risposto leggendo un documento predisposto per l’assessore delegato Enrico Melasecche (assente alla seduta) dal Servizio Protezione civile: “L’associazione in questione è iscritta nell’elenco regionale delle Organizzazioni di Volontariato (OdV). Il rapporto con la struttura regionale è solamente legato alle attività di protezione civile, per le quali la stessa è stata attivata direttamente o da alcune amministrazioni comunali, ad esempio Norcia per il sisma 2016 o altri comuni per l’emergenza Covid19. Tutte le altre abilitazioni dichiarate dall’Associazione, come attività di polizia giudiziaria o controlli nei settori della zoofilia, dei rifiuti, maltrattamento animali e stradali non sono competenza del Servizio di Protezione civile. Le organizzazioni di volontariato non vengono attivate dalla struttura regionale in relazione ad accordi economici o convenzioni onerose, ma perché esse stesse rispondono volontariamente a richieste di supporto per specifici eventi/emergenze, inserite nel portale di gestione del volontariato di Protezione civile, anche su necessità espresse dalle Amministrazioni comunali. È poi il singolo comune che seleziona quale volontari impiegare. Nei casi in cui le organizzazioni di volontariato vengano attivate, possono usufruire, se previsto preventivamente nel documento di attivazione, dei benefici artt. 39 e 40 del D.Lgs n. 1 del 2018 (rimborso degli emolumenti sostenuti dal datore di lavoro e per quello lavoratore autonomo il rimborso del mancato guadagno giornaliero in base alla denuncia dei redditi dell’anno precedente per un importo massimo di 103 euro al giorno; il rimborso delle spese sostenute dalle organizzazioni per il carburante, eventuali danni ad attrezzature e mezzi associativi, pedaggi autostradali e pasti, il tutto giustificato tramite scontrini o schede carburante e fatture quietanzate). L’associazione AEOP ha partecipato con i propri volontari a supporto di eventi emergenziali come il Sisma centro Italia del 2016 ed il COVID19. Nello specifico, per quello che riguarda le attività legate al COVID19, dopo nostra autorizzazione, è stata attivata più volte dai comuni di Perugia, Foligno o Assisi. Negli ultimi 6 anni ha garantito la sua presenza fornendo sostegno alle amministrazioni comunali in diversi eventi a rilevante impatto locale, come manifestazioni sportive di particolare rilievo. In nessuno di questi casi si è avuto un riscontro negativo formale dagli Enti coinvolti rispetto all’attività svolta dall'Associazione. Oltre a questi eventi potrebbero aver partecipato all’attività di avvistamento per l’antincendio boschivo, ma il riscontro va richiesto al Servizio Foreste. Per quanto riguarda i finanziamenti, come tutte le organizzazioni di volontariato iscritte all’elenco regionale, dopo verifica del possesso dei requisiti da parte del Servizio protezione civile regionale, ha potuto richiedere rimborsi o contributi per il ripristino o potenziamento di mezzi e/o attrezzature. Dal 2016 ad oggi, vista la partecipazione alle attività previste, sono stati erogati fondi per 21mila 229 euro. Al momento l’associazione non è considerata attiva come associazione di protezione civile in quanto è stata avviata la procedura per la sospensione dell’operatività. La sospensione dall’operatività non permette inoltre l’attivazione in eventi emergenziali o a rilevante impatto locale e l’accesso ai benefici. Visti gli ultimi eventi, citati nell’interrogazione, dei quali la struttura venuti a conoscenza tramite i media, nel caso di richiesta di riattivazione, l’ufficio, insieme ai colleghi che gestiscono il Registro unico nazionale delle associazioni del terzo settore, farà particolare attenzione nell’istruttoria e procederà anche in relazione agli esiti dei procedimenti dell’autorità giudiziaria”.

Bori, nella replica, ha fatto sapere che “il tema è anche all’attenzione del Consiglio comunale di Perugia, zona in cui si sono verificati la maggior parte di queste ipotesi di reato. Apprendiamo purtroppo che risorse pubbliche siano andate a questa realtà. Vedremo gli esiti delle indagini e dell’eventuale processo. Invito, come Ente pubblico, a costituirsi parte lesa. É necessario vigilare attentamente sulle attività di queste realtà, in quanto ci stanno arrivando segnalazioni che riguardano l’attività anche altre associazioni.


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