(ASI) - Bruxelles, - “Gli obiettivi socio-economici che deve perseguire la politica agricola comunitaria, e cioè il sostegno delle imprese agricole, la sostenibilità ambientale, la tutela del territorio rurale, la crescita dell’occupazione, devono rappresentare il cuore della valutazione dell’efficacia di tali politiche e ciò non può assolutamente apparire secondario rispetto all’assillo di controlli burocratici connessi alla spesa”. È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e presidente del gruppo del Partito socialista europeo per il Comitato delle Regioni d’Europa, nel corso dell’incontro con il Commissario europeo all’agricoltura e sviluppo rurale, Phil Hogan, svoltosi a Bruxelles nell’ambito degli Open days 2015.


L’incontro, avvenuto nell’ambito dei lavori della seduta plenaria del Comitato delle regioni d’Europa, è stato occasione per un confronto diretto con il responsabile della politica agricola comunitaria al quale la presidente Marini ha sottoposto - a nome di tutte le regioni europee - la forte necessità che la Commissione Europea “senza indugio e senza pregiudizio riapra il cantiere della semplificazione delle pratiche per l’utilizzo dei fondi europei”, soprattutto in agricoltura. “Una semplificazione - ha affermato Marini - che non vuole affatto significare assenza di legalità. Tutt’altro. Bensì minori oneri amministrativi e burocratici, a vantaggio di valutazioni sull’efficacia delle politiche e delle azioni, sulla loro effettiva capacità di determinare innovazione e reale aumento della competitività delle imprese agricole, e di generare nuova occupazione”.
Accanto alla non più rinviabile questione della “semplificazione”, la presidente Marini, a nome del gruppo del Pse, ha esortato il Commissario all’agricoltura Hogan affinché “cresca il peso delle politiche di sviluppo rurale intese non solo come sostegno alla modernizzazione dell'agricoltura, ma soprattutto come effettiva opportunità per la tenuta dei territori e delle popolazioni rurali nel loro complesso”. Tema questo molto sentito in regioni come l’Umbria dove il territorio rurale rappresenta una significativa parte della regione. “Abbiamo bisogno - ha detto Marini - di sperimentare nuove politiche di contrasto alla spopolamento che rappresenta, oltre che un fattore di impoverimento delle aree rurali, anche causa principale della scarsa manutenzione del territorio”.

“Occorre essere tutti più coraggiosi” ha infine aggiunto la presidente Marini, nel perseguire una politica agricola comunitaria che sappia valorizzare il territorio perché “le campagne della nostra Europa, come dell’Umbria, non sono un retaggio del passato di cui ridurre i disagi, ma una grande risorsa per una maggiore sicurezza e sufficienza alimentare, per la qualità stessa delle produzioni agricole, nonché la sede - ha concluso la presidente - di una nuova possibile vitalità e attrattività economica e sociale della aree rurali”.


 AVIS

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