pavanelli1(UNìWEB) ”“La conferma da parte del Governo Meloni di 250 milioni di euro di tagli ai comuni rappresenta l’ennesimo schiaffo al paese. I comuni umbri percepiranno addirittura 16 milioni di euro in meno.                                                                Mi chiedo se sia ammissibile in un momento come quello attuale, tagliare la spesa corrente agli enti di maggiore prossimità ai cittadini da questi percepiti come la prima cintura sociale in caso di difficoltà e il vero punto di riferimento per tutte le principali attività. In poche parole, si sta chiedendo ai nostri comuni di erogare gli stessi servizi e con la stessa efficienza avendo a disposizione meno risorse e meno personale. Una decisione ancora più incomprensibile se si considera che dal 2019 al 2024 la sola spesa di Palazzo Chigi è aumentata di due volte e mezzo, passando da un costo di 2,1 miliardi del Governo Conte, a un costo di 5,3 miliardi del Governo Meloni, con un aumento di oltre 1 miliardo di euro in un anno con il passaggio da Draghi a Meloni. In sintesi, più soldi per sostenere l’apparato burocratico delle amministrazioni centrali e meno per i servizi da erogare a tutti i cittadini. Una notizia che rischia di essere il colpo di grazia per i comuni umbri, già da tempo chiamati a fronteggiare maggiori spese e progressivi tagli. Ma il centrodestra non si dichiarava a tutela degli amministratori locali? È in queste condizioni che vogliono farli amministrare?”. Lo afferma con una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.


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