(UNWEB) Le liste d'attesa in sanità continuano purtroppo a rappresentare un grande problema per le cittadine e i cittadini umbri: al 30 luglio, secondo i dati pubblicati dalle stesse aziende sanitarie, sono oltre 52mila le prestazioni in sospeso. Nei giorni scorsi, la Regione ha convocato le organizzazioni sindacali per fare il punto. "È una situazione che rimane critica nonostante le misure messe in campo con il piano di abbattimento - commenta Gianni Fiorucci, segretario regionale Cgil - A pochi mesi dalla scadenza del mandato di questa giunta ci viene detto che i dati stanno 'maturando' nella direzione sperata, ma la realtà è che in questi anni la sanità pubblica umbra è andata in fortissima difficoltà, tanto che la nostra regione ha registrato uno dei più alti tassi di rinuncia alle cure in Italia".
Liste d'attesa, Cgil: ancora 52mila prestazioni in sospeso
Il sindacato ha partecipato al tavolo con la Regione: si parla di dati in "maturazione", ma siamo a fine mandato
Secondo la Cgil, che lo ha ribadito con forza anche nel recente incontro istituzionale, solo "un massiccio investimento nel sistema pubblico e l'eliminazione del tetto di spesa per il personale" possono consentire di sbloccare la situazione. "È inutile continuare a rincorrere il problema anziché affrontarlo seriamente - conclude Fiorucci - come diciamo da tempo le liste d'attesa si abbattono con le assunzioni di personale nel sistema pubblico. La coperta attualmente è troppo corta e se a parole si afferma di voler difendere il sistema sanitario pubblico, nei fatti per intervenire sulle liste d'attesa si rischia di scoprire altri servizi, mentre continua la crescita della sanità privata".
Al contempo, rimarca ancora la Cgil, a livello nazionale il rapporto della spesa sanitaria rispetto al Pil è sceso dal 6,8% al 6,3% e le previsioni sul 2024 e 2025 stimano che la spesa sanitaria non supererà il 6,5% del Pil, restando ben al di sotto della media UE e della media OCSE, entrambe del 7,1%. "Questo - conclude Fiorucci - è il vero ostacolo all'abbattimento delle liste d'attesa e a una sanità pubblica efficiente ed universale".