logo Feder1(UNWEB) In questi ultimi giorni stiamo assistendo a varie analisi sulla situazione delle liste di attesa in Umbria che ci paiono particolarmente non attente a quella che e' la realta' ed invece molto più legate all'avvicinarsi delle scadenze elettorali regionali .Sarebbe invece necessario soffermarsi utilmente su quelli che sono i dati reali e quale e' la esperienza che i cittadini vivono quotidianamente quando affrontano tali tematiche oppure quando solo per motivi parentali si trovano nei pronti soccorso degli ospedali o nelle guardie mediche delle ASL umbre, sempre se aperte.

Ancora ci sono cittadine e cittadini ai quali quando si recano nei vari punti CUP del territorio regionale viene risposto, arbitrariamente ed illegalmente , che non c'e' possibilita' di prenotazione ma neanche di avvalersi dei percorsi di tutela . Tutto cio' significa che questi dati non vengono neanche presi in considerazione quali dati utili per valutare la congruita' delle liste di attesa. Potremmo citare casi eclatanti di prestazioni non disponibili in vari territori della Regione. Questo significa ,se non lo si e' ancora capito o si fa finta di non capire, che abbiamo alcune aree diagnostiche non coperte dal personale pubblico men che meno dalla Sanita' Privata . Si dice in Umbria che siamo in una fase di miglioramento sulla questione delle Liste di attesa in Sanita', senza mai dire dello sforzo notevole che si sta chiedendo al personale medico e del personale sanitario tutto , al quale va il nostro ringraziamento. . Ma di cosa parliamo? I dati ufficiali regionali al 15 luglio parlavano di 55892 prestazioni in attesa di cui 32736 all'USL1 e 23156 alla USL2; al 28 luglio elaborati il 30 luglio avevano 52754 prestazioni di cui 31353 alla USL1 e 21401 alla USL2; il 5 Agosto in Regione in un incontro si parla di 43000 prestazioni senza alcun dato ufficiale ma solo dichiarato . Abbiamo l'impressione che qualcosa non torna! Forse sara' il caso di valutare il tutto non sotto il sole ferragostano ma con la realta' incontrovertibile di dati ufficiali e che non siano frutto di propaganda ma di una analisi attenta che privilegiando e garantendo la sanita' pubblica metta lo stesso sistema in grado di garantire una sanita' universale a tutti i cittadini. Non e' privilegiando o dando prebende alla Sanita' Privata che si migliorano le condizioni dei cittadini.Debbono essere assunte in Umbria scelte coraggiose che mettano il sistema sanitario pubblico in grado di rispondere coerentemente agli obiettivi sanitari, per respingere quanto può accadere in relazione alla scellerata scelta dell'autonomia differenziata sulla quale la nostra Regione non ha mai detto la sua opinione.

 

Così, in una nota, il presidente regionale di FEDERCONSUMATORI dell'Umbria Paolo Del Caro


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