(UNWEB) Perugia. Stiamo assistendo a qualcosa di inaccettabile per la democrazia nella nostra Città. Qualcosa senza precedenti. Un tema delicato e doloroso come quello delle foibe verrà trattato - come anticipato dalla presidente Ranfa in una precipitosa conferenza dei capigruppo - con opacità, senza confronto pubblico e senza lasciare alcuna traccia ufficiale. La maggioranza ha infatti deciso di chiudere le porte, di negare lo streaming, di evitare registrazioni e perfino omettere il verbale. Un silenzio assordante, che sa di censura.
L’ordine del giorno riguarda le gravi affermazioni attribuite al Capo di Gabinetto della Sindaca Ferdinandi, che avrebbe inneggiato a Tito, il dittatore jugoslavo responsabile della morte di migliaia di italiani nelle foibe. Di fronte a un fatto tanto grave, che tocca la sensibilità umana, la memoria e il rispetto della nostra Storia, ci saremmo aspettati una posizione chiara, una presa di distanza netta. Invece, nulla. Nessuna risposta, solo il tentativo di insabbiare la questione.
A rendere tutto ancora più grave è l’ambiguità che avvolge il ruolo in questione all’interno dell’amministrazione. L’Assessore in Consiglio ha dichiarato che un Capo di Gabinetto non esiste, non è previsto nell’organigramma ufficiale e non risulta negli atti di indirizzo. Tuttavia, sul sito del Comune questa figura viene indicata chiaramente come Capo di Gabinetto. C’è o non c’è? E se c’è, con quale incarico e con quale legittimità? Anche qui, attendiamo risposta ad una apposita interrogazione.
Tutto questo suona come l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione che predica partecipazione e trasparenza ma, nei fatti, oscura il dibattito quando le conviene. Parla di inclusione, ma chiude le porte. Parla di democrazia, ma evita il confronto. Parla di chiarezza, ma si rifugiano nell’ambiguità.
Noi non accettiamo che Perugia venga governata nell’ombra. I cittadini meritano chiarezza, non riunioni segrete. Meritano istituzioni aperte, non giochi di palazzo. Meritano rispetto per la loro storia e per la loro memoria.
Continueremo a chiedere un dibattito aperto, con forza e determinazione. E lo faremo sempre alla luce del sole, dalla parte dei cittadini e della storia che nessuno può riscrivere.
Se questo era il mare che ci attendeva, il mare promesso in campagna elettorale, è un mare cupo, sinistro, avvolto dalla foschia.
I consiglieri di opposizione
Nilo Arcudi
Paolo Befani
Chiara Calzoni
Elena Fruganti
Edoardo Gentili
Riccardo Mencaglia
Clara Pastorelli
Augusto Peltristo
Margherita Scoccia
Gianluca Tuteri
Leonardo Varasano
Nicola Volpi