assemblea fp cgil ospedale perugia 3A livello nazionale il sindacato non ha sottoscritto il rinnovo per gli scarsi aumenti

A livello regionale, dove ad aprile si vota per il rinnovo Rsu, molte denunce di mancato riconoscimento dei diritti

(UNWEB – Perugia,   Nell'ambito delle elezioni per il rinnovo delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) nella sanità, in programma dal 14 al 16 aprile e che in Umbria interessano oltre 6mila lavoratori, e della trattativa per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) nello stesso comparto, la Funzione pubblica (Fp) Cgil dell'Umbria ha organizzato all'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, martedì 25 marzo, un incontro con i lavoratori del settore a cui sono intervenuti i candidati dell'organizzazione sindacale, insieme alla segretaria regionale di Fp Cgil Umbria, Desirèe Marchetti, al segretario nazionale Michele Vannini, parte delegante nelle trattative del comparto sanità per il Ccnl, e ad Andrea Filippi, segretario nazionale di Fp Cgil Medici e dirigenti sanitari.

I rappresentanti nazionali del sindacato hanno innanzitutto fatto il punto sulle motivazioni della mancata sottoscrizione del Ccnl. "La motivazione principale della mancata sottoscrizione – ha spiegato il segretario Vannini – è di carattere economico: il governo ha stanziato per il triennio di riferimento, il 2022-2024, che tra l'altro è già scaduto, risorse che fanno perdere il 10% del potere d'acquisto dei lavoratori. Quindi aumenti di circa il 6% a fronte di un'inflazione di circa il 16,5%. Contemporaneamente il messaggio che viene mandato dal governo a questi lavoratori che già non ce la fanno più, perché sono pochi e hanno carichi di lavoro insostenibili è quello che se vogliono guadagnare di più devono lavorare di più, aumentandosi l'orario di lavoro e facendo più straordinari e prestazioni aggiuntive. Non c'è nessuna apertura rispetto a un piano straordinario di assunzioni che per noi è indispensabile per garantire migliori servizi ai cittadini e turni adeguati ai lavoratori. Conseguentemente noi continuiamo a dire che ci vogliono più risorse e bisogna migliorare le condizioni di chi lavora nella sanità pubblica". "Il governo – ha denunciato il segretario Filippi – sta cercando di smantellare il valore della rappresentanza e delle relazioni sindacali, perché la proposta di Ccnl che è stata presentata oltre a essere sottofinanziata è stata unilateralmente deciso dal governo: portando sulle nostre buste paga anticipi che non erano stati contrattati e svuotando di senso la contrattazione e il ruolo dei sindacati, sia nell'aspetto normativo che economico. Noi quindi aderiamo alla vertenza per avere il contratto migliore possibile, in termini adeguati economicamente e validi da un punto di vista normativo, per migliorare le condizioni di lavoro e la qualità delle cure. Noi non sottoscriveremo nessun contratto a queste condizioni".

A intervenire sulle questioni locali e regionali, tra gli altri, è stata poi Donatella Renga, candidata di Fp Cgil alle prossime elezioni Rsu: "Tra le principali criticità che riscontriamo in questo ultimi mesi c'è il mancato rispetto del Contratto nazionale di lavoro della sanità pubblica. È inaccettabile che nelle aziende sanitarie si debba ricorrere continuamente ad azioni giudiziarie per avere il rispetto del Ccnl. Queste azioni giudiziarie poi determinano un costo sia per l'organizzazione sindacale che per le aziende stesse che utilizzano risorse per difendersi. Risorse che potrebbero essere utilizzate diversamente". Tra gli esempi portati c'è il mancato riconoscimento di diritti "come i tempi di vestizione e svestizione, del passaggio di consegne o della mensa, ma anche il rispetto di accordi già sottoscritti".


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